European Partnership Blockade Mission San Pietroburgo

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Kol Israel ‘arevim ze la-ze, “Tutti i figli d’Israele sono responsabili l’uno dell’altro”. Ho recentemente avuto il grande onore di rappresentare l’Unione delle comunità ebraiche italiane in una missione organizzata dal JDC (The American Jewish Joint Distribution Commitee) a San Pietroburgo. Oltre alla sottoscritta hanno partecipato al viaggio di solidarietà una decina di altre persone: da Simone Veil, presidente della francese Fondation pour la Mémoire de la Shoah – FMS -, a Nigel Layton Chairman dell’inglese World Jewish Relief – WJR – a Dennis Dresden in rappresentanza di tutti gli enti ebraici dei Paesi Bassi.
Scopo della nostra visita è stato conoscere l’ottimo lavoro messo in cantiere da Asher Ostrin, direttore delle attività JDC in ex Unione Sovietica, e soprattutto capire quanto di vitale importanza sia stato il contributo erogato dalle nostre organizzazioni per offrire aiuti ai Blockadnik.
Poche frasi per riassumere l’immensità della tragedia di Leningrado che ha causato la morte di 1.600.000 persone. L’assedio della città, durato dal 1941 al 1944, è stato tra i più importanti e drammatici episodi della storia mondiale. L’operazione militare, fortemente voluta da Hitler, aveva come obiettivo quello di piegare la popolazione, umiliandola e offendendola in ogni modo possibile. I militari tedeschi accerchiarono Leningrado obbligandola a un progressivo isolamento e impedendo ogni via di fuga o rifornimento. Oltre 4000 furono i morti di stenti nella sola giornata del 25 dicembre del 1941. L’esercito russo affrontò feroci battaglie e gli abitanti della città subirono soprusi e violenze, ma resistettero stoicamente al tentativo di conquista dei tedeschi, che durò 900 giorni, tre lunghissimi anni, finché, in una decisa controffensiva, l’armata rossa distrusse le fortificazioni e cacciò il nemico dalla zona meridionale della città, ponendo fine all’assedio.

Dal 1991 il JDC ha identificato tra le proprie priorità quella di aiutare una parte degli ebrei della ex Unione Sovietica: si tratta di una popolazione ebraica oggi stimata in 224.000 anziani indigenti ed in precarie condizioni di salute. A San Pietroburgo, in particolare, su 40.000 anziani circa 12.000 sono sopravvissuti all’assedio senza poter godere di alcun sussidio in quanto non vengono riconosciuti come vittime della persecuzione nazista. La pensione che ricevono dal governo russo è pari a 100 euro mensili e ovviamente insufficiente per coprire le minime necessità vitali.
I fondi raccolti lo scorso anno da JDC in collaborazione con UCEI, FMS, WJF e organizzazioni ebraiche dei Paesi Bassi hanno permesso di preparare 11.230 pacchi di cibo che sono stati consegnati a 9.342 assistiti, 20.373 pasti caldi sono stati serviti in appositi centri di assistenza a 546 Blockadnick ed infine 1264 persone hanno ricevuto medicinali “salvavita”.

Durante la cerimonia commemorativa svoltasi presso il Leningrad Blockade Memorial è stata intonata per la prima volta l’Hatikva con grande commozione di tutti i presenti.
Nei due giorni di missione abbiamo incontrato molti Blockadniks e tante persone che ci hanno significato la loro gratitudine, vorrei però ricordare l’emozionante incontro di una parte della nostra delegazione con Ester.
Ester ha 96 anni, non si è mai sposata non ha fratelli né sorelle, né zii: è completamente sola al mondo, vive in un monolocale senza servizi, da 6 anni non esce di casa. Menachem Lepkivker, il responsabile del JDC di San Pietroburgo, le ha regalato alcuni mesi fa il suo primo Siddur in ebraico e cirillico, lo legge con interesse, ascolta la musica da una vecchissima radio, guarda la televisione. Ci ha offerto le azzime che aveva ricevuto per Pesach dal JDC. Quando siamo entrati nella stanza ci ha accolto emozionata ma con realismo ha chiesto “Come mai siete arrivati così tardi?” Tardi per Ester vuole dire a oltre quarant’anni dalla fine della guerra! Nel salutarla le abbiamo detto “Leitraot”, lei ci ha risposto “No, so bene che non tornerete!”. Tutti abbiamo pensato che non solo torneremo presto ma porteremo con noi le giovani generazioni e con loro nuovi aiuti ai Blockadnik.