L’altra metà del mito: cinema israeliano al femminile

Spettacolo

Soldatesse, pioniere e perfino una mitica donna “primo ministro”. Il modello femminile predominante nell’immaginario della società israeliana dei primi anni dello Stato era di donne forti che godevano della stessa posizione degli uomini, lavoravano nei campi, servivano nell’esercito e costruivano una nuova società nel kibbutz in totale eguaglianza.

La realtà però era meno rosea del mito. Lo si può vedere nell’immagine della donna veicolata dal cinema, che contraddice in una certa misura il prototipo coltivato dall’ideologia socialista. Fino agli Anni Ottanta, le donne nel cinema israeliano sono in generale relegate in ruoli secondari, all’ombra di quelli maschili. Le storie che si raccontano sono spesso legate all’esercito, e quindi storie di uomini. Questa visione si è andata in parte modificando con il tempo parallelamente ai cambiamenti all’interno della società. Negli Anni Duemila, le figure femminili cominciano a occupare un posto centrale nei film, allontanandosi gradualmente dagli stereotipi.

Tutto questo universo al femminile si proporrà al pubblico milanese grazie alla rassegna cinematografica israeliana Cinematov 2013 (Teatro Franco Parenti, 4 – 7 ottobre) che comprende 6 film accompagnati da brevi film d’animazione e da 3 documentari. «Per quest’edizione abbiamo scelto di mettere l’accento sul posto della donna nella società israeliana, così come si riflette nei lavori dei registi (in maggioranza uomini) dagli Anni Sessanta fino agli Anni Duemila», dice Marta Teitelbaum, curatrice, con Marco Sabella, della rassegna. «Vogliamo rendere conto di questa evoluzione e nello stesso tempo presentare le donne dei molteplici universi che compongono la società israeliana: donne sefardite, ashkenazite, druse e palestinesi sia nella città sia nelle periferie».

La maggioranza dei registi israeliani di lungometraggi è composta di uomini, ma le donne occupano un posto importante nella realizzazione di documentari. La scelta dei film tiene conto della loro qualità e nello stesso tempo offre al pubblico la possibilità di vedere lavori che arrivano raramente nei circuiti commerciali.

Asher Salah, docente all’Accademia di Belle Arti “Bezalel” di Gerusalemme introdurrà i film e modererà il dibattito dopo la proiezione. La domenica ci sarà una “maratona” di film e una tavola rotonda alla quale parteciperanno critici cinematografici.

IL PROGRAMMA
L’altra metà del mito: cinema israeliano al femminile

Milano 2013

Venerdì  4 ottobre Serata inaugurale

Ore 19.30 – Miracle Lady – Michal Abulafia & Moran Somer, 2009, 10’

In una vecchia casa due donne anziane aspettano un miracolo. Fortuna, vestita da sposa, attende da 50 anni il ritorno di suo promesso sposo. Nella casa accanto, la vecchia domestica, Marcela, aspetta la morte desiderata ma che tarda in arrivare.

Film d’animazione  – Accademia d’Arte Bezalel – Gerusalemme

Aya – Michal Breziz e Oded Binnun, 2012, 40’

Thomas, un musicista danese arriva all’aeroporto di Tel Aviv, dove incontra Aya, una donna che si fa passare per la sua autista nonostante stia aspettando un’altra persona. Aya conduce  Thomas a Gerusalemme senza capire veramente perché ha deciso di giocare questo gioco e perché non chiarisce il malinteso nato per caso. Il film racconta il rapporto che si crea tra i due durante il breve viaggio tra l’aeroporto e Gerusalemme. La critica e il pubblico hanno accolto Aya con molto entusiasmo. «In 40 minuti questo film offre un’esperienza molto più ricca e più affascinante di molti film due volte più lunghi», scrive Israel Today. «Un film sorprendente e speciale con un finale ancora più sorprendente che racconta una situazione particolare o piuttosto impossibile tra i due protagonisti» scrive News1. Il film ha partecipato a diversi festival internazionali. Candidato a due premi ”Ofir”, l’Oscar israeliano

