Beniamin Netanyahu con Emmanuel Macro

Francia: antisemitismo e Iran al centro dell’incontro Macron-Netanyahu

Mondo

di Paolo Castellano
Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, ha concluso il 6 giugno il suo mini tour europeo durante il quale ha incontrato i leader politici di Germania, Francia, Inghilterra e discusso con loro su diversi temi legati alla sicurezza dell’Europa e d’Israele. Chiaramente il punto più complesso ha riguardato l’accordo nucleare stipulato con l’Iran (JCPOA).

Netanyahu incontra le associazioni ebraiche francesi

Come riporta Algemeiner, il 5 giugno Netanyahu è volato in Francia dove ha incontrato Emmanuel Macron e i rappresentanti francesi dei principali gruppi ebraici. Francis Kalifat, presidente del CRIF, ha guidato la delegazione. Netanyahu ha definito “momento felice” l’incontro con gli esponenti del mondo ebraico francese, soprattutto dopo “70 anni di rapporti tra Israele e Francia”. «Questa connessione fu critica nel primo anno dello stato quando la nostra esistenza non era così scontata», ha specificato il primo ministro israeliano, aggiungendo che il “legame umano” tra le due nazioni è cresciuto anche grazie alla “gloriosa comunità ebraica francese”.

«L’esistenza di Israele non è mai stata certa ma è sempre rimasta ai confini del miracoloso. Noi dobbiamo rafforzare questo miracolo e l’assistenza della Francia nel primo anno del giovane Israele – in termini di armi, aeroplani e cooperazione – sarà incisa per sempre negli annali della nazione», ha dichiarato Netanyahu che poi si è lasciato scappare un ricordo su Shimon Peres: «Peres mi parlava spesso del suo legame con Parigi nei primi anni ‘50, quando fu ministro della Difesa. Per lui fu un grande onore essere il punto di riferimento di Israele e della Francia».

Il primo ministro israeliano ha inoltre ringraziato gli ebrei francesi per aver supportato Israele in questi 70 anni: «Sono davvero commosso per il fatto che 180mila ebrei francesi si siano trasferiti nello Stato ebraico». Netanyahu ha poi promesso che cercherà di snellire la burocrazia sul riconoscimento delle carriere e delle competenze dei nuovi arrivati.

Le minacce dell’Iran a Israele e l’antisemitismo in Europa

Nel colloquio con Macron, durato circa 90 minuti, il primo ministro israeliano ha affrontato principalmente due argomenti: l’ingerenza dell’Iran in Siria e l’antisemitismo in Europa.

Israele non ha formalmente chiesto alla Francia di annullare gli accordi con Tehran sul nucleare ma ha avvertito Parigi che l’Iran potrebbe usare l’uranio con lo scopo di fabbricare delle armi atomiche per colpire lo Stato ebraico. Il 4 giugno inoltre l’Ayatollah Khamenei ha dichiarato che l’Iran aumenterà la capacità di arricchimento dell’uranio e che interverrà militarmente a fianco dei suoi alleati laddove fosse necessario. Nei giorni precedenti aveva inoltre paragonato Israele a “un cancro da estirpare dal mondo”.  

Macron ha commentato così le richieste dei due paesi mediorientali: «Chiedo a tutte le parti di stabilizzare la situazione e non cedere a un’escalation che porterà solo a una cosa: il conflitto», riporta il quotidiano digitale Sicurezza internazionale.

L’altro tema discusso col presidente francese è stato l’antisemitismo. «Gli attacchi avvenuti in Francia e in Europa hanno antiche radici anche se le loro espressioni sono inedite», ha sottolineato Benjamin Netanyahu che ha poi aggiunto: «L’antisionismo è antisemitismo – e poi – contro queste forme d’odio bisogna fare una sola cosa: combattere, combattere, combattere». Come si legge in un articolo di Jns, il premier israeliano ha poi assicurato che l’intelligence dei due stati si aiuteranno a vicenda per sconfiggere il terrorismo dell’Islam radicale che miete vittime sia tra i musulmani che tra gli ebrei. Netanyhau ha poi ribadito l’importanza della cultura francese per Israele: «Come tanti israeliani sono cresciuto con i libri di Alexandre Dumas, Victor Hugo e Émile Zola. La Francia è parte del nostro patrimonio culturale».

 

@Castelpao

 

Photo Credits : (https://twitter.com/EmmanuelMacron)