Donald Trump

Trump agli ebrei democratici: non siete i benvenuti alla mia festa di Chanukkah

Mondo

di Nathan Greppi
Giovedì 7 dicembre Donald Trump ha annunciato di non volere invitare ai festeggiamenti di Chanukkah alla Casa Bianca i parlamentari ebrei del Partito Democratico.

Secondo la rivista Newsweek, la decisione ha scioccato alcuni ebrei democratici, i quali hanno fatto notare che i precedenti presidenti nella stessa occasione invitavano anche membri dell’opposizione. “Perché prendere decisioni di parte riguardo a inviti che non sono affatto di parte?” ha chiesto la deputata della Florida Debbie Wasserman Schultz. “Chanukkah è importante per tutti gli ebrei; la tradizione prevede di invitare i membri ebrei del Congresso.” Ha aggiunto che “di certo i miei sentimenti non sono feriti perché non sono stata invitata, ma le poche opportunità che abbiamo di stare insieme dovrebbero sicuramente includere festività come Chanukkah.”

Ma sebbene la Schultz non si sia offesa, lo stesso non si può dire per altri membri del congresso. “È profondamente spiacevole che la Festa di Chanukkah della Casa Bianca, un evento neutrale che riunisce insieme leader ebrei e non per celebrare la Festa delle Luci dal 2001, si sia trasformata in un evento fazioso sotto questa amministrazione, ha dichiarato Nita Lowey, rappresentante dello Stato di New York.

Attualmente ci sono 30 ebrei nel Congresso Americano, ma di questi solo 2 sono repubblicani. Tra quelli democratici vi sono alcuni dei più accesi critici dell’amministrazione Trump, compresi il Senatore del Vermont Bernie Sanders e il Deputato della California Adam Schiff. Inoltre, Trump non ha invitato nemmeno membri del movimento Reform o qualunque ebreo di sinistra che potesse criticare le sue politiche.

La Wasserman Schultz, eletta per la prima volta nel 2005, ha aggiunto che in passato era stata invitataanche dal Presidente Repubblicano George W. Bush, mentre sotto la presidenza di Barack Obama erano stati invitati anche ebrei repubblicani.

Morton Klein, presidente dell’Organizzazione Sionista d’America, era invece presente alla cerimonia e ha sostenuto che Trump non voleva “rovinare l’occasione” per celebrare il riconoscimento di Gerusalemme come capitale d’Israele. “La gente è in vena di festeggiamenti e di ‘kvelling’ per questo incredibile momento storico,” ha dichiarato Klein al New York Times, dove kvelling è un termine yiddish che vuol dire “sgorgare gioia e orgoglio.” “Il presidente non ha invitato coloro che gli sono stati ostili”.