I milanesi e la Shoah: il film sul Binario 21

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di Miriam Bendayan

Un immagine del film "Fratelli d'Italia?"

La Stazione Centrale di Milano è un crocevia dove ogni giorno una quantità immensa di persone parte, arriva, vive. C’è chi ha fretta di iniziare il proprio viaggio, chi aspetta nei bar, chi si distrae nelle decine di negozi che vi si trovano. Pochi però sanno, o ricordano, che 68 anni fa un luogo così ricco di vita fu per migliaia di Ebrei l’inizio di un terribile viaggio verso la morte.

Perché tutto questo non sia dimenticato, ritorna oggi Fratelli D’Italia?, docu-fiction e lungometraggio che, in occasione del Giorno della Memoria, verrà proiettato a Milano nella nuova versione sottotitolata in inglese. Gli appuntamenti sono due: il 23 gennaio alle 20:30 al Teatro Litta e il 26 gennaio, alle 18:30 alla libreria Feltrinelli della Stazione Centrale (info qui: http://fratelliditalia.binario21.org/index.php).

Il film esce nelle sale mentre infuria la polemica sulla mancanza di fondi per realizzare il Memoriale della Shoah a Milano (mancano sei milioni di euro), previsto proprio al Binario 21 in Stazione Centrale. A questo proposito, più che encomiabile lo sforzo di cinque scuole milanesi di tassarsi e contribuire così alla sua realizzazione, in risposta alla sottoscrizione lanciata dalla Provincia di Milano.

Il film (produzione Moving Image e regia di Dario Barezzi), racconta la tragedia che ebbe come sfondo Milano durante la Seconda Guerra: da San Vittore e da altre carceri dove erano stati detenuti in precedenza, migliaia di ebrei, caricati a forza su un treno merci, partirono dal binario sotterraneo della Stazione Centrale (il tristemente celebre “Binario 21”), per arrivare dopo sette giorni ad Auschwitz Birkenau, da dove la quasi totalità non fece mai più ritorno.

Nella docu-fiction, tutto inizia da Daniele, nipote di un sopravvissuto alla Shoah, che, vedendo su Internet i numerosi siti negazionisti e revisionisti, decide di reagire. Convoca così un gruppo di amici. L’appuntamento è proprio in Stazione, al Binario 21, luogo dal quale, per 15 volte, tra il 1943 e il 1945, partirono per ignota destinazione convogli ferroviari carichi di italiani ebrei, vecchi, bambini, uomini e donne. I passanti e i viaggiatori della stazione, tutte le persone che si muovono intorno a loro tuttavia non conoscono, non ricordano e in pratica non sanno nulla della storia di deportazione che la Centrale custodisce come un cuore avvelenato… Ci sono le parole e i volti dei deportati, e i ricordi di chi è rimasto ma vide partire chi non fece più ritorno. Rivive così l’esperienza di quel trauma e scorrono i fotogrammi di un’opera corale intensa e commovente.

Tra presente e passato, narrazione e realtà storica lo spettatore diventa anch’esso un testimone di quella tragedia collettiva. Un film educativo e importante, perché il filo che lega le generazioni non venga interrotto.