Il 1 giugno parte a Milano il progetto musicale in ricordo del campo di Ferramonti

Mercoledì 1 giugno  parte a Milano il progetto “Wir Treffen Uns am Schluss. Ci ritroviamo alla fine. La Musica nel Campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia”. Il progetto è a cura dello Spazio Europeo della Memoria Musicale realizzato in collaborazione con: Conservatorio di Musica “G.F. Ghedini” di Cuneo, Comune di Borgo San Dalmazzo, Museo della Deportazione – Borgo San Dalmazzo,Conservatorio di Musica “S. Giacomantonio” di Cosenza, Fondazione Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia, Comune di Tarsia,Forum Austriaco di Cultura. Con il patrocinio di: Comunità Ebraica di Milano.

Ferramonti Tarsia in Calabria è stato il più grande campo di concentramento per ebrei in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Molti deportati, tra gli oltre duemila internati provenienti principalmente dall’Austria e dalla Germania, erano musicisti professionisti. E la musica, nel lontano Lager calabrese, fu uno dei pochi mezzi per tenere viva la speranza. Come a Dachau, a Buchenwald, ad Auschwitz, anche a Ferramonti si faceva musica. Suonare, in quelle circostanze, significava cercare almeno di ritrovarsi alla fine del brano di musica. Ma per tutti i deportati valeva  soprattutto la speranza ultima: ritrovarsi alla fine.

Una delle caratteristiche di Ferramonti era la presenza di internati di più confessioni religiose, e della decisione di Lav Mirski, che conduceva l’attività musicale del campo, di utilizzare il coro per la liturgia di tutte e tre le confessioni presenti: cattolica, ebraica e ortodossa.

Con il convegno ed i concerti si vuole dunque evidenziare il paradosso della realtà culturale e artistica nata nel contesto per definizione privo di qualsiasi forma di umanità: il campo di concentramento, promuovendo il valore della musica come necessità dello spirito umano e la consapevolezza della coincidenza delle realtà musicali maturate in tutti i campi di concentramento europeo, nonché la valorizzazione delle minoranze culturali e artistiche.

Nonostante quasi tutte le sue opere in programma siano state scritte dopo il 1945, la figura di Kurt Sonnenfeld rientra, per le vicende biografiche, a buon diritto nell’ambito della “Musica perseguitata”: allievo a Vienna del celebre compositore Edmund Eysler, dovette interrompere gli studi, abbandonare i genitori che non rivedrà più, e fuggire in Italia non ancora diciottenne, dopo che per ben due volte era riuscito a sottrarsi all’arresto da parte delle SS. Raggiunta Milano nel luglio del 1939, sembra che abbia studiato con Guido Alberto Fano, che già era stato destituito dall’insegnamento al Conservatorio di Milano dopo la promulgazione delle leggi razziali. Come ebreo straniero fu arrestato dai fascisti e trasferito nel campo di Ferramonti nel febbraio del 1941, dopo tre settimane di detenzione nel carcere di San Vittore. Liberato dalla prigionia nel 1943, rientrò fortunosamente a Milano, dove chiese di rientrare in Conservatorio ma non fu ammesso per raggiunti limiti di età, nonostante avesse potuto dimostrare di aver passato gli anni della gioventù in campo di internamento; a Milano comunque rimase, e lavorò come pianista e compositore fino alla sua morte, avvenuta nel 1997.

Le partiture di Kurt Sonnenfeld fanno tutte parte del fondo Locatelli Sonnenfeld, composto in prevalenza da manoscritti autografi, donato dalla Dott.ssa Armida Pecchenini Locatelli alla Biblioteca del Conservatorio di Milano – Spazio della Memoria Musicale.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO “La Musica nei campi di concentramento italiani. Una prima ricognizione”. 

Milano, Foyer della sala Verdi del Conservatorio, 1 giugno 2016, ore 9.30-13 e 14-17.

9.45 Saluti istituzionali e Introduzione al convegno

10.00 Michele Sarfatti (CDEC, Milano): La condizione degli ebrei stranieri sotto la

persecuzione fascista

10.40 Erik Levi (Royal Holloway, University of London): How the signing of the Axis

shaped the reception of new music in Nazi Germany and Fascist Italy, 1937-

1944

11.20 pausa caffé

11.40 Francesco Lotoro (Conservatorio U. Giordano, Foggia – Istituto di Letteratura

Musicale Concentrazionaria, Barletta): Alla ricerca della musica perduta

12.20 Emiliano Rossi – Francesco Steca (Gruppo di ricerca “Musica Perseguitata” del

Conservatorio di Milano): Musica perseguitata a Milano: radio, Conservatorio

e biblioteche nella “legione orfica” fascista

13.00 Brunch

14.00 Gerold Gruber ( Universität für Musik und darstellende Kunst , Vienna)

10 anni di Exil-Arte: What next?

14.40 Alberto Jona (Conservatorio di Cuneo): Breve percorso nel varietà italiano fra

le due guerre.

15.20 Raffaele Deluca (Conservatorio di Milano): La Musica nel Campo di

concentramento di Ferramonti in Calabria.

16.00 pausa caffé

16.20 Tavola rotonda

PROGRAMMA DEI CONCERTI

Mercoledì 1 GIUGNO: Conservatorio di Milano

FOYER DI SALA VERDI ore 9.45 – CONVEGNO
La Musica nei campi di concentramento italiani. Una prima ricognizione

SALA PUCCINI ore 17.30 – CONCERTO
Il paradosso di Ferramonti nell’opera di Kurt Sonnenfeld: dalla musica sacra al Kabarett

SALA PUCCINI ore 20.30 – CONCERTO
Un concerto nel Campo di Concentramento di Ferramonti Tarsia

3 giugno 2016, ore 20.30 Casa Della Musica, Cosenza
Concerto a cura del Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza

4 giugno 2016, ore 17, Museo di Ferramonti di Tarsia
“Un concerto nel Campo di Concentramento di Ferramonti Tarsia”