Antisemitismo in Europa: prorogata fino al 22 giugno l’indagine on line

Mondo

di Ester Moscati

È stata prorogata fino al 22 giugno l’indagine on line, un sondaggio capillare dell’Agenzia FRA, tra gli ebrei di numerose nazioni europee, che consentirà il monitoraggio dettagliato della situazione attuale, premessa indispensabile per ogni azione di contrasto al fenomeno dell’odio antiebraico, dell’antisemitismo e del pregiudizio

Il 9 maggio è partito un sondaggio on line sul tema dell’antisemitismo, al quale anche gli ebrei italiani sono invitati a partecipare. Si tratta di una iniziativa dell’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (FRA) con sede a Vienna. La FRA non è nuova a queste indagini. Già nel 2012 era stato condotto uno studio in Italia, Francia, Belgio, Germania, Regno Unito, Svezia, Ungheria, Romania e Lettonia. (QUI i risultati)

Nel 2018, si aggiungono a queste nazioni anche l’Austria, la Danimarca, l’Olanda, la Polonia e la Spagna. Si avrà dunque un aggiornamento e un ampliamento dell’indagine che darà modo di consultare tutte le maggiori comunità ebraiche europee.

Sul sito www.eurojews.eu  anche gli ebrei italiani trovano, nella propria lingua, un questionario molto dettagliato che riguarda esperienze, percezioni, fenomeni ed episodi di antisemitismo, razzismo, intolleranza, pregiudizio. Alcune domande riguarderanno in particolare la percezione della diffusione e dell’incremento (o meno) di tali fenomeni.

Insomma, in Italia oggi c’è più antisemitismo rispetto a sei anni fa? E quali tipi di antisemitismo sono in crescita e quali in calo? Quando parliamo di antisemitismo, infatti, il quadro può essere estremamente variegato: di destra, di sinistra, politico, religioso, con margini sfuggenti o estremamente chiaro e motivato; storico e millenario come l’anti-giudaismo cristiano o recente e confuso come l’anti-sionismo che sconfina nell’odio antiebraico. E ancora quello di matrice nazionalistica, che considera gli ebrei i cosmopoliti, transnazionali per eccellenza. Il tutto, in un clima europeo che vede affermarsi e crescere i movimenti populisti, razzisti e xenofobi.

Una realtà complessa quindi che richiede, per una corretta valutazione, un approccio d’indagine obiettivo e scientifico.

«Sono tre i filoni principali dell’antisemitismo nel discorso pubblico contemporaneo – spiega Sergio Della Pergola – il presunto eccessivo potere ebraico, la negazione della Shoah, e la demonizzazione di Israele. Un quarto tipo che sottolinea l’ebreo come degenerato fisico e morale è stata importante storicamente, ma oggi è meno centrale. Una quinta forma che invece, anche se non esplicitamente antisemita, è emersa negli ultimi anni specialmente nei paesi centro-nord europei sotto forma di un’apparente preoccupazione pietistica per i diritti della persona fisica e degli animali, e si traduce nel boicottaggio o nella proibizione di rituali ebraici tradizionali come la circoncisione o la macellazione rituale degli animali».

È importante per contrastare l’antisemitismo, quindi, fare innanzi tutto chiarezza: sull’entità del fenomeno, sulla sua distribuzione e diffusione, in quali ambiti e ambienti sociali (tra le persone meno istruite? O piuttosto nelle università infiltrate dal BDS?), dove ci sono più ebrei o dove non ce ne sono quasi più?

«Urge un quadro comparativo – orientato ai confronti nel tempo e nello spazio – e va verificata l’eventuale esistenza di associazioni fra eventi antisemiti ed altri eventi esterni – ad esempio la congiuntura economica. – spiega ancora Della Pergola – Va inoltre compresa l’incidenza selettiva e differenziata dell’antisemitismo in base alle caratteristiche geografiche, demografiche, socio-economiche e socio-culturali degli autori. Infine, dobbiamo guardare alla frequenza e ai modelli di risposta e di denuncia ebraica verso i casi di antisemitismo».

Tutto questo, l’indagine promossa dall’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione Europea consentirà di farlo. Con l’obiettivo di conoscere a fondo tutte le sfaccettature del problema per consentire alla politica europea di mettere in atto strategie capaci di affrontarlo in modo efficace. Per questo, è essenziale la collaborazione di tutto il mondo ebraico.

Su www.eurojews.eu abbiamo quindi, tutti, la possibilità di contribuire all’indagine, di essere protagonisti e disegnare le fondamenta di una società in cui l’antisemitismo sia attivamente combattuto e contrastato.