beniamin Netanyahu e Joe Biden nel marzo 2016, durante una visita del vicepresidente Usa in Israele

Netanyahu fa gli auguri a Biden per la vittoria (ma in ritardo)

di David Zebuloni
Che i risultati delle elezioni presidenziali americane avessero un forte impatto non solo all’interno degli Stati Uniti, ma in tutto il mondo democratico (e no), già si sapeva. Tuttavia questa consapevolezza sembra essersi rafforzata nel tempo, così da assumere ancor più importanza e risonanza mediatica sul piano internazionale. Specie nel Medio Oriente. Scopriamo dunque che, dopo due mandati tesi di Obama e uno più florido di Trump, Netanyahu pare comprendere più a fondo l’importanza di avere un partner fidato oltreoceano. Lì, seduto proprio nello Studio Ovale della Casa Bianca. Accade così che un messaggio di auguri apparentemente innocuo pubblicato sui social, diventa un atto strategico di massima rilevanza politica.

Con un ritardo di dodici ore non passato inosservato, Netanyahu (nella foto con Joe Biden nel 2016 quando era vicepresidente di Obama) ha fatto gli auguri all’esponente del partito democratico per la sua sofferta vittoria. “Vorrei fare gli auguri a Joe Biden e Kamala Harris”, ha dichiarato il premier israeliano in un video pubblicato sul suo profilo Facebook. “A legarmi a Joe Biden è un forte rapporto di amicizia che dura da molti anni ormai. Quasi quarant’anni. Lo conosco in veste di grande amico dello Stato di Israele. Sono certo che continueremo a lavorare insieme al fine di rafforzare il legame speciale che unisce Israele e gli Stati Uniti”.

Ovviamente non sono mancati anche i ringraziamenti all’amico repubblicano, Donald Trump. “A nome mio e a nome di tutto il popolo israeliano, voglio ringraziare nuovamente il Presidente Trump per la grande amicizia dimostrata allo Stato d’Israele e a me, in modo particolare”, ha affermato Netanyahu. “Hai rafforzato il legame tra Israele e Stati Uniti come nessuno aveva mai fatto prima e di questo ti voglio ringraziare Presidente Trump”. Gli opinionisti politici di News12 non hanno mancato l’opportunità di analizzare le parole del premier israeliano, notando così l’uso della parola “Presidente” utilizzata solo in relazione a Donald Trump e non all’effettivo vincitore delle elezioni, Joe Biden.

Che Netanyahu non abbia ancora accettato la sconfitta dell’amico e alleato Trump? Che Netanyahu sia restio nei confronti di Biden per la sua carica di vice presidente di Obama durante una cadenza tanto ostile nei confronti di Israele? Risposte effettive non ce ne sono. Solo interpretazioni, parafrasi, speculazioni. Ciò che è certo e indiscusso invece, è l’interesse da parte di Benjamin Netanyahu di salvaguardare il rapporto di amicizia esistente con chi governa attualmente gli Stati Uniti d’America. Un’amicizia, come ci insegna la storia, non tanto vitale per l’esistenza stessa dello Stato di Israele, quanto necessaria per la sua mite coesistenza in Medio Oriente.

(Foto: Commons Wikimedia, U.S. Embassy Tel Aviv)