Il coro Col Hakolot

Non so se sia del tutto giusto che proprio io
scriva su un coro che esiste da quasi 20 anni, mentre
lo conosco e lo dirigo da appena due anni. Quindi mi limiterò a
fare alcune riflessioni. Che il lettore si senta poi libero di farne l’uso che crede più opportuno.

Il coro Col Hakolot nasce come una associazione culturale, intenta
a divulgare la cultura ebraica tramite la musica
cantata.
Ho cercato di classificare questa musica in quattro
categorie: Le festività ebraiche, Il cammino del
popolo ebraico nella diaspora, La musica israeliana
pre stato o comunque legata alla nascità dello stato,
la musica israeliane moderna.

Per scelta, il coro è identificato con la Comunità
ebraica di Milano. Quindi non esegue concerti di
Venerdì ne nei Sabati estivi e non esegue concerti
nelle chiese. Di conseguenza, si autolimita nelle sue
possibilità concertistiche, visto che i maggior numero
di concerti si eseguono nei weekeend e le chiese sono
spesso un luogo di concerti sopratutto corali.

Questo coro è stato fondato da una professionista
israeliana, che ha vissuto a Milano per qualche anno e ha scelto di dedicarsi a costruire questa iniziativa. Dopo il suo rientro in
Israele, circa 12 anni fa, il coro ha passato diverse
esperienze sotto la guida di altretanto direttori, e
dal mio arrivo, sto cercando di dare una identità
stabile a questo gruppo sia come espressività corale,
sia come repertorio.

Infatti, una delle condizioni da me poste per assumere l’incarico, era di non eseguire concerti per una stagione
intera, permettendomi di lavorare su alcuni aspetti
basilari quali: lo svolgimento delle stesse prove, il
rispetto degli appuntamenti, l’uniformità vocale, la
vocalità, l’intonazione, il rigore ritmico.

Già nella mia seconda stagione con il coro, abbiamo
invece eseguito diversi concerti. Tra questi, un concerto
eseguito presso la scuola “La Rinnovata”, un concerto
eseguito presso l’Università Cattolica per la “Notte
Bianca”, e un concerto eseguito a Cuneo su richiesta
del comune di Cuneo nella loro stagione estiva.

Il coro oggi è una formazione a quattro voci miste e conta
circa 35 elementi. La maggior parte sono membri della
comunità, ma vi è anche un numero cospicuo di cantanti
non ebrei che, chi per solidarietà, chi per simpatia, e
chi semplicemente perchè ama questo repertorio, si è
avvicinato alle nostre attività.

Per il futuro, prevvediamo un aumento della nostra
irradiazione verso strutture sin oggi considerate
“fuori portata” per il coro. Nello specifico, ci
prepariamo per una tournèe che realizzeremo in Israele
dal 29 di Luglio al 5 di Agosto 2007. Per tale
occasione, il compositore Jorge Bosso sta scrivendo
sul testo di Kohelet, un poema per voce recitante, un
quartetto di voci solisti, violino solo, violoncello
solo, e coro. Progetto che noi cerchiamo di
organizzare per il Comune di Tel Aviv nell’ambito
della sua stagione estiva come prima mondiale
dell’opera. La violinista solista sarà una grande esecutrice come Dora Schwarzberg.

