La scena antisemita in Polonia

Polonia: insulto antisemita durante un dibattito elettorale per la legge sui risarcimenti alle vittime della Shoah

Mondo

di Nathan Greppi
Ancora episodi di antisemitismo in Polonia. Sabato 18 maggio un dibattito legato alle elezioni del comune di Kielce, in Polonia, è degenerato dopo che Dawid Lewicki, un candidato del partito nazionalista Confederazione della Polonia Indipendente (KPN in polacco), ha gettato una kippah di fronte a una candidata del partito di governo Diritto e Giustizia (PiS in polacco) affermando: “Questo è il simbolo di Diritto e Giustizia. Si inchinano davanti agli ebrei, vendono il paese per 300 miliardi.”

Secondo il Times of Israel, tutto è iniziato perché si discuteva di come risarcire gli ebrei polacchi sopravvissuti alla Shoah. La candidata del PiS, Anne Krupka, ha messo la kippah sul tavolo, ma un altro candidato del KPN, Konrad Berkowicz, ha preso la kippah posizionandola sopra la testa della Krupka.

Le reazioni non hanno tardato ad arrivare: l’ambasciatore polacco in Israele, Marek Magierowski, ha condannato l’accaduto domenica 19 tramite un tweet, dove ha scritto che “tutte le espressioni di odio razziale sono inaccettabili,” mentre Emmanuel Nahshon, portavoce del Ministero degli Esteri israeliano, ha detto del KPN: “Questo è un partito estremista e razzista che non merita nemmeno che gli si risponda.”

La polemica sulla restituzione dei beni agli ebrei

In Polonia il dibattito sulla restituzione dei beni alle vittime della Shoah è recentemente riemerso nel dibattito pubblico in seguito a una legge approvata dalla UE quest’anno sull’argomento, oltre a una firmata da Donald Trump nel 2018. Ciò ha suscitato proteste sia da parte del governo sia da alcuni partiti nazionalisti all’opposizione, i quali sostenevano che i risarcimenti porterebbero al collasso l’economia polacca. Sabato 18 maggio migliaia di polacchi hanno manifestato a Varsavia contro la legge, portando a quella che è considerata una delle maggiori manifestazioni antiebraiche degli ultimi anni.

Ciò ha avuto ripercussioni anche sul piano politico e diplomatico: durante la protesta il Primo Ministro Mateusz Morawiecki si è unito ai manifestanti affermando che dovrebbero essere i polacchi a chiedere risarcimenti, mentre lunedì 13 è stata annullata una visita da parte di diplomatici israeliani, che volevano discutere dell’argomento. Il giorno dopo, un israeliano ha sputato in faccia all’ambasciatore polacco a Tel Aviv.

L’anno scorso la Polonia ha varato una legge che impedisce di accusare i polacchi di complicità con i nazisti riguardo alla Shoah. Ciò ha portato a numerose proteste in Israele e nel mondo ebraico, che hanno accusato il governo polacco di revisionismo storico.