di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] Quando ero bambino, nel lontano Occidente, il ricordo della Shoah era ovunque. E l’antisemitismo, che pure covava in molte anime, era comunque un sentimento da nascondere, un’idea che suscitava orrore per il senso comune
Taccuino
Un fiume di denaro dal Qatar ha inondato i forzieri delle università alterandone i principi di indipendenza e libertà
di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] Vorrei tornare sulla guerra che si combatte contro gli ebrei in gran parte del mondo. Perché, insieme alle minacce di terroristi e loro sponsor, è uno dei maggiori motivi di preoccupazione per noi tutti.
Non ci resta che combattere: la posta in gioco? La nostra indipendenza morale e di tutto l’Occidente
di Paolo Salom
L’attacco del 7 ottobre contro civili inermi, le violenze degne dei peggiori atti della Shoah sono soltanto la punta dell’iceberg e hanno squarciato il velo. Come spiegare altrimenti le manifestazioni di solidarietà ai terroristi di Hamas.
La paura degli ebrei è concreta: cosa accadrà quando chi oggi manifesta pro-Hamas voterà i futuri governi europei?
di Paolo Salom
[Voci dal lontano Occidente] C’è ancora posto per gli ebrei nel lontano Occidente? Gli avvenimenti seguiti alla tragedia del 7 ottobre in Israele hanno devastato anche le sicurezze di chi ha creduto alle parole “mai più” pronunciate all’indomani della Shoah.
Esiste una società, una “cultura” che ha la volontà di sopprimere gli ebrei, dissacrarli, disumanizzarli
di Paolo Salom
[Voci dal lontano Occidente] Scrivere dal lontano Occidente è sempre più doloroso. Le immagini del brutale attacco dei terroristi di Hamas contro i civili israeliani saranno impossibili da dimenticare.
Israele è in guerra, sempre sotto attacco. Ma l’Occidente condanna solo la risposta contro i terroristi
di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] Israele è in guerra. Ormai da mesi. Il lontano Occidente finge di non accorgersene, di non vedere. Le rare volte che un attacco palestinese a israeliani inermi arriva sui giornali, in fondo all’articolo si fa il “bilancio” generale dei morti dell’una e dell’altra parte.
Le responsabilità del giornalismo (anche) italiano nel perpetuare stereotipi e odio contro Israele
di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] Un anno si chiude, uno nuovo si apre. Il mondo continua a girare inseguendo fantasmi. Vi faccio un esempio. Da gennaio si sono moltiplicati gli attentati contro civili israeliani, in Giudea e Samaria come a Gerusalemme e Tel Aviv.
La Via della Seta passa da Israele? E se la Cina è vicina a Tel Aviv, che ne pensa il lontano Occidente?
di Paolo Salom
[Voci dal lontano Occidente] La Via della Seta passa da Israele? E se la risposta è sì, che ne pensa il lontano Occidente? Come è noto, i rapporti d’affari tra lo Stato ebraico e la Cina sono cresciuti esponenzialmente.
Come rispondere agli eterni “saputelli” da salotto che pretendono di spiegarti il conflitto tra Israele e i palestinesi
di Paolo Salom
[Voci dal lontano Occidente] Vi è mai capitato un interlocutore che a un certo punto di una conversazione sul Medio Oriente, dall’alto della sua saggezza, vi “dimostra” perché Israele è tormentata dalla violenza?
L’assassinio di Alessandro Parini sul lungomare di Tel Aviv; l’inascoltabile e patetica retorica di un comico chiamato Grillo
di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] Come si fa a ignorare l’ultima, oscena provocazione di un personaggio pubblico che non ha mai fatto mistero del suo acritico sostegno alla cosiddetta causa palestinese? Mi riferisco al messaggio di Beppe Grillo.
Come arginare il “mercato” delle bufale? Con un sano principio di realtà. E un po’ d’istruzione, purché sia “verificata”
di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] Sono reduce da un interessante scambio di opinioni con un utente di YouTube, un italiano di origine araba, che mi ha dato un illuminante spaccato di come parte del mondo vede Israele, gli ebrei e persino gli arabi.
Davanti alla catastrofe del terremoto in Turchia e Siria, anziché aiuti c’è chi semina odio contro Israele
di Paolo Salom
Gli amici veri si vedono nei momenti difficili. Accade per i singoli esseri umani come per le nazioni. Di fronte a tragedie come il terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria, con decine di migliaia di vittime, la macchina della solidarietà si è comportata come una cartina tornasole.