L'alga spirulina

La spirulina è sicura?

Salute

di Marina Gersony
La spirulina è sicura? Pare proprio di no. Una nuova ricerca rivela che quest’algaverde scurissima dai riverberi blu, magnificata come superfood su siti accreditati, prestigiose riviste e da molti medici e nutrizionisti, possa essere in realtà correlata a malattie neurologiche come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), il Parkinson e l’Alzheimer.

Lo afferma in un articolo Andrew Weil, il noto medico statunitense ideatore della piramide alimentare per il controllo dell’infiammazione sistemica attraverso la scelta degli alimenti.

«Per me la spirulina non è mai stata sicura scrive . Per anni ho messo in guardia i miei pazienti. La scoperta che una neurotossina presente nell’alga possa essere correlata a malattie neurologiche è una buona ragione per evitarla».

La spirulina, presente in molti integratori e alimenti, è conosciuta con il nome di Arthrospira (Arthrospira platensis e Arthrospira maxima) e fa parte della famiglia delle Cyanophiaceae. Vive principalmente nelle acque dolci, alcaline, calde o salmastre e privilegia le zone tropicali e subtropicali (Oggi viene coltivata in laghi artificiali in Messico e in Cina). Conosciuta sin dall’antichità, alcune popolazioni la usavano come preparazione di pane e piadine. Gli Atzechi e i Mayala consideravano addirittura un «cibo degli dei» in grado in grado di fornire energia rapidamente e di aumentare le capacità di resistenza. La leggenda narra che le donne l’assumessero perfino durante la gravidanza.

La possibile connessione tra quest’alga e una malattia con aspetti simili alla sclerosi laterale amiotrofica, al morbo di Alzheimer e al morbo di Parkinson. è emersa da uno studio effettuato sugli abitanti dei villaggi Chamorro a Guam. (Il Dott. Weil cita come fonte lo studio di Paul Alan Cox e altri scienziati pubblicato sul Royal Society’s flagship biological research journal).

I ricercatori hanno rintracciato la neurotossina alimentare beta-metilammino-L-alanina (BMAA) nella farina di semi di cicadea usata dai chamorros per preparare le tortillas; una neurotossina presente anche nelle alghe di spirulina. Non solo: studi su animali hanno dimostrato che le scimmie alimentate con frutta alla quale è stata aggiunta la BMAA, hanno sviluppato delle modifiche a livello cerebrale quasi identiche a quelle riscontrate nel tessuto cerebrale dei chamorros che presentava un tasso molto elevato di una malattia neurodegenerativa. (La ricerca ha anche dimostrato che la BMAA può accumularsi nei pesci e nei molluschi nel sud della Florida e in altre aree in cui proliferano le alghe, aumentando la possibilità che possa entrare nella catena alimentare umana con conseguenze potenzialmente gravi per la salute).

«Sappiamo da anni che alcune alghe blu-verdi contengono un’altra tossina, la microcistina, a livelli considerati non sicuri – spiega il Dottor Weil –. Le microcistine si accumulano nel fegato, dove possono causare danni irreversibili, specialmente nei bambini che sono stati esposti a livelli elevati. Uno studio tedesco del 2011 ha analizzato 13 prodotti di alghe in commercio rilevando la presenza di tossine dannose. Inoltre, la spirulina che cresce in aree con grandi concentrazioni di mercurio e piombo assorbe questi metalli pesanti. Oltre al danno al fegato, la spirulina contaminata può causare nausea, vomito, debolezza, battito cardiaco accelerato, shock e morte».

La spirulina è spesso promossa come un superfood, ma i benefici nutrizionali sono inferiori rispetto alle contro-indicazioni. Se da un lato è una buona fonte di proteine, è anche vero che sarebbe necessario consumarne una quantità enorme pari a quella che si può ottenere molto più facilmente da noci, legumi e cereali integrali. Senza contare che la spirulina costa molto di più rispetto alle proteine ​ricavabili da altre fonti.

«Alcuni studi di laboratorio e su animali hanno indicato che la spirulina ha potenzialmente effetti antivirali e antitumorali, rinforza il sistema immunitario e protegge dalle reazioni allergiche – conclude il Dottor Weil –, ma non abbiamo alcuna prova che questo avvenga negli esseri umani».

Autore di saggi divulgativi che hanno raggiunto i dieci milioni di copie e direttore del programma di Medicina integrativa dell’Università di Tucson, Arizona, Weil – cresciuto in una famiglia di ebrei secolari – si occupa di Medicina naturale e preventiva ed è da sempre sostenitore delle capacità di autoguarigione del corpo grazie a una sinergia di sane abitudini, tecniche di rilassamento, movimento soft e integratori naturali scelti con cognizione di causa. Senza dimenticare il sense of humor: «Diceva mia madre, scomparsa a 94 anni: “Qualunque cosa ti succeda nella vita, non perdere mai il senso dell’umorismo”».