Addio Marco Pannella, non hai mai smesso di amare Israele

di Davide Romano

marco-pannellaRiceviamo e volentieri pubblichiamo un saluto a Marco Pannella, deceduto giovedì 19 maggio, di Davide Romano, assessore alla cultura della Comunità ebraica di Milano.

Addio Marco. Ti ho conosciuto che avevo poco più di vent’anni, a una manifestazione a Roma per la libertà degli ebrei siriani. Eri l’unico politico a essere venuto. Ho discusso con te per un giorno e una notte interi. Abbiamo parlato di storia, politica e poesia. Quella notte, mi parvero la stessa cosa. C’era un filo che legava tutte le tua attività, l’onestà d’animo. Potevo essere o meno d’accordo con te, ma – come diceva Montanelli – profumavi di bucato. Oltre che delle pestilenziali nazionali senza filtro.

Hai dato molto di più di quanto hai ricevuto, da questo Paese spesso cieco. Ti sei occupato di fame nel mondo negli anni ’80 contro tutto e tutti, e ti guardavano strano. Oggi che gli affamati arrivano qui, qualcuno forse inizia a capire il senso di quella battaglia. Ti sei occupato di droga e diritti civili come una vera sinistra, e di scuola e economia come una vera destra.

Quando ti conobbi ti chiesi il perché fossi amico di Israele e della Comunità ebraica. Mi parlasti di una bambina di cui ti eri invaghito, di nome Adria. A un certo punto, la portarono via. Tu, bambino, chiedesti dov’era finita. Ti risposero: “era ebrea”.

Da allora iniziasti a studiare chi erano gli ebrei. E non hai più smesso di amarci. Sempre a fianco di Israele, anche quando tanti ebrei non lo erano. Ti sei preso dell’ebreo tante volte, e non hai mai sentito il bisogno di smentire di esserlo. Anzi, ti definivi sionista. Sei stato troppe cose insieme, forse. Ma come fartene una colpa? potevi farlo, sapevi farlo.

Riposa in pace, guerriero della nonviolenza.