Roman Abramovich

L’Inghilterra gli nega il visto e il patron del Chelsea Roman Abramovich si trasferisce in Israele

di Paolo Castellano
Di recente Israele ha concesso la cittadinanza a uno degli imprenditori russi più ricchi del globo. Roman Abramovich, tycoon di origine ebraica, è atterrato con il suo jet privato a Tel Aviv il 28 maggio. Abramovich non rappresenta però un’eccezione, infatti negli ultimi anni altri magnati, russi in prevalenza, hanno deciso di trasferirsi nello Stato ebraico. Ora Abramovich è la persona più ricca d’Israele dato che il suo patrimonio privato è di 11 miliardi, secondo le stime degli esperti di finanza.

Ancora non si sa quanto tempo Abramovich rimarrà in Israele. Il suo agente non ha voluto rivelare ulteriori dettagli, liquidando la faccenda come “questione privata”. L’imprenditore russo ha però scelto Tel Aviv come luogo di residenza. La sua casa di lusso, acquistata alcuni anni fa dal marito dell’attrice Gal Gadot, si trova nel quartiere chic di Neve Tzedek.

Requisiti e vantaggi del passaporto israeliano

Come riporta il The Times of Israel, l’imprenditore ha ottenuto la cittadinanza israeliana per via delle sue origini ebraiche. Israele riserva il passaporto israeliano a coloro che riescano a dimostrare una discendenza ebraica: una decisione politica concepita in passato per accogliere tutti quegli ebrei che erano vittime di persecuzioni o che non si sentivano al sicuro nel loro paese d’appartenenza. Il passaporto israeliano inoltre dà degli indubbi benefici a nuovi immigrati: l’entrata libera nell’Unione Europea, agevolazioni fiscali e protezione diplomatica.

Tensioni tra Mosca e Londra

In questo caso, il proprietario del Chelsea ha scelto di trasferirsi in Israele dopo che il governo britannico gli ha negato il rinnovo del visto inglese. Tale scelta nei confronti degli imprenditori russi di alto profilo rientra in una strategia politica contro Vladimir Putin, presidente della Russia, che è stato accusato da Londra di aver architettato l’avvelenamento con un agente nervino della ex-spia russa Sergei Skipral e di sua figlia nella città inglese di Salisbury. La Russia ha poi negato le accuse del governo britannico. Questo evento ha però inasprito i rapporti tra l’Unione europea e Mosca, comportando l’espulsione di centinaia di diplomatici sia da una parte che dall’altra.

Amber Rudd, ministro dell’Interno inglese, ha dichiarato che l’Inghilterra sta riesaminando i visti degli imprenditori di livello 1, rilasciati a circa 700 russi.

@castelpao

 

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