di Marina Gersony
Nelle trincee dell’animo umano, Israele si trova ad affrontare una battaglia silenziosa ma spietata. Questa non è una guerra combattuta con proiettili e armi da fuoco, ma con cicatrici invisibili e urla soffocate di dolore interiore. Mentre il Paese è alle prese con il conflitto in corso, un nemico insidioso emerge, un avversario che non può essere sconfitto con mezzi convenzionali: la crisi della salute mentale che affligge molti israeliani dopo il 7 ottobre.
Israele
Israele: 18 feriti in un attacco di Hezbollah. Si scalda il confine settentrionale
di Anna Balestrieri
Alcuni proiettili militari hanno colpito un centro comunitario nella città beduina di Arab al-Aramshe, vicino al confine tra Israele e Libano. I video pubblicati sui social media mostrano quelli che vengono chiamati “droni suicidi”, che vanno direttamente verso il bersaglio ed esplodono invece di far cadere un carico utile, colpendo il centro comunitario. È stata colpita anche un’auto vicina. Tra le vittime dell’attacco preoccupa la salute di cinque soldati.
«Molti israeliani che un tempo erano favorevoli alla creazione di uno Stato palestinese, dopo il 7 ottobre non ci credono più». Intervista a Mordechai Kedar
di Nathan Greppi
Docente presso il Dipartimento di Arabistica dell’Università Bar-Ilan, che ha servito per 25 anni nell’Aman, l’intelligence militare israeliana, raggiungendo il grado di tenente colonnello, ha teorizzato una “Soluzione a otto Stati”, che prevede la suddivisione dei territori sotto il controllo palestinese in otto emirati, ognuno indipendente dagli altri.
L’attacco iraniano contro Israele: il commento di Gabriele Segre
di Redazione
Questa mattina – nel corso della trasmissione su Omnibus a commento del clamoroso attacco dell’Iran a Israele con 300 missili e droni quasi tutti intercettati dalle forze armate israeliane addirittura fuori dal territorio israeliano, sono intervenuti diversi ospiti tra cui Gabriele Segre, esperto di temi di identità e convivenza nonché direttore della Vittorio Dan Segre Foundation
Così i terroristi manipolano le narrazioni mediatiche per i loro fini. Parla un portavoce della Jihad islamica
di Redazione
Il terrorista ha fornito dettagli su come è stata orchestrata e divulgata la menzogna dell’attacco israeliano all’ospedale Ahly Al-Arabi Baptist Hospital . Riguardo alle immagini fuorvianti provenienti dalla Striscia di Gaza, che ritraggono bambini e adulti feriti, ha dichiarato: «Abbiamo notato un particolare interesse nello sfruttare una certa narrazione e lo abbiamo implementato. Anche se la storia è falsa, viene promossa».
Il capo dell’IDF si scusa per il tragico incidente che ha coinvolto gli operatori umanitari di WCK a Gaza
di Redazione
Tra i lavoratori uccisi c’erano cittadini dall’Australia, Polonia, Gran Bretagna, un cittadino con doppia nazionalità statunitense e canadese e dipendenti palestinesi locali. Le tre auto che sono state colpite stavano facendo ritorno dal confine con l’Egitto, in un viaggio che sarebbe stato coordinato con l’IDF, dopo aver scaricato 100 tonnellate di aiuto umanitari nelle città di Deir al-Balah.
A quasi sei mesi dal rapimento di Hamas, le famiglie degli ostaggi non si arrendono
Trionfale ritorno in Israele del rapper ortodosso ebreo americano Mathisyahu
di Roberto Zadik
Il ritorno in Israele del rapper ortodosso Matisyahu. Dopo l’antisemitismo americano, il successo nei live a Gerusalemme e a Tel Aviv e la sua gioia “qui mi sento a casa”. Non è facile riassumere la tumultuosa personalità di Mathisyahu, vero nome Matthew Miller.
Davanti alla Knesset in migliaia chiedono elezioni anticipate e azioni per liberare gli ostaggi. Ricominciano le proteste
dalla nostra inviata a Gerusalemme Anna Balestrieri
La protesta mirava anche ad annullare la prossima vacanza programmata del Parlamento, della durata di circa un mese, fino a che non sia stata risolta la questione degli ostaggi. La manifestazione è stata accompagnata da scontri tra manifestanti anti-governativi e residenti ultra-ortodossi a Mea Shearim, a causa della proposta di legge per l’esonero degli studenti di yeshiva dalla leva obbligatoria.
Risorgere dalle ceneri per costruire una società giusta ed equo-sostenibile: le proposte del webinar di AISSI
di Anna Balestrieri
Esaminando da vicino gli impatti ecologici e sulla salute pubblica del conflitto in corso nella regione meridionale di Israele ed a Gaza, Nadav Davidovitch dell’Università Ben Gurion ha rappresentato con crudezza i danni a breve ed a lungo termine del 7 ottobre, sia sui pazienti sia sugli operatori sanitari.
L’ambito Genesis Prize sarà assegnato alle organizzazioni a sostegno degli israeliani rapiti da Hamas
di David Fiorentini
Quest’anno, riconoscendo gli sforzi di coloro che in seguito al massacro del 7 ottobre si sono impegnati per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prigionia dei cittadini israeliani a Gaza, la Genesis Prize Foundation fornirà dei finanziamenti fondamentali per sostenere le cure mediche fisiche e psicologiche per gli ostaggi rilasciati e le loro famiglie.
Morti e feriti nell’attacco al convoglio di aiuti umanitari: Israele smentisce di aver sparato ad altezza d’uomo
di Redazione
Quando è riapparso dopo giorni di silenzio, Sinwar ha detto ai suoi compari in Qatar che “Israele si trova proprio dove volevamo, e i morti civili aiutano a far sì che la comunità internazionale stia dalla nostra parte”. Poi l’attacco ai convogli umanitari e l’esercito israeliano che interviene.