Voci di muto amore

Libri

“Israeliana” dell’editore Giuntina si arricchisce di un nuovo titolo, portando così a nove i volumi pubblicati in questa collana che sta diventando uno specchio sempre più interessante della narrativa israeliana di questi anni. Molti scrittori sono stati pubblicati anche da altri editori, pensiamo solo a Yehoshua da Einaudi e Oz da Feltrinelli o a Sifra Horn da Fazi e Tammuz da EO e si potrebbe continuare. Tuttavia Giuntina è l’unica casa editrice ad aver dedicato espressamente una collana solo alla pubblicazione di narratori di Israele.
In realtà il libro di Kenaz non è una novità assoluta in Italia, poiché venne già pubblicato, con la stessa pregevole traduzione di Alessandro Guetta nel 1994 da Anabasi, casa editrice non più esistente oggi.
Dati i tempi sempre più brevi che l’editoria italiana si è dati, possiamo quindi considerarlo e pieno titolo una novità.
I protagonisti di questo romanzo sono tutti anziani ospiti di una casa di cura nei dintorni di Tel Aviv. Qui, tra i corridoi e le camere si rispecchiano con grande potenza i disagi e le paure di persone giunte alla soglia di uscita delle loro vite, malate, spesso abbandonate alla propria solitudine, costrette ad una attesa snervante dell’ultima chiamata. Il tempo è dilatato in uno spazio infinito di ricordi e rimorsi, come ricorda la quarta di copertina, i rapporti umani segnati dalla condizione insostenibile di non essere più indipendenti, i desideri personali relegati a particolari insignificanti, ultimi simbolici resti di vite ormai spese.
Voci di muto amore è l’affresco ben riuscito di una età della vita, la vecchiaia, in cui uomini e donne sono carichi del peso dei loro anni e quasi se ne sentono schiacciati. È una descrizione lucida, ma venata di una pietas profonda, che diventa, quasi per una sorta di rovesciamento, la denuncia di una società indifferente ed egoista, ormai priva del senso della compassione.
La scrittura di Kenaz è netta, lineare, il suo sguardo lucido, ma mai indifferente.
Il traduttore fa notare, all’inizio che i personaggi parlano un ivrit spesso sgrammaticato, che consente al lettore israeliano di arricchire il profilo e l’identità dei diversi personaggi con le particolarità linguistiche tipiche delle loro provenienze: russa, rumena …
Tradurre utilizzando le connotazioni dialettali dell’italiano sarebbe stato fuorviante. Togliere queste particolarità “avrebbe tolto una delle qualità del libro, il contrasto tra il registro alto del narratore e registro basso del discorso dei personaggi”.
Quindi il traduttore ha scelto di far parlare i personaggi alcuni errori ricorrenti e comuni nella nostra lingua.

Yehoshua Kenaz sarà presente a Milano il 9 e 10 maggio ad un convegno, organizzato dalla Cattedra di Lingua e Letteratura Ebraica che si svolgerà presso la Sala Napoleonica dell’Università Statale, in via Sant’Antonio 12. Assieme a Kenaz saranno presenti altri scrittori israeliani: Benni Barbash, Haim Be’er, Ruvik Rosenthal.
Si inizierà il 9 maggio alle ore 17,30 con la lettura di brani scelti e presentati dagli autori.
Il 10 maggio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 16 alcuni studiosi italiani colloquieranno con gli autori. Alle 16 Ariel Rathaus presenterà le conclusioni del convegno.
Quindi alle ore 17,30 gli autori, presentati da Shulim Vogelmann (dell’editrice Giuntina e curatore della collana Israeliana) incontreranno i lettori e firmeranno copie dei loro libri presso la libreria Claudiana, in via Francesco Sforza 12A.
Lunedì 15 maggio, sempre presso la libreria Claudiana il circolo Nuovo Convegno organizzerà un incontro con un altro scrittore israeliano, Sami Michael, di cui la Giuntina ha pubblicato il volume Una tromba nello uadi. L’incontro sarà introdotto da Paola Sereni, presidente del Nuovo Convegno e Claudia Rosenzweig intervisterà Sami Michael.

YEHOSHUA KENAZ – VOCI DI MUTO AMORE – Giuntina, pp. 300, euro 15