Festival del cinema di Cannes, dove i terroristi diventano “combattenti”

Spettacolo

di Nathan Greppi

monaco 1972Il Massacro di Monaco, compiuto nel 1972 da parte dell’organizzazione di Settembre Nero, è sempre stato descritto in Occidente per ciò che era veramente, ossia un atto terroristico; fino ad ora. Al 69° Festival di Cannes ora in corso – dall’11 al 22 Maggio -, verrà proiettato un documentario intitolato Munich: A Palestinian Story, che dipinge i terroristi come “combattenti per la libertà”, e gli atleti uccisi come “oppressori”.

Come riporta un articolo pubblicato su Il Foglio, il film è diretto da Nasri Hajjaj, regista libanese di origini palestinesi, che intende rappresentare quel tragico evento dal punto di vista degli unici due fedayeen (“martiri” in arabo) ad essere ancora vivi dopo aver preso parte agli attentati, mentre molti degli altri vennero uccisi dal Mossad come si vede in Munich, film diretto da Steven Spielberg e ben più meritevole.

Nasri Hajjaj
Nasri Hajjaj, regista del film (fonte: Facebook)

Stando a quanto si legge sulla brochure del film, Hajjaj afferma che “Otto combattenti per la libertà palestinesi hanno attaccato il Villaggio Olimpico di Monaco di Baviera e hanno preso undici atleti israeliani in ostaggio”, e “tutto è finito quando le forze di sicurezza tedesche hanno fatto irruzione, uccidendo cinque palestinesi e undici israeliani”. Non occorre essere filo-israeliani per capire che siamo di fronte alla propaganda più becera che si possa immaginare.

L’anno scorso Hajjaj aveva chiesto a  Ilana Romano, vedova del sollevatore di pesi Yossef Romano, di aiutarlo a presentare (in minima parte) il punto di vista israeliano. Lei aveva chiesto come condizione che il regista definisse “terroristi” gli assassini di suo marito, al che lui rifiutò.

Ciò che più sorprende non è la produzione di un simile film: già in passato il mondo islamico ha partorito opere contenenti messaggi palesemente antisemiti e/o antisionisti, come la serie di film Kurtlar Vadisi (Turchia) e lo show televisivo Pionieri di domani (Territori Palestinesi). Ciò che ci sorprende veramente è che il Festival di Cannes, uno dei più importanti al mondo, possa dare spazio a prodotti concepiti per diffondere odio e ignoranza. Se abbiamo sperato in una maggiore larghezza di vedute quando, nel 2011, avevano premiato per la miglior sceneggiatura il film israeliano Hearat Shulayim (che in seguito venne anche candidato all’Oscar), oggi ci sentiamo frustrati per questa regressione avvenuta forse in nome di una correttezza politica che vuole dare ragione solo ai palestinesi. Anche per Monaco.