Il mercato di Amsterdam in cui è avvenuto l'attacco antisemita

Amsterdam, musulmano radicalizzato pugnala padre e figlio ebrei

Mondo

di Marina Gersony
Ennesimo attacco antisemita nel cuore dell’Europa, questa volta ad Amsterdam: due ebrei, padre e figlio, sono stati pugnalati da un musulmano radicalizzato.

Come riporta tra gli altri un articolo di Le Monde Juifil fatto si è verificato sabato scorso all’Albert Cuyp Market, famoso mercatino di strada con numerosi banchi che vendono dal formaggio alle biciclette, dall’ortofrutta agli spuntini, dalle scarpe al pesce e non solo.

In questo mercato la famiglia Colmans vende mobili da decenni. Il padre Martin e suo figlio Sharon, sono stati aggrediti da un uomo di origini egiziane, conosciuto sul posto con il nome di Tarik. I due sono rimasti leggermente feriti: Sharon, la cui madre è israeliana, è stato ferito alla schiena, al petto, al braccio e ha perso molto sangue. È andata un po’ meglio al padre. Entrambi sono statI brevemente ricoverati in ospedale prima di poter tornare a casa.

Tarik, il presunto aggressore, che è stato arrestato, viene descritto come un  venditore di narghilè e  di altri accessori per il tabacco. Il suo punto vendita è adiacente a quello di mobili dei Colmans. Secondo Colmans, l’assalitore era stato via per diversi mesi. Quando è tornato, il suo comportamento sarebbe cambiato. Avrebbe letto il Corano diligentemente e non avrebbe più parlato con loro limitandosi a delle occhiate cariche di odio. Al momento dell’attacco, Tarik brandiva un grosso coltello. Due venditori marocchini lo hanno neutralizzato e lo hanno tenuto in attesa dell’arrivo della polizia.

Come riporta un articolo dell’Osservatorio Antisemitismo (CDEC) lo scorso novembre, il 43% degli ebrei olandesi afferma di nascondere la propria identità etnica. Quasi la metà dei 557 intervistati ha dichiarato di temere di identificarsi come tali in pubblico.  Tra gli intervistati, il 43% ha dichiarato di adottare delle misure per nascondere la propria identità ebraica, come per esempio indossare un cappello sopra la kippah o nascondere ciondoli con il Maghen David. Molti intervistati hanno menzionato la percezione di un maggiore sentimento antisemita, con il 48% che ha affermato di evitare situazioni in cui c’è il sospetto di essere esposti a reazioni antisemitiche.  Il 52% degli intervistati ha affermato che l’antisemitismo in strada è diventato più comune; il 59 % che si estende anche ai media e l’82 % lo vede crescere online. Il 34 % ha dichiarato di aver subito osservazioni antisemite; di questi, l’89 % ha rilevato che quelle osservazioni erano collegate a Israele. L’11 % degli intervistati ha ammesso di aver subito violenze antisemite. Quasi tre quarti degli intervistati hanno dichiarato di aver sentito battute antisemite, con stereotipi sugli ebrei. Alcune barzellette hanno coinvolto l’Olocausto. Un intervistato ha raccontato che un vicino di casa una volta gli ha detto che l’unica ragione per cui gli intervistati vivono nei Paesi Bassi è «perché hanno dimenticato di gasare» la sua famiglia.  Il sondaggio è stato condotto dal programma televisivo Een Vandaag del canale NPO 1 con il gruppo ebraico JMW e il Consiglio centrale ebraico dei Paesi Bassi.

VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=vlpN1QwqIac