La Tv palestinese e lo spot per i bambini per la Nakba: “Ritorneremo nelle nostre terre del 1948”

Mondo

di Paolo Castellano
Dal 10 maggio, sul canale televisivo dell’Autorità Palestinese, va in onda uno spot per bambini dedicato alla commemorazione della “Nakba” (la catastrofe della fondazione dello stato di Israele) in cui si ribadisce il “diritto al ritorno” delle nuove generazioni di palestinesi nei territori che oggi appartengono a Israele.

I contenuti del video

Come riporta la traduzione del sito Palestinian Media Watch, i titoli e la canzone (in lingua araba) contenuti nella pubblicità televisiva affermano che “di generazione in generazione, non c’è alternativa al ritorno” e poi “torneremo nonostante il tempo e le distanze aumentate tra di noi”. La musica accompagna inoltre la presentazione di alcune immagini simbolo della propaganda palestinese come le chiavi consegnate da un anziano a un bambino. Nella retorica palestinese la chiave simboleggia infatti il “diritto al ritorno”. Compaiono poi le fotografie del Monte del Tempio di Gerusalemme e della moschea Al-Aqsa commentate così dalla voce narrante: «Il nostro ritorno è certo, e Gerusalemme è l’eterna capitale del nostro stato».

La questione del “diritto al ritorno” dei palestinesi

Da molto tempo Israele ritiene non negoziabile il “diritto al ritorno” che i palestinesi vogliono inserire a tutti i costi nei futuri accordi di pace. Lo Stato ebraico non è d’accordo su questo punto per il semplice fatto che il supposto diritto legittimerebbe gli eredi dei palestinesi sfollati tra il 1947-48, che nel frattempo sono cresciuti a dismisura, a entrare nel territorio israeliano, mettendo in pericolo l’equilibrio statale. Ricordiamo inoltre che l’ONU sostiene il “diritto al ritorno” dei rifugiati palestinesi che ogni anno aumentano, invece che diminuire come tutti gli altri profughi presenti nel resto del mondo.

“La marcia del ritorno”

Da quasi due mesi nella Striscia di Gaza, Hamas ha organizzato una violenta protesta che è stata battezzata “la marcia del ritorno”. Il gruppo terroristico, che governa con il pugno di ferro il territorio di Gaza, sta cercando in tutti i modi di infiltrare i suoi agenti nel territorio israeliano, mescolandoli ai civili giunti sul confine per protestare contro l’esistenza dello stato di Israele (Nakba appunto) e contro il trasferimento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme.

Hamas ha inoltre perso 50 membri durante gli ultimi scontri sul confine con l’esercito israeliano (IDF).

 

@castelpao