Ore 21.00 – Emek Tiferet (La bella vallata) – Hadar Fridlich, 2010, 87’

Hanna Mendelssohn, 80 anni, vedova, si sente impotente e inutile davanti al lento ma inesorabile mutamento del kibbutz che passa dal collettivismo alla privatizzazione. Le giovani generazioni hanno abbandonato il sogno di una società giusta ed equa che Hanna e i suoi compagni hanno costruito con grandi sacrifici e niente può fermare la sua agonia.

Menzione speciale al Festival di San Sebastian, 2011

Sabato 5 ottobre

Ore 19.45 –  Third Person – Liron Hadad & Rotem Aharon, 2005, 40’

Trattamento umoristico dell’anoressia.

Karov la Bait (Vicino a casa) – Dalia Hager e Vidi Bili, 2005, 98’

L’esercito israeliano visto dall’interno di un’unità di giovani soldatesse la cui missione è di pattugliare le vie di Gerusalemme, di verificare l’identità dei palestinesi e di controllare le donne palestinesi nei posti di passaggio. Sullo sfondo dell’Intifada, il film racconta l’incontro di due ragazze molto diverse tra loro che devono pattugliare insieme, l’evolvere del loro rapporto, le difficoltà di vivere un’adolescenza “non come le altre” tra sogni romantici e una realtà violenta.

Premio speciale della giuria nel festival del cinema mediterraneo a Bastia e 6 nomination al Festival di Bastia e di Montpellier

Ore 21.45 –  Matzor (Assedio) – Gilberto Tofano, 1969, 85’

Tamar, una giovane vedova della Guerra dei Sei giorni, madre di un bambino piccolo vive in un villaggio circondata da ufficiali dell’esercito che hanno combattuto con suo marito e che lo considerano un eroe. I compagni d’armi si sentono responsabili di lei, ma Tamar tenta di uscire dal ruolo di vedova nel quale la società l’ha confinata. Sullo sfondo della “Guerra di logoramento” che seguì la guerra del 1967, la storia personale di Tamar s’intreccia con documenti d’archivio (la guerra ed eventi politici israeliani e internazionali di quelli anni ). Unico film israeliano del regista di teatro italiano Gilberto Tofano, figlio di Sergio e Rosetta Tofano, Matzor è stato candidato alla Palma d’oro del festival di Cannes.

I film saranno seguiti da un dibattito condotto da Asher Salah, docente di Cinema all’Accademia d’Arte Bezalel – Gerusalemme.

Domenica 6 ottobre

Ore 16.00 – Pause – Ossi Wald, 2008, 15’

Film autobiografico. Gil va in ospedale trovare la nonna. Quest’ultima, che finora era considerata come un mito dagli altri membri della famiglia, giace in un letto come un vegetale. Per la nipote questa è l’occasione di parlare alla nonna come non aveva mai fatto prima. Si può chiedere perdono a qualcuno che è ormai in uno stato d’incoscienza?

Cortometraggio d’animazione – Accademia d’Arte Bezalel Gerusalemme.

Lullaby (Ninna nanna) – Adi Arbel, 2005,  52’

La regista Adi Arbel intervista donne israeliane e palestinesi che hanno perso i loro piccoli figli  (fino all’età di 5 anni) durante le operazioni  militari israeliane o in atti di terrorismo palestinesi. Documentario forte e commovente dove il dolore non ha né frontiere né nazionalità.

Ore 17.30 – Moadon Beit Hakvarot (The Cementery Club) – Tali Shemesh, 2006, 90’

La regista Tali Shemesh accompagna un gruppo di sopravviventi della Shoah che da più di venti anni si riuniscono tutti i sabati mattina nel cimitero del Monte Herzel a Gerusalemme. All’ombra dei pini e tra le tombe degli eroi della nazione discutono di filosofia e di politica, leggono poemi e ogni settimana vedono ristringersi il loro circolo con la scomparsa dei suoi vecchi membri. Due donne e i loro rapporti conflittuali  dominano la scena: Minia, la nonna della regista e la zia Lena. Tali Shemesh ha seguito per 5 anni gli incontri del “club” dove vengono a galla i difficili legami tra le due donne e i segreti familiari.

