Bronislaw Geremek

 

Bronislaw Geremek è morto in un incidente d’auto il 13 luglio, in Polonia. Era nato a Varsavia il 6 marzo 1932. Il padre, rabbino, fu ucciso ad Auschwitz, mentre Bronislaw con la madre riuscì a fuggire dal ghetto e trovare rifugio presso una famiglia polacca. Proprio il fatto di essersi salvato grazie all’’aiuto di un polacco, determinò la sua scelta di restare nel paese dopo la guerra, nonostante l’antisemitismo diffuso in Polonia. Al suo paese diede il suo impegno di intellettuale e di politico, lavorando perché la Polonia uscisse dal comunismo e si aprisse alla democrazia e all’’Europa.

Nel 1954 Bronislaw ottenne la laurea in Storia all’’Università di Varsavia, per proseguire poi gli studi all’’Ecole Pratique des Hautes Etudes a Parigi. Continuò poi la sua carriera universitaria in patria, all’’Istituto di storia e all’’Accademia delle Scienze polacca, ma ricoprì incarichi anche alla Sorbona, ottenne lauree ad honorem presso università europee e americane e fu membro dell’’Accademia europea e di numerose altre associazioni.

All’’attività accademica affiancò quella politica, sin dal 1950 quando aderì al Partito unitario dei lavoratori polacchi, che lasciò nel 1968 in polemica contro l’invasione comunista della Cecoslovacchia.

Negli anni Settanta, Geremek era considerato uno dei leader dell’’opposizione democratica e partecipò alla fondazione del sindacato indipendente Solidarnosc, lavorando a stretto contatto con Lech Walesa, cosa per cui fu arrestato e internato ben due volte per più di un anno e mezzo tra il 1981 e il 1983 dal regime autoritario del generale Jaruzelski.

Ma la lotta per la democrazia proseguì e tra il 1987 e il 1989 Geremek fu a capo della Commissione per le riforme politiche del Comitato civico, che preparò le proposte per una pacifica trasformazione democratica della Polonia.
Nel 1989 giocò un ruolo cruciale nelle trattative per giungere a libere elezioni nel paese. Fu poi a capo dell’Unione democratica e del suo gruppo parlamentare.
Ministro degli Esteri della Polonia dal 1997 al 2000, Bronislaw Geremek era stato eletto al parlamento europeo nel 2004 sulle liste di una partito riformatore che ha approfondito l’esperienza di Solidarnosc.

I media polacchi hanno sottolineato quanto la politica estera polacca ancor oggi deve alla visione e all’azione di Geremek dopo l’89: dapprima come presidente della Commissione parlamentare degli Esteri (1989-1997), poi, direttamente, come ministro degli Esteri (1997-2000). L’ingresso nella Nato nel 1999, l’avvio delle trattative con l’UE, la convinzione che la riconciliazione polacco-tedesca fosse una priorità per Varsavia, l’apertura di credito incondizionata a Ucraina e Bielorussia appartengono certamente al lascito migliore dello storico-politico. Su tutti questi dossier la sua linea ha fatto scuola.