Alcuni degli oggetti nazisti rinvenuti in Argentina, appartenuti forse a Josef Mengele

Argentina: rinvenuti oggetti nazisti. Il proprietario era Josef Mengele?

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di Ilaria Ester Ramazzotti

Alcuni degli oggetti nazisti rinvenuti in Argentina, appartenuti forse a Josef MengeleNumerosi oggetti originali nazisti, conservati in un edificio privato, sono stati scoperti a Buenos Aires nel corso di un’operazione congiunta della polizia argentina e dell’Interpol. Il ritrovamento, che risale allo scorso 8 giugno, è stato reso noto lunedì 19 giugno dal ministro della Sicurezza nazionale Patricia Bullrich, la quale ha poi annunciato che, alla fine dell’indagine, gli oggetti saranno donati al Museo dell’Olocausto di Buenos Aires. Lo riporta Newsweek online questa settimana.

Una inedita collezione d’arte

Gli oggetti, ritrovati in una stanza attraverso un passaggio segreto nella casa di un collezionista d’arte nel nord della capitale argentina, costituiscono uno dei maggiori sequestri nel suo genere, che comprende altresì rari manufatti provenienti dall’Asia e dall’antico Egitto, tra cui mummie animali di 3 mila anni fa. Nel corso dell’incursione sono stati in particolare rinvenuti svastiche e altri simboli nazisti, busti e immagini di Adolf Hitler, giochi di puzzle per bambini, pugnali e diversi strumenti medici utilizzati per misurare le presunte misure anatomiche di persone appartenenti alla cosiddetta razza ariana. Il ministro Bullrich ha aggiunto che la polizia ha richiesto la consulenza di alcuni storici per capire come e quando questi artefatti siano entrati in Argentina.

Il ministro argentino per Diritti umani e il pluralismo culturale Claudio Avruj ha dichiarato che la “decisione di portare questi pezzi al Museo dell’Olocausto metterà forti barriere contro l’odio e la discriminazione” e che “questi fatti mostrano che l’Olocausto non si è concluso con il passare del tempo perché ci sono persone che cercano di mantenere viva questa politica della morte, discriminazione e odio”.

Sud America, paradiso per i nazisti in fuga

Dopo la caduta della Germania nazista alla fine della Seconda guerra mondiale, molti membri del partito nazista e funzionari di alto rango fuggirono nei paesi dell’America latina nel tentativo di sfuggire ai tribunali. Fra questi c’era il funzionario Adolf Eichmann, responsabile della logistica di trasporto del popolo ebraico nei campi di morte, che fu catturato vicino a Buenos Aires dai servizi segreti israeliani nel 1960 e in seguito portato a Gerusalemme, dove fu condannato a morte nel 1962.

Anche il medico nazista Josef Mengele, il cosiddetto ‘Angelo della morte’, fuggì prima a Buenos Aires e poi in Paraguay e infine in Brasile, dove morì nel 1979.

La polizia argentina non ha detto se e quale ufficiale di alto rango possa essere stato il primo  proprietario della collezione ritrovata, ma gli strumenti medici rinvenuti hanno inevitabilmente portato alla mente il famigerato medico che svolse crudeli esperimenti ad Auschwitz.

“Conosciamo la storia, conosciamo i terribili esperimenti condotti da Josef Mengele. Quando vedo questi oggetti vedo l’ignominia di quel tempo terribile della storia umana che ha causato tanto danni e tanto dolore”, ha affermato Alberto Indij, vicepresidente di DAIA, Delegazione delle associazioni israeliane argentine, intervenendo in un video pubblicato su Twitter la scorsa settimana dalle autorità argentine per mostrare il risultato dell’operazione.