David Grossman, Amos Oz e Abraham Yehoshua

“Amos Oz ha scritto la storia delle nostre vite”, il commosso ricordo dell’amico e collega David Grossman

di Roberto Zadik
Per molti, assieme a Yehoshua e Grossman, Amos Oz è stato uno dei punti di riferimento della letteratura israeliana contemporanea. Ebbene dopo i ricordi istituzionali e famigliari, fra cui quelli del presidente Rivlin, di Nethanyahu e dell’amico Yehoshua, ora sempre Ynet pubblica la commossa lettera di David Grossman a lui dedicata. (Nella foto insieme i tre scrittori insieme).

Cosa lo distingueva dagli altri scrittori

“Oz ha scritto la storia delle nostre vite di israeliani” ha cominciato così l’acclamato scrittore di “Qualcuno con cui correre”. Parlando della sua personalità egli ha detto “era un uomo saggio e generoso. Chiunque avesse avuto la fortuna di incontrarlo per un caffè restava colpito dalla lucidità con cui analizzava la realtà e dalla sua profonda comprensione della politica e della natura umana. “ L’autore  ha poi sottolineato  come “ogni volta che ci si vedeva ne uscivo illuminato e arricchito. Senza dubbio è stato uno dei più grandi influenzando molti intellettuali della mia generazione e di quelle successive”.

Nella sua testimonianza, l’autore ha alternato partecipazione umana a critica letteraria e culturale mettendo in evidenza come l’amico l’abbia influenzato nel suo modo di scrivere. Ciò è avvenuto soprattutto con il libro “Terra di Israele”. “Esso” ha detto “ha avuto un enorme impatto su di me quando stavo lavorando al mio romanzo Il Vento Giallo”.

Grossman ricorda il suo trasporto nel leggere il libro dell’amico mentre scriveva il proprio al punto che “in quasi ogni capitolo mi veniva spontaneo appoggiarlo respirando profondamente”.

Il libro di Oz più rappresentativo di Israele 

“L’opera che descrive maggiormente le difficoltà della vita qui in Israele è Storia di Amore e di Tenebra ha affermato con sicurezza. “In queste pagine vengono riassunte le ansie e le fratture della società israeliana alla nascita dello Stato attraverso l’infanzia vissuta da Amos. Priva di affetto e immersa nel processo di nazionalizzazione e statalizzazione del Paese”.  Un altro aspetto caratteriale, che Grossman enfatizza nel suo ricordo era lo straordinario senso dello humor dell’amico scomparso e l’indole fondamentalmente sobria e schiva che lo contraddistingueva. “Non frequentava le premiazioni e disertò perfino il prestigioso Man Booker Prize”. A questo proposito ha raccontato della sua assenza anche “quando vinsi un premio e in quel momento mi sentì a disagio per questo motivo”. Successivamente però “ci parlammo affettuosamente in una bellissima conversazione” ha concluso. Infine con amarezza ha evidenziato come “la mia generazione si appoggia sulle spalle di giganti come Oz e Yehoshua. Quando qualcuno dotato del loro spessore ci lascia, qualcosa diminuisce. Egli non sarà più lo scriba della nostra realtà e la sua morte suscita un senso di dolore e di perdita. Per questo è davvero triste”.