“Salvare la democrazia, dalla crisi economica e dall’avanzata delle destre. Questa è la sfida che abbiamo di fronte”

“Quello previsto a Milano per il prossimo fine settimana, non è un raduno di naziskin esaltati, è qualcosa di più complesso e per certi aspetti persino più pericoloso: è la chiamata a raccolta di partiti di destra radicale che hanno ottenuto una rappresentanza parlamentare”.  Contro questo genere di manifestazioni non si può fare molto, non ci si può appellare a nessuna legge italiana, dice Emanuele Fiano, deputato in Parlamento nelle file del PD. “La legge Mancino è applicabile solo in presenza di una manifesta istigazione al fascimo e alla discriminazione razziale. E per ora questa manifesta ‘istigazione’ non c’è”.

In effetti se si va a leggere il testo diramato dagli organizzatori della conferenza “Crisi dell’Europa e dell’Euro” in programma venerdì  6 e sabato 7 a Milano, quel che fa davvero preoccupare non è tanto il tema della discussione, quanto piuttosto l’elenco dei relatori:  il francese Bruno Gllonisch del Front National, Béla Kovacs del partito ultranazionalista ungherese Jobbik (lo stesso che pochi giorni ha celebrato la riabilitazione di Miklos Horthy, il capo di governo ungherese che durante la seconda guerra mondiale si rese responsabile della deportazione ad Auschwitz di centinaia di migliaia di ebrei ungheresi); Mick Griffin del British National Party, Luca Romagnoli di Fiamma Tricolore per l’Italia. E ancora Zmago Jelinčič Plemeniti di Slovenska Nacionalna Stranka, il portoghese Pedro Frade del Partido Nacional Renovador, Marco Santi del partito belga Démocratie National, Daniel Pawlowiec di AEMN Polska (PL). Altri esponenti dei partiti di estrema destra spagnoli, svedesi, lituani, bulgari. Gli organizzatori della conferenza, Luca Romagnoli e Valerio Cignetti del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, attendono anche l’arrivo – ancora incerto – di alcuni rappresentanti del partito greco neonazista Alba Dorata.

Non ci sono paletti legali a cui appellarsi per bloccare questa due-giorni milanese che ospita esponenti di partiti eletti nei vari parlamenti nazionali e che, a quanto se ne sa per ora, non prevede la partecipazione di movimenti come Casa Pound, Forza Nuova o Hammerskind – di  quelli insomma che potrebbero portare un reale “disordine” in città.

Di fronte alla legge l’iniziativa di Romagnoli e Cignetti, è regolare. Ma cosa smuove nelle coscienze di chi ancora crede nella democrazia e nei suoi valori?

Sdegno, come fra i firmatari dell’appello di Rete Antifascista; amarezza e preoccupazione, come nel sindaco Giuliano Pisapia. E poi? C’è qualcosa che possiamo fare per contrastare l’avanzare ed affermarsi di questi partiti di destra neofascisti, oltre a provare preoccupazione?

“Purtroppo le uniche armi in nostro possesso per fronteggiare manifestazioni come quelle in programma a Milano, sono quelle della Cultura ovvero della ricomposizione e valorizzazione di un tessuto sociale fondato sui valori positivi della democrazia e della solidarietà”, dice Emanuele Fiano. “Valori che si stanno perdendo fra le spire di una crisi economica che pare non lasciare tregua e le cui vittime aumentano di giorno in giorno”.

“I dati trasmessi nei giorni scorsi sul tasso di disoccupazione in Italia –  il 36%! – non sono altro che benzina gettata sul fuoco di questi partiti di estrema destra, che proprio fra questo 36% trovano il loro consenso più ampio”.  “Il terreno, l’humus che alimentano questi partiti sono i problemi quotidiani, quelli che toccano direttamente e duramente le fasce più deboli della società e che vivono sulla loro pelle gli effetti di questa crisi economica”. “Quando la Grecia uscirà – speriamo presto – dallo stato di prostrazione in cui si trova in questo momento, anche gli esponenti di Alba dorata, sono certo, perderanno gran parte della forza  ( e dunque dei seggi elettorali) che hanno acquistato in questi ultimi mesi.”

Purtroppo per ora, dice ancora Fiano, ciò che è certo è questi partiti fanno presa sulla gente facendo leva su argomenti concreti, che non sono frutto di fantasie perverse.  “Chi può negare che non ci sia effettivamente un  problema  della ‘finanza’ uscita dal controllo della politica? Chi può negare che non ci sia un problema ‘immigrazione’ che i governi non sono stati e non sono in grado di gestire?”

I problemi ci sono. Mancano da parte dei governi proposte di soluzione efficaci e soddisfacenti per i cittadini, che non li spinga nelle braccia di partiti estremi che propongono, per forza di cosa, soluzioni estreme. In momenti difficili come questi la pazienza, la capacità di sopportazione delle difficoltà e dei sacrifici si riducono di giorno in giorno. E così alcuni finiscono per rivolgersi a chi propone rimedi radicali (e rapidi).

“Insieme a questo c’è evidente anche una crisi acuta dei valori fondanti dell’Europa, a cominciare da quello della solidarietà fra gli Stati.  La rigidità che la Germania sta dimostrando nei confronti dei paesi europei più in difficoltà, con tutte le conseguenze che ne derivano,  se ci pensiamo, in altri tempi avrebbe portato ad una guerra. Ne siamo lontani ancora, ma le premesse, a guardar bene, ci sono… e fanno pensare, preoccupare. Siamo di fronte a squilibri, nelle nostre società, che non sono diversi da quelli che portarono alle due guerre mondiali.”

“In generale, osserva ancora Fiano, è l’intero Occidente ad essere in crisi. Gli Stati Uniti hanno perso molta della loro potenza – in termini economici, come politici, e a livello mondiale; l’Europa, per parte sua, è vecchia, alle prese con problemi vecchi, ancora divisa…

In questa situazione, oggi come oggi la grande sfida che abbiamo di fronte è quella di salvare la democrazia, ossia di non consentire che questa crisi economica faccia guadagnare terreno a quei movimenti e partiti che hanno fra i loro obbiettivi proprio lo smantellamento del sistema democratico” –  quegli stessi movimenti e partiti cioè che si ritroveranno a Milano il prossimo fine settimana.

Emanuele Fiano nel pomeriggio di oggi 3 luglio,  ha presentato un’interrogazione parlamentare urgente al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri per verificare se sia al corrente del raduno neofascista in programma a Milano nel fine settimana. “Al ministro – ha detto Fiano – chiederò di sapere se sussistano i  presupposti di salvaguardia dell’ordine pubblico per lo svolgimento di tale manifestazione. Ovviamente, a posteriori sarà necessario verificare se nel corso di tale incontro verranno commessi reati ascrivibili alla  cosiddetta legge Mancino o altri legati all’apologia di fascismo. È fin  da ora tuttavia evidente il grande sdegno e la preoccupazione che  Milano, medaglia d’oro della Resistenza, sia teatro di una riunione di  forze neo-fasciste europee che, come sempre nella storia, cercano di approfittare della difficilissima situazione sociale per propagandare le loro ideologie di odio e di morte”.