Intervista a Yoram Ortona


È il secondo anno che Yoram Ortona, come consigliere dell’Ucei, si occupa della Giornata europea della cultura ebraica.


Quali sono le novità di quest’anno?

Effettivamente da consigliere dell’Ucei è la seconda volta che mi occupo della Giornata. In passato, in qualità di consigliere della Comunità Milano e membro della Commissione Cultura ho sempre cercato di dare il mio modesto contributo in questa particolare giornata. Da due anni, a livello nazionale, di sicuro la responsabilità è maggiore e quindi più stimolante. Va giustamente ricordato che la Giornata europea della cultura ebraica avrà come tutti gli anni l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio del Ministero dei Beni e attività Culturali e del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Alla Giornata partecipano ben 30 paesi europei con l’aiuto di circa 10.000 volontari.
La struttura dell’Ucei darà il suo contributo in termini organizzativi a livello nazionale al fine di supportare tutte le 21 comunità presenti sul territorio nazionale e le altre località dove vi è stata in passato presenza ebraica. Questa edizione sarà l’occasione per immergersi alla scoperta dei suoni, dei canti nella tradizione musicale ebraica.


Negli anni scorsi è stata scelta come città capofila sempre una piccola comunità: quest’anno è invece stata scelta Milano. Qual è stata la motivazione?

È vero, per tutte le passate edizioni della Giornata europea della cultura ebraica, la scelta della città capofila è caduta sulle medio – piccole comunità. Per esempio, l’altro anno è stata Trieste che ha riscosso un notevole successo, con più di 4000 presenze.
A parte i motivi di orgoglio metropolitano, Milano è pur sempre la seconda Comunità ebraica italiana dopo quella di Roma; ma la scelta è stata meditata, se non altro per le specificità che questa comunità rappresenta: un aggregato di culture, di tradizioni e di riti diversi. I vari gruppi che costituiscono la nostra Comunità provengono da paesi ed aree geografiche differenti e, nel campo della hazanut, dei canti sinagogali, esiste un vasto repertorio che va conosciuto e apprezzato anche dagli stessi iscritti della nostra Comunità.
In più la scelta di Milano è scaturita anche grazie al titolo del tema “Musica e parole” che ha contribuito ad assegnarle il merito di città capofila, in quanto Milano è sempre stata, nella storia, sede e polo di alta formazione artistica e musicale. Basti pensare al Teatro della Scala, al Conservatorio di musica Giuseppe Verdi, all’Accademia di Belle Arti di Brera, ai musicisti, ai coristi, agli esperti del canto, ai compositori e parolieri che si sono formati nella nostra città. Non ultimo, Milano è anche sede delle più importanti case discografiche italiane. In definitiva vuole essere un omaggio dell’ebraismo italiano alla metropoli milanese e al suo patrimonio culturale.
In particolare nello specifico campo ebraico musicale italiano penso nel passato a figure come quelle di Salomone Rossi musicista ebreo del rinascimento, di Aldo Finzi, compositore milanese degli anni Trenta e Quaranta, e nel presente a Liliana Treves Alcalay, Francesco Spagnolo, Lydia Cevidalli, Moni Ovadia, Enrico Fink e tanti altri che si sono cimentati in questa forma d’arte e di espressione meravigliosa che è la musica. D’altra parte fin dai tempi biblici la musica assunse un posto di rilievo sia nella tradizione sefardita, ashkenazita, chassidica e moderno-popolare e quindi ben venga Milano come città capofila della 9° edizione.


Quali sono le persone coinvolte nell’organizzazione e come funziona la struttura dedicata?

La struttura dell’Ucei è snella e si riduce a poche persone che svolgono il delicato compito di portare avanti l’organizzazione di questa Giornata. Il Dire (Dipartimento informazione e relazioni esterne) nella persona del direttore Emanuele Ascarelli si occupa dei rapporti con le istituzioni, i patrocini, l’ufficio stampa, l’organizzazione della conferenza stampa nazionale, i servizi di “Sorgente di vita”. Sira Fatucci, coordinatrice della Giornata, tiene sotto controllo tutti gli aspetti organizzativi per i contenuti per gli stampati (depliant, brochure, cartella stampa), programmi delle località – circa 50 ogni anno – e i rapporti con i referenti esteri. Marco Felman si dedica all’aggiornamento del sito dell’Ucei. Guido Vitale in qualità di coordinatore tra cultura e informazione gestirà il nuovo portale dell’Ucei che sarà inaugurato proprio il prossimo 7 settembre. Il consigliere delegato Ucei, in questo caso il sottoscritto, ha il compito politico di supervisionare il coordinamento generale di tutte le attività e di partecipare in prima persona a rappresentare l’Ucei e l’intero ebraismo italiano, con interventi concordati con gli addetti ai lavori e con il presidente Renzo Gattegna.