Nuovo consigliere e progetti per i giovani

di Fiona Diwan

Gadi Schoenheit

Un applauso di benvenuto al nuovo Consigliere Gadi Schoenheit: così si è aperta la seduta di Consiglio di martedì 25 marzo (assenti Stefano Jesurum, Ruben Gorjan e Vanessa Alazraki), con la presa d’atto definitiva delle dimissioni di Ico Menda, ex Assessore alla Comunicazione, e sul reintegro del Consiglio con l’ingresso di Gadi Schoenheit, primo dei non eletti, della Lista Ken. In questo modo la composizione del Consiglio avrà 9 membri della Lista Welcomunity e 10 membri della Lista Ken.

Con ritmo serrato e conciso, il Consiglio è entrato nel vivo delle questioni parlando dei recenti progetti presentati alle banche, per una cifra totale di due milioni di euro. Con un piano di erogazione in tre tranche, gli istituti bancari in questione hanno dato l’okay per la cifra totale di un milione e 600 mila euro di cui i primi 700 mila euro già in aprile. Non  ha nascosto la propria soddisfazione l’Assessore alle Finanze e al Bilancio, Raffaele Besso, che ha proseguito dando notizia di un generoso lascito testamentario, l’eredità di un appartamento, un box, un’automobile e una somma importante di denaro, tutto lasciato alla Comunità nel testamento olografo di un iscritto. Besso ha poi chiuso il suo intervento dicendo che, in attesa di verifiche, “nella seduta odierna non sarà possibile far approvare il bilancio”.

L’avvicendamento alla direzione sanitaria della Residenza Arzaga è stata al centro dell’intervento dell’Assessore ai Servizi sociali Claudio Gabbai: ringraziando il dottor Paolo Moscato per l’impegno, la serietà e la dedizione profusi in 50 anni di lavoro alla nostra Casa di riposo per anziani, ne ha annunciato la successione con la nomina di  un nuovo direttore sanitario, una dottoressa di 38 anni, il cui nome verrà presto reso noto.

Ma è stato il tema dei giovani a catalizzare la discussione più vivace del Consiglio di martedì. Partita con il puntuale rendiconto delle attività messe in atto  fino ad oggi, l’Assessore ai giovani Afshin Kaboli ha messo l’accento sulla fascia degli over 18 anni, la più difficile da catturare e coinvolgere. Come combattere la dispersione dei ragazzi della Comunità una volta finito il liceo? Gli strumenti sono articolati e molteplici, e nel corso dell’anno molte sono state le iniziative: dal torneo di calcio e di burraco al Corso di Astrologia alla presentazione di libri ai corsi di Zumba. Ma il progetto più importante è stato quello degli Shabbaton, realizzati con una formula nuova, ossia aprendo le porte di alcune case private e invitando a turno giovani over 30. «Nelle case si crea una socialità diversa, meno istituzionale, più spontanea e rilassata», ha spiegato Kaboli. «I giovani non vogliono più cose calate dall’alto. Incontrandosi nelle case, in un contesto più caldo e disimpegnato, i ragazzi superano il gap delle diverse tradizioni, sono più autentici e condividono un momento più intimo e amicale», ha detto Simone Mortara, mentre il neoconsigliere Gadi Schoenheit ha sottolineato l’importanza di un approccio sistematico e continuativo, di “industrializzare” gli  Shabbaton, che devono diventare un appuntamento fisso, serializzato e ravvicinato nel tempo. Piccoli eventi dove ci si possa conoscere da vicino ma al di fuori del crisma dell’istituzionalità, eventi-bonsai non troppo affollati, dove si possa socializzare in modo orizzontale, come insegna l’esperienza dei social-network che stimolano la partecipazione dal basso, questo ci chiedono e vogliono i giovani, hanno aggiunto Daniele Nahum e Raffaele Turiel mentre Gad Lazarov ha posto  l’accento sul tema del lavoro e del coinvolgimento di figure professionali per creare dibattito su temi concreti. Anche David Nassimiha propone di rafforzare e “industrializzare” gli incontri e propone di far conoscere ai giovani, ogni shabbat, un tempio diverso, con il suo minhag. Prendendo la palla al balzo l’Assessore Kaboli ha infine raccontato il progetto di aperitivi mensili e happy hour a tema musicale (klezmer, mizrachì, vintage israeliano…),  che a partire da adesso sono già previsti per gli over 30.

Si è parlato anche di agganciare i ragazzi stranieri ebrei di passaggio a Milano con l’Erasmus e gli israeliani stanziali non iscritti alla Comunità e il Presidente Walker Meghnagi ha annunciato un suo progetto-giovani che presenterà dopo Pesach.

Ad aprile partirà anche un torneo di calcio che fa capo alle diverse Sinagoghe –ma ci sarà la squadra anche dei “senza tempio”-.

L’Assessore ai giovani ha poi presentato l’iniziativa “I nonni raccontano…”: la formula è quella del passaggio del testimone, il racconto della memoria, la ricerca delle radici non solo per trasferire conoscenze e identità ma anche per aiutare i ragazzi ad abbattere steccati e diffidenze, e irrobustire il senso di appartenenza alla Comunità. Nonni che raccontano della loro infanzia e giovinezza in Libia, in Libano o Persia, e poi  la loro venuta a Milano e l’impatto con la realtà italiana. Il pubblico è quello di ragazzi molto giovani che vengono  invitatati direttamente nel salotto delle case dei nonni di uno di loro e cui viene offerta una degustazione di specialità del Paese di origine.

Coinvolgere la fascia dei piccoli e degli adolescenti, ha sottolineato Kaboli, è più semplice: il Festival della Canzone ebraica, la giornata dei madrichim per i ragazzi di Bnei Akiva e Hashomer Hatzair, la commemorazione della morte di Itzchak Rabin…, tutte iniziative che  hanno ottenuto un ottimo riscontro.

Un grazie collettivo alla Fondazione Scuola per la grande serata di gala, un successo che ha forse raddoppiato la cifra raccolta l’anno passato, quella di 394 mila euro: Meghnagi ha dato così voce alla riconoscenza di tutti per il grande lavoro svolto in occasione della terza serata di raccolta fondi della Fondazione e per l’impeccabile organizzazione.

Infine, il tema del trasferimento dello storico Tempio Beth Shlomo nella sede di Via Guastalla, ha chiuso la prima parte della seduta di Consiglio. Il tempio sarà riallocato al terzo piano, forniti duemila euro circa per l’imbiancatura e il riassetto dei locali. L’Assessore al culto Rami Galante si è detto favorevole all’operazione e ha sottolineato i problemi di sicurezza per le attività serali del Beth Shlomo: ma tutti hanno ribadito la necessità di una “Convenzione” con Rav Rodal e l’urgenza di stabilire sinergie tra i vari templi per poter fare minian ogni qual volta ce ne fosse il bisogno, ad esempio per dire il kaddish.

Alle 22.30 la seduta di Consiglio è proseguita a porte chiuse e si è protratta fino alla 1.00 di notte.