La sconsolante partigianeria dei media italiani di fronte alla vittoria elettorale

di Angelo Pezzana

2015-03-18T004343Z_01_JER149_RTRIDSP_3_ISRAEL-ELECTION-6494Aver seguito tutta la campagna elettorale israeliana il mese scorso mi ha aiutato a capire ancora di più i pregiudizi, l’ignoranza, fino all’odio vero e proprio, di cui sono impregnati molti nostri media verso Israele. Non tutti, ma certamente la maggior parte.
L’obiettivo, il bersaglio, comune era Bibi Netanyahu, ovvio, no? Chi meglio di lui poteva esserci? Mi è quindi impossibile porre una sola domanda, garantisco però sulla scomodità di tutte quante.
Perché il Manifesto titola “Sarà un governo di guerra”?, non l’ha mai scritto di Hamas…
Perché il Sole24Ore (Ugo Tramballi) scrive che “Israele fra due anni celebrerà il giubileo dell’occupazione dei territori palestinesi”? Perché non scrive che sono territori contesi?
Sempre Ugo Tramballi: perché scrive che lo slogan di Bibi “noi o loro”, in antitesi al “noi o lui” di Herzog/Livni, è invece  “l’arroganza di chi considera la Bibbia un manuale di politica”?
Perché il Corriere della Sera titola a piena pagina “Le cento vite di Bibi, re di Israele (con una moglie ingombrante)?”. Ingombrante?
Sempre il Corriere titola “Obama non si congratula” e non definisce la cosa offensiva. Due pesi e due misure: il Corriere criticò aspramente Bibi quando, rivolgendosi al Congresso americano, ignorò Obama. Come mai?
Perché Repubblica titola “Il trionfo di Netanyahu blinda Israele”?, blinda? a causa di chi Israele è costretta a blindarsi?
Perché, su Repubblica, Bernardo Valli scrive che “Dopo la vittoria di Bibi, Israele sarà più isolato nel mondo”?, forse perché Valli scrive sempre che la responsabilità dello stop nelle trattative di pace è attribuita a Israele?
Perché la dichiarazione di David Grossman, che condivide le affermazioni di Bibi al Congresso americano sull’Iran nucleare è passata subito nel dimenticatoio? Non potrebbe avere influenzato il voto di una parte degli elettori?
Perché non è stato riportato quasi per niente che Isaac Herzog si è congratulato con Benyamin Netanyahu per la sua vittoria? Un gesto civile, degno di citazione, ma che non ha avuto alcun rilievo sui nostri media.
Come si dice, lo spazio è tiranno, di materiale ce ne sarebbe ancora molto, ma qualche domanda ai nostri media sarebbe corretto porla, anche per far capire, a chi disinforma con troppa disinvoltura, il perché della vittoria di Bibi.