Audrey Azoulay, ex ministro della cultura francese, è candidata alla direzione dell'Unesco

La Francia spinge per l’ebrea Audrey Azoulay a capo dell’Unesco

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti

 

Può una donna ebrea dirigere il settore Cultura delle Nazioni Unite? Se lo chiede Arutz Sheva pubblicando oggi un articolo su come la Francia stia lavorando per promuovere la nomina del suo ex ministro Audrey Azoulay (nella foto), ebrea di origine marocchina, a leader dell’Unesco, l’organizzazione oggetto di aspre critiche per aver negato ogni legame fra Gerusalemme e il popolo ebraico.

Azoulay, 44 anni, figlia del consulente senior del re del Marocco Mohammed VI, Andre Azoulay, è stata ministro della Cultura francese dal febbraio 2016 fino all’insediamento di Emmanuel Macron. L’ex presidente della Francia François Hollande aveva sostenuto la sua candidatura lo scorso marzo, come ha poi fatto anche il neo-presidente Macron.

È considerata un politico di sinistra, anche se non è mai stata membro del Partito socialista francese. Come ministro della cultura ha promosso una joint venture con Israele e lo scorso anno ha fatto visita allo Stato ebraico e all’Autorità palestinese insieme al primo ministro Manuel Valls.

La Francia è l’unico paese europeo ad aver presentato un candidato per la carica, che durerà quattro anni. Gli altri candidati sono stati rappresentati da Cina, Azerbaigian, Vietnam, Guatemala, Egitto, Qatar, Iraq e Libano.

Il Jerusalem Post ha riferito che Israele preferisce non parlare della candidatura di Azoulay, poiché qualsiasi dichiarazione israeliana a suo favore metterebbe a rischio  le sue possibilità di riuscita.