Il premier israeliano Benjamin Netanyahu

Netanyahu l’equilibrista, sul filo dell’identità

Israele

di Giorgio Raccah
È il “primo governo di destra-destra” ha dichiarato Benyamin Netanyahu all’indomani delle elezioni. Una compagine politica del tutto inedita, che mira a rafforzare l’identità ebraica del Paese con un programma basato sui principi dell’halachà, sulla revisione della Legge del Ritorno e della definizione del Chi è ebreo. Ma quali saranno i veri rapporti di forza all’interno del nuovo governo? Da questo dipenderà la tenuta democratica del Paese, dicono gli osservatori occidentali

Liliana Segre in Senato il 13 ottobre 2022

“Io, bambina cacciata dal banco di scuola dalle leggi razziste, oggi al banco di presidenza del Senato”. Il discorso di Liliana Segre

Italia

di Ilaria Myr
Un discorso molto atteso quello di Liliana Segre, eParole ferme, chiare e forti, con cui ha richiamato i senatori al loro dovere istituzionale, nel nome della Costituzione e della democrazia, menzionando il centenario dalla marcia su Roma, che diede inizio al fascismo, e ricordando le leggi razziste che la espulsero dalla scuola.

Netanyahu stringe la mano al neoeletto Bennett

Israele, termina l’era Netanyahu e nasce il governo Bennett-Lapid

Israele

di Paolo Castellano
È ufficiale. Il 13 giugno è nato un nuovo governo in Israele, il 36esimo dalla fondazione. La Knesset ha dato fiducia – con 60 sì su 120 votanti – al progetto politico di Naftali Bennett e Yair Lapid, che si alterneranno nella guida dello Stato ebraico nei prossimi anni del mandato quadriennale.

La Knesset, il parlamento israeliano

Israele: cade il governo. Alle urne il 23 marzo 2021

Israele

di David Zebuloni
Per la quarta volta in meno di due anni il Paese torna alle elezioni. A mettere in crisi il governo è stata l’approvazione della legge di bilancio, e soprattutto le rotture all’interno dei partiti di maggioranza, Likud di Netanyahu e Blu Bianco di Gantz.

beniamin Netanyahu, Reuven Rivlin e Benny Gantz

Israele: governo cercasi

Israele

di Avi Shalom
I partiti non sembrano capaci di costituire un esecutivo che goda della fiducia di oltre metà della Knesset e non escludono di doversi presentare a un terzo appuntamento elettorale. È la più grave crisi istituzionale dalla fondazione del Paese,  mentre si profila sempre più concreta la minaccia militare dell’Iran.