Dopo le svastiche a New York, scoppia la protesta ebraica guidata dai Beastie Boys

Mondo

di Roberto Zadik

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Il leader dei Beastie Boys, Adamo Horowitz, alla manifestazione a New York

La notizia delle svastiche apparse nella più “ebraica” delle città americane, come New York ha fatto grande scalpore e il clima del dopo Trump è decisamente agitato. Proteste, cortei e ora anche segnali di un antisemitismo americano del quale si è sempre parlato poco o nulla e che viene testimoniato da pochi bei film, come “Talk Radio” di Oliver Stone, “The believer” con Ryan Gosling o “American History X”. In un Paese tradizionalmente considerato come Paese “amico degli ebrei e di Israele”, dopo l’inaspettata vittoria di Trump sono arrivate anche le svastiche disegnate come quelle trovate giovedì scorso dal senatore Brain Hoylman del partito democratico, sposato con una donna ebrea, sulla porta di casa.

Ne è nata una protesta  organizzata dal grintoso cantante ebreo americano Adam Horowitz che assieme allo scomparso Adam Yauch, convertitosi al buddismo, fondò negli anni ’80 il famoso gruppo rap dei Beastie Boys. Il vocalist, 50enne leader del gruppo cantava “Fight For your Right” (Lotta per i tuoi diritti) e sembra fatto apposta che trent’anni dopo abbia applicato perfettamente il senso di questa sua canzone.  Domenica 20 novembre, Horowitz ha organizzato una grande iniziativa  a New York che secondo il sito Ynet news e varie agenzie ha coinvolto più di trecento persone ed è stata dedicata a Yauch e apertamente schierata contro l’antisemitismo e Donald Trump.

Il cantante ha dichiarato infuriato “Trump non ha condannato le svastiche in suo nome” dedicando l’iniziativa  al suo amico morto nel 2012 di cancro e assieme a lui attivo nel campo dei diritti umani oltre che musicalmente.  Oltre che sulla casa del senatore, alcune svastiche sono comparse anche nel parco newyorchese dove ha avuto luogo il sit in e dove Yauch giocava da piccolo.

Il virus dell’antisemitismo sembra aver colpito anche gli Stati Uniti; il sito Ynet rivela che in questi giorni svastiche e scritte “Forza Trump” sono apparse sul trenino di un asilo nelle vicinanze del parco mentre graffiti e scritte antisemite sembrano essersi propagate nella metropoli dopo la vittoria di Trump. Per questo la protesta ha coinvolto tante persone, fra cui anche vari big e politici famosi come il Governatore  dello Stato di New York e il senatore Daniel Squadron. I leader dei Beastie Boys si sono dunque distinti non solo per il loro rap di qualità e come pionieri del “rap bianco” ben prima di Eminem – un genere questo prima dominato da band afroamericane – ma anche per il loro impegno sociale e contro l’antisemitismo. A questo proposito sabato, alla vigilia della manifestazione, i leader del gruppo, formatosi a Brooklyn negli anni ’80 e vincitori di vari premi hanno scritto su Twitter “L’odio non ha posto né a Brooklyn o a New York e in America. Unitevi a noi domenica contro qualunque messaggio di odio”.