I consiglieri della Fondazione Scuola

Grande successo per la Cena di Gala della Fondazione Scuola, con Ambra Angiolini e Christian De Sica (e un po’ anche Vittorio…)

Scuola

di Ilaria Myr
Circa 400 persone hanno affollato l’Aula Magna Benatoff giovedì 11 aprile per la Cena di Gala della Fondazione Scuola, che da 21 anni accompagna con impegno e dedizione la crescita della scuola della Comunità ebraica.

Una serata molto calorosa e piacevole, che ha visto la partecipazione di molti studenti di ieri, così come di tante persone affezionate alla preziosa attività della Fondazione. Presenti i consiglieri attuali, nonché i candidati alle prossime elezioni, Rav Alfonso Arbib e tutti i consiglieri della Fondazione, e alcuni rappresentanti politici locali.

A condurre la serata la giornalista del Corriere della Sera Michela Proietti, che con disinvoltura ha guidato i discorsi e gli eventi che si sono susseguiti durante la cena.

Ospiti d’onore due star del cinema italiano Ambra Angiolini e Christian De Sica, che hanno deliziato il pubblico con acute riflessioni.

La affermata e apprezzata attrice ha utilizzato due brani tratti dal libro Sette anni di felicità di Etgar Keret per riflettere su due aspetti fondamentali della vita di una donna: la maternità e l’educazione.

Da sinistra, Michela Proietti e Ambra Angiolini

 

Molto emozionante, poi, l’intervento di Christian De Sica, che con la verve che lo caratterizza ha raccontato un episodio di suo padre Vittorio poco noto legato al film “La porta del cielo”. «Mio padre negli anni ’40 era l’amante di Maria Mercader (diventata poi sua moglie e madre di Christian, ndr) – ha raccontato -, che era stata scritturata per un film sul miracolo di Loreto dal Centro Cattolico Cinematografico. Lei voleva che lui si occupasse della regia, ma lui si rifiutò. Successe però un imprevisto: un emissario di Goebbels gli disse che la Repubblica di Salò voleva affidargli la responsabilità della produzione cinematografica di propaganda della Repubblica di Salò a Venezia. Mio padre allora disse che non poteva perché il Papa in persona gli aveva affidato la realizzazione di un film intitolato “La porta del cielo” sul miracolo di Loreto! Fu così che assunse la regia del film in cui doveva recitare mia madre».

La lavorazione del film, girato dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, nel periodo in cui le truppe tedesche occupavano la città di Roma, si protrasse intenzionalmente per oltre un anno per permettere alla troupe – attori e tecnici – di non doversi trasferire a Venezia. Durante le riprese del film, però, Vittorio De Sica assistette alla cattura da parte dei nazisti degli ebrei per la deportazione e capì che doveva fare qualcosa. «Andò fra gli ebrei e disse che aveva bisogno di figuranti per il suo film – ha continuato -. Prese famiglie, adulti, vecchi e bambini: e la troupe, che doveva essere composta da una ventina di persone, diventò un gruppo di 800….».

Per girare il film si chiusero quindi nella Basilica extraterritoriale di San Paolo fuori le Mura, dove fu ricostruito anche il Santuario di Loreto, e dove aspettarono l’arrivo degli americani. «Al momento della Liberazione, quando gli ecclesiastici gli chiesero se aveva inserito nel film la scena del miracolo, lui mostrò tutti gli ebrei e i rifugiato che aveva salvato in quei mesi e disse: “Questo è il miracolo”».

Christian De Sica

Un altro episodio legato al padre che l’attore ha ricordato durante la serata è stato quello della proiezione de Il giardino dei Finzi Contini a Tel Aviv. «All’evento c’erano, fra gli altri Golda Meir e Moshè Dayan – racconta -. Alla fine della proiezione ci fu un silenzio di tomba…. Ebbe paura che il film non fosse piaciuto, mentre quando si accesero le luci, vedemmo che avevano tutti gli occhi lucidi. Fu emozionante».

Lo spettacolo dei bambini della quarta primaria

Alla cena di Gala non potevano poi mancare lo spettacolo dei bambini delle classi quarte delle primarie, che si sono esibiti in una performance allegra a ritmo di musica curata dalla coordinatrice didattica Claudia Bagnarelli, e il video realizzato dalla Fondazione sui diversi progetti sviluppati negli anni per rendere la scuola sempre più di eccellenza.

Infine, interessante anche la formula adottata quest’anno per la raccolta fondi, basata su un’asta – aperta qualche giorno prima e per tutta la durata dell’evento – di oggetti ed esperienze generosamente offerti da amici e sponsor della Fondazione.