UCEI: PRIMA GIUNTA A MILANO

di Miriam Bendayan

Ucei - Prima Giunta a Milano

Il decentramento non è più un’utopia. Una bella novità per la Comunità Ebraica di Milano, quindi è stata la riunione di Giunta di lunedì 10 gennaio che si è tenuta qui per la prima volta.  Prima d’ora infatti questi incontri erano stati sempre a Roma. E che da oggi si prospettino degli incontri anche a Milano, seconda Comunità d’Italia,  certo costituisce un cambiamento importante, soprattutto nell’ottica del decentramento della UCEI a livello nazionale.

Come ci ha spiegato gentilmente Giorgio Mortara, uno dei membri della Giunta, “fra i partecipanti si è creato subito un clima di grande collaborazione, di ricerca e di conoscenza reciproca. Soprattutto, ognuno ha spiegato agli altri come intenderà svolgere la sua attività”.

Le questioni sul  tappeto? Si è parlato innanzitutto dei problemi e questioni urgenti ed è stato stabilito il calendario per l’attuazione delle delibere che sono state approvate in Congresso.

Si sono affrontati infine i  punti riguardanti il Dec, il Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI diretto da Rav Roberto Della Rocca e quelle che fanno riferimento all’University Day.

L’University Day è un incontro finalizzato a illustrare ai ragazzi tutte le opportunità e proposte di studi delle varie università israeliane. L’anno scorso a Roma, la stessa iniziativa aveva riscosso un grande successo. Ragion per cui anche quest’anno l’University Day avrà luogo sia nella capitale che –probabilmente- anche a Milano.

Per il Dec invece, già in passato da più parti era emerso il desiderio che le attività non si svolgessero solo a Roma, ma che fossero decentrate  e avvenissero anche in altre città e piccole comunità. Si è riflettuto quindi sulle modalità organizzative che possano rispondere meglio alle esigenze delle diverse Comunità.

Tante quindi le idee, così come lo sono da sempre le diverse voci dell’ebraismo italiano: “Sono contento di aver constatato sul campo la collaborazione e la buona volontà di tutti”, conclude Giorgio Mortara. Poiché, alla fine, ciò che conta, è riuscire a creare quel clima di coesione così importante per l’ebraismo italiano. Proprio come pare sia accaduto nella prima riunione milanese.