I relatori al secndo convegno dell'Associazione milanese Pro Israele (AMPI)

David Meghnagi al secondo congresso AMPI : “L’esistenza di Israele è una benedizione e non una maledizione per il mondo arabo”

Eventi

di Redazione
«Nel nostro primo anno abbiamo organizzato molti eventi su Israele e siamo una delle realtà più floride per quanto riguarda il sostegno allo Stato ebraico, nazione oggi minacciata dall’antisemitismo e boicottaggio», ha dichiarato Alessandro Litta Modignani, presidente dell’Associazione Milanese Pro Israele (AMPI) che il 22 marzo ha inaugurato il secondo congresso dell’associazione. L’evento si è tenuto presso il Teatro Franco Parenti e nel corso della serata è intervenuto il prof. David Meghnagi, ideatore e direttore del Master internazionale di secondo livello in Didattica della Shoah presso l’Ateneo di Roma Tre, che ha tenuto un discorso sulle “future sfide di Israele”. Sono inoltre pervenuti i saluti del sindaco di Milano Giuseppe Sala, dell’ambasciatore israeliano Ofer Sachs e del presidente del Municipio 4 Paolo Guido Bassi. Modignani ha inoltre comunicato ai presenti un avvicendamento alla vicepresidenza dell’associazione: «Abbiamo deciso di alternare le cariche tra i membri del direttivo, ringrazio Paolo Castellano per il prezioso lavoro svolto. Alessandro Pecoraro sarà il nuovo vicepresidente». Come comunicato dal presidente, Castellano si occuperà della comunicazione web dell’AMPI.

Combattere la delegittimazione di Israele

L’intenso e dettagliato intervento del prof. Meghnagi ha toccato i principali nodi delle sfide di Israele: antisemitismo, BDS e fratellanza tra israeliani e arabi. «Dobbiamo coltivare la speranza nel futuro e non soggiacere al sentimento della tragedia», ha chiosato Meghnagi raccontando la vicenda degli ebrei libici durante e dopo la seconda guerra mondiale. «Negli anni ‘50, all’interno del mondo arabo, c’era già il boicottaggio. La mia famiglia ha subito tre pogrom, dal ‘38 al ‘43. Io parlo ancora la lingua araba. Le lingue sono un grande tesoro, non bisogna dunque coltivare rancore ma immaginare un futuro diverso». D’altro canto, Meghnagi ha detto che non si possono accettare quelle critiche che mirano a manipolare la realtà, delegittimando l’esistenza di Israele e invocando l’eliminazione del popolo ebraico. «C’è stato un drammatico collegamento tra “un certo Islam” e il nazismo. Alcuni teologi islamici paragonarono Hitler a un messia islamico». Meghnagi ha infatti spiegato che le concezioni ideologiche della cultura araba nazionalista sono presenti tuttora nello statuto di Hamas, gruppo armato palestinese insidiato nella striscia di Gaza.

Il risentimento arabo nei confronti di Israele

«Alcuni politici, come il sindaco di Milano, continuano a dire che sia necessario un dialogo tra ebrei e arabi. Questi rappresentanti istituzionali sbagliano. Gli ebrei non hanno affatto un risentimento verso il mondo arabo». Meghnagi ha infatti dichiarato che il mondo arabo dovrebbe convocare un concilio generale per elaborare il lutto dell’esistenza di Israele e cogliere i cambiamenti della modernità. «Alcuni teologi arabi sono convinti che le guerre perse contro Israele siano un segno divino. Secondo loro, Dio ha infatti permesso la creazione di uno stato Ebraico per consentire lo sterminio definitivo del popolo ebraico», ha sottolineato il prof. Meghnagi. C’è una possibile via d’uscita da questa spirale di intolleranza? Il professore è ottimista: «Il mondo arabo deve immaginare un mondo fatto da culture diverse e non fissarsi su una memoria malata, prendendo magari spunto dal popolo ebraico. Chi più degli ebrei ha saputo perdonare nonostante i millenni di persecuzione? Gli ebrei hanno messo da parte il risentimento e hanno adottato una filosofia di vita e non di morte, generando dei figli e facendoli crescere e studiare. Questo significa dare fiducia al mondo».

Meghnagi ha infine parlato del BDS (Boycott, Divestment and Sanctions against Israel), un movimento che ha come obiettivo quello di danneggiare Israele, mettendone in discussione l’esistenza. «Il BDS si sta infiltrando nelle nostre università che sono simbolo della decadenza dei valori europei», ha concluso Meghnagi.

@castelpao