Premi: “Colomba d’Oro” Festival Leipzig, Premio “Città di Tel Aviv”.

Ore 19.00 –  Rinfresco con prodotti casher

Ore 19.30 – Tavola rotonda a seguito del film The Cementery Club

Ore 21.15 – Ha-Kaitz shel Avvìa (L’estate di Avvìa) – Elie Cohen,  1988, 95’

La storia si svolge negli Anni Cinquanta. Avìya, 10 anni vive in un collegio. La madre, Henia, superstite dell’Olocausto è ricoverata in un ospedale psichiatrico. Alla fine dell’anno però ne esce e prende Avìya con sé. Le due vivono in un piccolo villaggio, dove Henia è guardata con diffidenza e Avìya subisce lo scherno degli altri bambini. Si tratta di una storia drammatica, che racconta le sofferenze dei supersiti dell’Olocausto che non sempre hanno trovato in Israele comprensione e simpatia.

Tratto del racconto autobiografico di Gila Almagor  (Henia), ha vinto l’Orso d’Argento al Festival di Berlino del 1989 e altri premi in Spagna e in Italia.

Il film sarà seguito da un dibattito condotto da Asher Salah, docente di Cinema all’Accademia d’Arte Bezalel–Gerusalemme.

Lunedì 7 ottobre

Ore 19.30 – On my doorstep – Anat Costi, 6’

Cortometraggio d’animazione sulla solitudine femminile Accademia d’Arte Bezalel – Gerusalemme. Ha avuto una nomination ai Festival di Cannes nel 2011, Bastia e Montpellier.

Velakhahta lekha Isha (Prendere moglie) – Ronit e Shlomi Elkabetz, 2004, 97’

Negli Anni Settanta, Vivian, una parrucchiera d’origine marocchina, vive con il marito Elihau e i figli a Haifa. Vivian si sente soffocare all’interno della coppia e della famiglia patriarcale dalla quale non riesce ad affrancarsi. I suoi tentativi di liberarsi dal giogo della tradizione sono fermati dai parenti,“custodi” dei buoni costumi. Il film racconta tre giorni della vita di Vivian e dipinge un ritratto duro di una donna prigioniera di un mondo maschilista e apparentemente senza uscita.

Premio del pubblico e premio Isvema al Festival di Venezia 2004.

Ore 21.30 – Lady Kul Al Arab – Ibtisam Mara’ana, 2008, 56’

La regista araba–musulmana Ibtisam Mara’ana ritraccia la storia di Duah, una ragazza drusa che sogna di una carriera di modella. Duah si presenta al concorso di bellezza per le ragazze arabe ma poi osa una mossa audace e si presenta al concorso nazionale israeliano. Questo scandalizza la sua comunità in particolare perché Duah – che nel frattempo si fa chiamare Angelina – deve sfilare in costume. Storia di una giovane donna presa fra tradizione e modernità, diventata simbolo di un conflitto tra culture che ha appassionato Israele.

Nel 2009 Ibtisam Mara’ana è stata eletta dal quotidiano israeliano Ha’aretz come una delle donne più influenti d’Israele. Il film ha partecipato a una ventina di Festival internazionali e ha ricevuto una decina di premi tra cui Premio Mediterraneo – Palermo, 2009 e Sguardi Altrove film di donne, 2009.

I film saranno seguiti da un dibattito condotto da Asher Salah, docente di Cinema all’Accademia d’Arte Bezalel–Gerusalemme.

Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo 14, Milano

www.teatrofrancoparenti.it

Ingresso Libero

Tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli in italiano