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michimurgia

Verificato
Photo by Michela Murgia on July 04, 2021. May be an image of 2 people and people standing.
Photo by Michela Murgia on July 04, 2021. May be an image of one or more people and outdoors.
Perché l'intervento del Vaticano non è un'ingerenza religiosa, ma una questione più che laica.
Photo by Michela Murgia on June 23, 2021. May be an image of text that says 'La principale preoccupazione vaticana è che, se la legge viene approvata, le scuole cattoliche non saranno esentate dal dover insegnare il rispetto per le persone, quale che sia la loro condizione il loro orientamento. Ma perché mai dovrebbe essere diversamente? Perché per una parte del sistema scolastico finanziato dallo stato dovrebbero valere leggi diverse da quelle che valgono per tutti gli altri? Se le scuole cattoliche rivendicano la qualifica di paritarie, sarebbe ora che lo fossero in tutto, non solo quando si tratta di ricevere fondi pubblici. Il resto è oggi su La Stampa'.
Qui si parla di provincia, di sesso fatto e pensato, di Berlino e le sue depravazioni, di Moravia, di Scauri, di adulterio, di origini e radici, di amicizia e di come a volte nasca dagli equivoci. @mario_desiati @slaterpins
Rimanere un'anomalia nella letteratura italiana. Questa, con una coscienza di sè scomoda quanto rara, è la missione che Teresa Ciabatti ha riconosciuto alla sua urticante voce letteraria.
Lo ha detto oggi alla proclamazione di una cinquina Strega nella quale il suo romanzo "Sembrava bellezza" non è entrato.
Moltə commentano questa esclusione con incredulità. A me invece le due cose - anomalia ed esclusione - sembrano piuttosto consequenziali ed entrambe assai pertinenti alla letteratura.
Meno ai premi, indubbiamente. 

@teresaciabatti #sembravabellezza #letteraturadivergente
Photo by Michela Murgia in Hotel Victoria, Torino. May be an image of 1 person and indoor.
Photo by Michela Murgia on April 25, 2021. May be an image of 4 people and indoor.
Photo by Michela Murgia on April 16, 2021. May be an image of text that says 'È finita la serie "Sono io l'uomo ricco" Non è finita Morgana DISLAIMER CONTRO IL PANICO DA ABBANDONO'.
Domani si chiude un ciclo importante per me e @chiaratagliaferri: quello delle Morgane che hanno deciso di reagire alla violenza economica di una società che considera furba solo la donna che si sposa un uomo ricco.
Imprenditrici a modo proprio, finanziere e finanziatrici, motivate dalle più varie spinte, le Morgane della stagione che si chiude hanno rotto il tabù più infrangibile di tutti: quello del rapporto tra le donne e il denaro, che poi è l'altro nome dell'autonomia. Domani esce l'ultima puntata della serie e insieme a @storielibere.fm e Buddybank abbiamo voluto chiuderla col botto: da mezzanotte in poi troverete su tutte le piattaforme la storia (a modo nostro) di JK Rowling, chiusa da una strepitosa conversazione con la divina @drusillafoer. Insieme alla puntata c'è però anche un video di cui questo post è l'anticipazione: il link lungo lo trovate in bio e nelle stories e racconta il dietro le quinte di una puntata che per me resterà tra le più belle di sempre per contenuti e empatia con l'ospite. Se poi cercate la polemica, troverete anche quella.
Grazie a Buddybank, partner di questo progetto tematico, in particolare a Claudia Vassena, Chiara Giacopelli e Dario Nesci. La mia imperitura devozione a @redvalentino per averci vestite come nei sogni. Il mio grazie più personale è a @claudiosforza_photography e @jacopomilesi, le cui telecamere accompagnano Morgana sin dalla prima volta in cui abbiamo deciso di farla essere qualcosa in più di una voce.
Photo by Michela Murgia on April 05, 2021. May be an image of 2 people, people sitting and outdoors.
Qui si parla di discriminazione, di strumenti per combatterla, di iter parlamentari, di leghisti furbacchioni, di franchi tiratori, di omobitransfobia, di misoginia, di abilismo e del perché sia necessario configurarli come specifici crimini d'odio. Grazie a @alessandro.zan
Qui si parla di troll (e si banna tantissimo), di stereotipi, dell'Avvocata Nostra e del suo rapporto con la vodka, di violenza, molestie e come gestirle e soprattutto di femminismo.
