Colloqui sul nucleare a Vienna nel luglio 2015 (fonte: Wikimedia Commons, credits: Dragan TATIC)

L’accordo sul nucleare iraniano è più vicino, ma Israele avverte: “non ci faremo vincolare”

Mondo

di Francesco Paolo La Bionda
Israele si oppone a un ritorno all’accordo sul nucleare iraniano e, se verrà raggiunto, non sarà vincolato da esso. Lo ha comunicato lunedì 22 agosto il primo ministro israeliano Yair Lapid durante una conversazione telefonica col presidente francese Emmanuel Macron.

La dichiarazione è stata riportata da una nota stampa diffusa dall’ufficio del politico dello Stato ebraico, che ha anche ribadito al suo omologo francese che “Israele continuerà a fare tutto il possibile per impedire all’Iran di raggiungere una capacità nucleare”.

Lapid ha inoltre sottolineato che gli iraniani stanno continuando a condurre i negoziati sulla base di una proposta che è stata presentata come “prendere o lasciare”. Ha inoltre avvertito che contiene nuovi elementi non presenti nell’accordo del 2015, che potrebbero permettere di far affluire nuovi e significativi investimenti per rafforzare l’esercito iraniano e la rete terroristica che fa capo a Teheran.

L’accordo è sempre più vicino secondo le fonti americane

La dichiarazione fa seguito a voci secondo cui il nuovo accordo sul nucleare iraniano, che riporterebbe in vita il precedente “Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA)” del 2015, sarebbe in dirittura d’arrivo dopo oltre un anno di colloqui.

Sempre lunedì 22, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha dichiarato che “l’accordo è più vicino ora di quanto non lo fosse due settimane fa”, pur ammettendo che “l’esito dei colloqui in corso rimane ancora incerto, poiché permangono delle differenze”. Da parte sua l’Iran, tramite il portavoce del ministero degli Esteri, ha dichiarato che sono proprio gli Stati Uniti “a procrastinare” nel rispondere alla proposta iraniana.

Proposta che Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha definito “ragionevole”, esortando quindi gli americani ad accelerare i tempi.

Secondo indiscrezioni riprese dal sito di news israeliano Walla!, Washington ha nel frattempo provato a  rassicurare Gerusalemme che l’accordo non sia imminente e che non siano state concordate nuove concessioni al regime iraniano, senza però convincere le alte cariche israeliane.

(Foto: Colloqui sul nucleare a Vienna nel luglio 2015. Fonte: Wikimedia Commons, credits: Dragan TATIC)