Uri Chameides

Col Hakolot è un’associazione senza scopo di lucro, formata da amanti della musica, che ha come finalità la diffusione della cultura ebraica attraverso il canto.
Il coro è composto da persone di varie provenienze e di tutte le età, e non necessariamente di religione ebraica.
Il cantare insieme è per noi non solo un’attività culturale ma anche un momento di aggregazione e di rapporti umani.
Il coro ebraico Col Hakolot si forma nel 1994 su iniziativa di Gliliah Dankner, musicista israeliana, con 15 coristi. Con un repertorio ebraico a 2 o 4 voci, si esibisce in manifestazioni organizzate dalla Comunità Ebraica di Milano. Nel 1997 subentra alla direzione del coro il Maestro Martinho Lutero che sviluppa il processo di preparazione tecnico/vocale dei coristi.
Da settembre 1999 prende la guida del coro ebraico Col Hakolot il maestro e musicista israeliano Eyal Lerner, profondo conoscitore della musica ebraica. Il repertorio si amplia con brani in yiddish e judeo-spagnolo.
Nel novembre 2002 dirige il coro il Maestro Kyoko Yamazaki, cantante e musicista giapponese.
Il maestro israeliano Uri Chameides, già direttore d’orchestre e di cori, subentra alla direzione di Col Hakolot nel settembre del 2004.
Il coro è formato da una trentina di elementi e ha un vasto repertorio di musica popolare ebraica polifonica e si esibisce in manifestazioni sia all’interno sia al di fuori delle Comunità Ebraiche.
Il Maestro Uri Chameides, nato in Israele nel 1953, ha intrapreso l’educazione musicale a sette anni con il canto, il flauto dolce e il violino. Ha proseguito la propria istruzione presso il Conservatorio di Tel Aviv, approfondendo lo studio del violino con la professoressa Vali Blotner, assistente di Illona Feher.
A nove anni fa parte dell’organico di alcune orchestre giovanili e formazioni cameristiche. Nel frattempo partecipa a stage intensivi con “Tizmoret Hagadna”, gruppo musicale che diverrà l'”Orchestra filarmonica giovanile israeliana”. Questi stage ai quali Uri Chameides prende parte, erano diretti dai migliori e affermati direttori israeliani e non: Otto Klemperer, Antal Dorati, Danny Kaye.
A quattordici anni è primo violino di spalla dell’orchestra giovanile di Givataim, ruolo che ricopre per quattro anni, esibendosi molto spesso come solista accompagnato dall’orchestra. Per cinque volte consecutive vince il concorso “Keren Sharet” e beneficia di altrettante borse di studio.
Terminato il servizio militare, viene in Italia dove intraprende un’intensa attività concertistica. Nel 1979, assieme ad altri musicisti, fonda la “Camerata Strumentale di Milano” con la quale esegue tournée in Italia ed in Europa partecipando come solista, concertatore e violino di spalla. Nel 1986, in un ciclo di serate musicali, si esibisce nella “Sala Verdi” del Conservatorio. Nel 1988 fonda la “Mediterranean Symphony Orchestra”, distintasi fino al 1996 sia per quantità sia per qualità di esibizioni ed è una delle migliori orchestre sinfoniche italiane. Con questa orchestra suona come primo violino solista in diverse manifestazioni europee.
Per molti anni Uri Chameides ha prestato la propria opera anche come consulente artistico per enti pubblici: Provincia di Vicenza, Provincia di Catania, Comune di Milano. Dagli Anni ’80, in duo con il chitarrista Doron Salomon, si esibisce in numerosi recital. Sensibile all’importanza della didattica, il maestro Chameides ha sempre insegnato, ideando e realizzando anche corsi estivi per musicisti (per lo più violinisti), cui sono intervenuti, per l’arricchimento dei partecipanti, alcuni dei migliori insegnanti di didattica a livello mondiale. I corsi sono rivolti a bambini, ragazzi, violinisti già esperti ma desiderosi di ulteriore perfezionamento.
Oltre all’attività estiva, il Maestro insegna violino a Milano e da diversi anni è tornato a coltivare un’antica passione: il canto. E’ infatti direttore del coro “Unione di Coscienza”, dell’omonimo centro culturale e del coro ebraico “Col Hakolot”, della Comunità ebraica di Milano.
Questi alcuni temi del repertorio del coro.
1) IL CAMMINO DEL POPOLO EBRAICO
Canti di tradizione sia sefaradita (di provenienza spagnola) sia askenazita (di provenienza est europea) che durante i secoli dell’esilio vari poeti hanno composto esprimendo da un lato il dolore nato dalla sofferenza di un popolo esiliato e dall’altro la nostalgia per la propria patria.
2) LE FESTIVITÀ EBRAICHE
Tutte le feste sono accompagnate dai propri canti tradizionali.
Nella cultura ebraica oltre alle ricorrenze festive lungo l’arco dell’anno, spicca il rilievo riservato al giorno festivo settimanale: il sabato.
Dal tramonto del venerdì con i preparativi per il raccoglimento del giorno sacro, al cerimoniale della sinagoga e sino al tramonto del sabato con la benedizione per la settimana che verrà, tutto è accompagnato da canti tradizionali che lungo i secoli sono stati composti per ringraziare e glorificare il signore.
3) IL RITORNO ALLA TERRA PROMESSA
Canti dell’ultimo secolo e anche di attuale composizione che narrano le vicende legate alla creazione dello stato d’Israele e la vita israeliana, passando attraverso le pesanti problematiche che vive la società israeliana sia al suo interno sia con il vicinato.
4) L’ASPIRAZIONE ALLA PACE
Nella tradizione ebraica è fondamentale la ricerca continua per la giustizia e la pace. I migliori tra i poeti ed i compositori di tutti i tempi (anche attuali) hanno dedicato a questo argomento le loro composizioni. Su questo tema, ci prestiamo volentieri ad organizzazione dei concerti in abbinamento con cori di tradizioni anche diverse (cristiane, mussulmane, etc.) che a loro volta ritengono opportuno adoperarsi per la pace.
La storia musicale evidenzia una forte presenza di tradizione ebraica nel campo esecutivo-interpretativo della musica colta durante gli ultimi tre secoli; presenza persino sproporzionata dall’ottocento in poi con lo sviluppo romantico europeo.
Tale realtà accentua però la carenza della musica ebraica nel campo compositivo, salvo alcuni casi (Mendelssohn, Mahaler, Bloch, Shonberg) scarseggia materiale compositivo di origine o su temi ebraici, soprattutto quello dedicato alla coralità.
Per questo motivo la maggior parte del materiale esistente e praticato dai cori che approdano a trattare repertorio ebraico appartiene alla musica popolare dove si apre un mondo intero che abbraccia tutte le tradizioni e le culture diffuse per secoli in tutto il mondo.
Poeti talvolta sconosciuti che scrivevano in yiddish, se appartenenti alla cultura ashkenazita dell’Europa dell’est, o in ladino (giudeo-spagnolo), se a quella sefardita di origine spagnola, hanno ispirato cantautori e compositori che con le loro musiche hanno arricchito le feste, le cerimonie e gli eventi importanti della vita ebraica.
Una fonte inesauribile durante tutti i secoli sino ai nostri giorni tempi è la vasta ed incredibilmente ricca poesia che del Vecchio Testamento – dal primo testo ritmato chiamato “Il canto del mare” attribuito a Miriam, sorella di Mosè, attraverso i canti epici che lodavano il Signore in seguito alle conquiste importanti o che descrivevano battaglie, sino ai salmi attribuiti a Salomone ed al Cantico dei Cantici – a cui moltissimi si sono ispirati e tutt’oggi continuano a comporne le musiche.
Fin dalla fine dell’ottocento con il ritorno del popolo ebraico non soltanto alla sua terra ma anche alla sua lingua d’origine, anche la composizione su testi moderni in ebraico ha avuto un’enorme spinta.
Oggi, grazie all’ingegno di alcuni poeti e musicisti israeliani, la musica popolare per coro ebraico si è arricchita notevolmente, mettendosi a pari livello con la migliore produzione di musica colta scritta in tempi moderni da altrettanti compositori israeliani.

Chi desidera entrare in contatto coro può scrivere a: info@corocolhakolot.com