Grazie a Francesca Orefice e alle donne del Lab di Gioia Tauro. @fra_prima_vera_
Barbara Nicoletta Clicquot nei ritratti d'epoca e sui tappi delle sue famose bottiglie appare sempre anziana, ma quando rimase vedova aveva solo 27 anni. Cosa può fare una donna giovane e sola in pieno '800 con dei vigneti in Francia e nessuna intenzione di risposarsi? La risposta di Barbara è "champagne", ma è un' ovvietà: quello lo facevano in tanti. Lei però fu l'unica a riuscire a far arrivare il suo alle corti di tutta Europa, compresa quella russa che Napoleone aveva lasciato a secco con l'embargo di guerra. Imprenditrice, negoziatrice, contrabbandiera e pubblicitaria ante litteram (ma anche scandalosa protagonista di storie d'amore senza regole anagrafiche) la vedova Clicquot è la #Morgana di questo mese. Io e @chiaratagliaferri ve la raccontiamo poco sobriamente in collaborazione con Buddy Bank e potete ascoltarla su tutte le piattaforme, per prima quella di @storielibere.fm che ne cura come sempre la produzione. La puntata è impreziosita in coda da un'intervista a Cristina Fogazzi, alias @estetistacinica, che di imprenditoria delle donne ne sa più di una riga. Estraete le sciabole. ❤️
Qui si parla di società fallocentriche, di Germania che non è così avanzata come la si dipinge, del perché la comunità LGBT+ ha messo a segno più risultati politici del femminismo, di cosa succederà quando le donne che studiano saranno di più degli uomini che studiano e di cosa sia la sindrome dello Zio Tom. Grazie a @gustavhoferroma
Qui di parla essenzialmente di porno: indiano anticolonialista, parafiliaco nazista e giapponese, di malus etonensis e di depilazione intima. Occasionalmente anche di filosofia, di diciottenni consapevoli e di una vodka della Madonna. Grazie @lollomoli
Qui si parla di revenge porn, zenzero e miele, mascolinità tossica, canzoni rap femministe, pregiudizi di genere, licei romani con presidi discutibili e progetti futuri che SBADABAM. Grazie a @vitoshade
Qui si parla - tra le altre cose - di solitudine delle persone gay, del diritto di autidefinirsi froc*o, della pallavolista Lara Lugli, di Simone de Beauvoir, di utero artificiale, di misoginia omosessuale maschile, dei Pooh e del vocabolario di @larepubblica. Grazie a @eropietro
Qui è dove si parla di antispecismo, di Morgana bambina, di Wittgenstein e dei limiti del linguaggio, di Sant'Agostino e della natura animale della donna, di paternità e di testosterone nelle scimmie. Grazie a @leonardocaffo.
Qui si parla di cancel culture (qualunque cosa voglia dire), di cosa è il politically correct davvero, di Gramsci, di Chirù, di femminismo intersezionale, di trans, di madri costituenti, di Sallusti e di gente che emigra da Barbara Palombelli. @giammei
Le mimose per la Giornata Internazionale della donna si regalano solo in Italia. C'è una ragione storica precisa legata alla Resistenza antifascista. A volerle come simbolo furono Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresa Mattei, staffette e madri costituenti, perché crescevano in abbondanza spontanee in montagna e per questo erano il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. È il segno di un'alleanza tra uomini e donne contro un nemico comune. Per questo le accetto volentieri dagli uomini che lottano con me e con tutte le altre donne per un mondo giusto per gli uni e le altre. #vogliamoanchelemimose #iononstozitta
Questo è il quarto e ultimo video realizzato in collaborazione con @larepubblica con le vostre peggiori frasi sessiste. Chiude il ciclo di avvicinamento all'8 marzo, ma non chiude il discorso sulla discriminazione nel linguaggio, spia di una mentalità che cambia ancora troppo lentamente. Voglio dirvi grazie per aver accettato di testimoniare il sessismo in questo modo e mi scuso per aver dovuto alla fine fare una selezione tra le decine e decine di video che sono arrivati. Buon 8marzo, sis! ❤️
Dove si parla di cavalleria (=maschilismo benevolo), Puglia, uomini femministi sexy, scurrilità ambosex, aggiornamenti di Instagram, la scollatura di Manuel Agnelli e le sciocchezze grammaticali di Beatrice Venezi. @emiliomola1