La piccola comunità ebraica ugandese cerca il riconoscimento di Israele

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di Davide Foa

ebrei-ugandesiÈ iniziato lunedì il viaggio in Africa di Netanyahu. La prima delle quattro tappe è stata non a caso l’Uganda, a quarant’anni esatti dalla ben nota operazione Entebbe.

“Provo grande emozione a trovarmi qui, dove mio fratello fu ucciso”, ha affermato Netanyahu, ricordando il fratello Yoni, artefice e vittima dell’operazione di soccorso che permise la liberazione degli ostaggi ebrei dall’aeroporto di Entebbe.

Proprio in Uganda, esiste una piccola e isolata comunità ebraica, sconosciuta ai più. Si chiama Abuyadaya ed è situata al confine col Kenya.

Nata agli inizi del ‘900, oggi questa comunità cerca ancora il riconoscimento ufficiale da parte di Israele.

Il suo fondatore era un ufficiale militare, di nome Semei Kakangulu, che decise di convertirsi all’ebraismo rifiutando il credo cristiano impostogli da alcuni missionari.

In un anno, Semei riuscì a coinvolgere 8.000 persone. La comunità subì però un drastico calo nel periodo subito successivo alla morte del suo leader, avvenuta nel 1928. Così, dagli 8.000 si passò a poco più di un migliaio di membri.

La comunità Abuyadaya visse gli anni a seguire in un totale isolamento dagli altri ebrei del mondo, sviluppando così usanze e riti religiosi tutti loro, mischiando per esempio i tradizionali canti ebraici con melodie tipicamente africane.

Le difficoltà maggiori arrivarono negli anni ’70, in seguito alle persecuzioni guidate dal famoso quanto sanguinario leader dell’Uganda, Idi Amin, che “proibì l’ebraismo e dichiarò illegali le pratiche ebraiche”, come dichiara Joab Jonadab, sindaco locale, in un articolo apparso su Ynet.

ebrei-ugandesi-2“I suoi soldati distrussero la nostra sinagoga – continua Joab – i nostri anziani furono sbattuti in carcere, torturati e uccisi”.

Oggi, grazie anche al favorevole presidente Yoweri Moseveni, la piccola comunità è tornata a vivere in un clima di tranquillità e prosperità. Non a caso l’anno scorso, per la prima volta, l’Agenzia Ebraica d’Israele ha riconosciuto Abuyadaya come comunità ebraica.

Gli ebrei ugandesi sperano quindi che la visita di Netanyahu possa facilitare ulteriormente la costruzione di legami con Israele, magari abolendo le restrizioni Visa che non permettono ancora agli ebrei di Abuyadaya di andare in Israele per studiare e magari intraprendere una nuova vita.