Incontro con Barbara Nahmad,

Arte

Non è da tutti essere parte, insieme ai più famosi artisti italiani del Novecento, di un’importante Mostra dal titolo Arte italiana 1968-2007 Pittura.
Dalle parole dell’ideatore Vittorio Sgarbi, noto critico, opinion leader e Assessore alla Cultura del Comune di Milano: “Chi arriva ad esporre a Palazzo Reale, riceve in qualche modo la Corona di artista riconosciuto e che incide nella Storia dell’Arte”.
Il successo ormai attestato a livello nazionale ed internazionale di questa nostra artista, iscritta alla Comunità Ebraica di Milano e madre di due bei bambini che frequentano la Scuola Da Fano, non è nato oggi, ma frutto dello studio, del costante impegno e della passione per la pittura e per l’Arte in generale.

Ma qual è l’ambito artistico in cui Barbara Nahmad opera e ricerca? Come nasce il suo stile, la forma ed il contenuto delle sue creazioni, che pur partendo da un elemento noto e riproducibile, diventano grazie al suo intervento, uniche e direi vive?

“Come in Yesterday now, la mostra che ha dato l’avvio al mio ultimo ciclo sui ritratti storici, la mostra preparata per Ermanno Tedeschi a Torino si dipanava come una sorta di divagazione della memoria, un Trivial Pursuit con i volti, le icone di un passato recente, ancora vivo nell’immaginario collettivo e nella cultura di massa e popolare.
Nei miei dipinti i corpi sono negati, mentre il volto in primo piano ricerca il segreto di quella identità, di quella qualità umana in cui molti di fatto si sono riconosciuti e identificati.
Il grande formato dei quadri rimanda al manifesto, inteso sia come luogo della memoria personale (chi non ha mai appeso nella sua camera di adolescente il proprio beniamino da adorare, su cui scommettere e per cui lottare?) che collettiva”.
“Mi interessa”, dice Barbara “anzi è fondamentale la riconoscibilità del personaggio, per rendere più facile la concentrazione dello sguardo sulla pittura, intesa come presenza, soggetto, attualità in grado di inglobare pur non rinunciando alla “tradizione”, i nuovi media tecnologici che di fatto sembrano essere la nostra realtà.
Il ritratto all’uomo pubblico però rimane sempre un ritratto dell’uomo in quanto persona. Rappresentazione che cerca di svelare l’umanità e la vacuità di ciò che appare e che si mostra e che individua nell’umanità che questi personaggi esprimono una delle ragioni del loro fascino imperituro e della immutata identificazione del pubblico con la figura dell’eroe che gli stessi personaggi finiscono per incarnare.
Gli eroi portano il fardello del loro tempo e sopportano il dramma del loro destino, ed è attraverso i media del loro tempo, cioè riviste come Life, Epoca o Paris Match, che io continuo a coglierli senza il filtro della storia attuale che li ha fissati in poche e sempre reiterate immagini”.

Sono ovviamente tantissime le Mostre personali e Collettive che hanno visto protagonista Barbara Nahmad in questi ultimi anni e per quantità e qualità non possiamo citarle tutte.
Vi invitiamo però ad andare a Palazzo Reale fino all’11 Novembre a vedere l’arte di Barbara Nahmad e magari quando la troverete fuori da scuola di corsa e piena di tante cose da fare, come tutte le donne e tutte le mamme, potrà essere un’occasione in più per parlare di arte e di cultura.

Barbara Nahmad è nata a Milano nel 1967. Ha frequentato la Scuola Ebraica di Milano. Nel 1990 si è diplomata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Dopo le iniziali esperienze nel mondo del teatro (di prosa e d’opera) e in televisione ( Canale 5) si dedica all’insegnamento e alla pittura.
Nell’anno accademico ‘94/’95 è docente alla Cattedra di Anatomia Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, dal 1996 a1 1999 presso l’Accademia di Belle Arti Albertina a Torino e nell’anno accademico 1999 /2000 all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Nel 2001 vince il concorso nazionale per la Cattedra di Anatomia Artistica e diventa di ruolo come docente all’Accademia di Belle Arti di Frosinone.
L’anno dopo rifiuta la cattedra per dedicarsi totalmente alla pittura.
Nel 2006 realizza su commissione due grandi ritratti dei fratelli Rosselli, ora in permanenza presso la Fondazione Rosselli a Torino e sempre Torino ospita presso la Fondazione Luigi Einaudi il suo ritratto del 2° presidente della Repubblica.

La mostra Arte Italiana 1968-2007 Pittura rimarrà esposta a Palazzo Reale fino all’11 novembre 2007.