Un ponte per la Brigata Ebraica

Italia

“Per Brigata Ebraica si intende la First Camouflage Coy Royal Engineers (una delle unità ebraiche aggregate all’VIII Armata Britannica) composta di artisti e genieri ebrei di Palestina che nell’autunno del 1944, subito dopo la Liberazione di Pesaro, ricostruì il ponte distrutto dalle truppe naziste in ritirata. A perenne ricordo collocarono sulla chiave di volta ai due lati del ponte lo stemma della Compagnia.  A loro la città di Pesaro intitola il ponte in memoria e a riconoscenza del contributo ebraico alla Liberazione d’Italia dal giogo nazifascista.

A coloro che seppero resistere alla barbarie e ricostruire ponti e nazioni libere.

Pesaro,  1 settembre 2011”.

Questa la motivazione con cui il ponte sul fiume Foglia è stato intitolato alla Brigata Ebraica in occasione del 67° anniversario della Liberazione della città. Al presidente dell’UCEI Renzo Gattegna l’onore di scoprire l’insegna.

È seguito poi un incontro nella vicina sede della Polizia Municipale.

Dopo un’escursus storico di Romano Rossi, presidente dell’associazione nazionale reduci della Friuli, sulla situazione mediorientale dell’epoca,  ha preso la parola Renzo Gattegna che con un discorso breve ma estremamete puntuale e significativo, ha ricordato il sacrificio dei giovani della Brigata e il loro contributo alla lotta per la realizzazione di un mondo migliore. A Rav Luciano Caro il compito di chiudere, in un’atmosfera via via sempre più densa di emozione, l’incontro: dopo aver sottolineato che l’impegno della Brigata Ebraica non si è esaurito con la fine della guerra, ma che anzi ha moltiplicato i suoi sforzi per la ricostruzione e il sostegno delle Comunità ebraiche  in Italia e in Europa, ha letto una benedizione per quei ragazzi e per tutte le vittime dei conflitti.

Il consigliere comunale Dario Andreoli, che il 1° dicembre 2010 aveva presentato la mozione, poi votata all’unanimità, del recupero e intitolazione del ponte, sottolinea che “questa parentesi di storia ci dà l’opportunità di guardare il passato da un’angolazione diversa: il popolo ebraico, a cui abbiamo sempre comprensibilmente associato il solo ruolo di vittima della Shoah e delle infami leggi razziali, è stato in realtà protagonista attivo nella lotta di liberazione, contribuendo a riconquistare gran parte del territorio dell’Emilia Romagna a seguito di sanguinosi combattimenti”.

L’iniziativa della riscoperta della memoria storica legata al Ponte della Brigata era stata presa dal giornale della diocesi marchigiana “Il nuovo amico”, che in un editoriale del 20/6/2010 scriveva: «…perché non pensare di trasformarlo in un monumento per la città che serva anche da ponte nella difficile strada del dialogo. Intanto sarebbe interessante l’intitolazione alla Brigata Ebraica”…

Alla cerimonia, presentata da Aldo Amati, capo gabinetto del sindaco, hanno preso parte Ilaro Barbanti, presidente del Consiglio comunale e il vicesindaco Giuseppina Catalano. Tra gli invitati l’addetto alla Difesa dell’ambasciata di Israele Col Yehu e la segretaria, Silvia Ajò; il presidente delle comunità ebraiche in Italia, Renzo Gattegna; i vicepresidente delle comunità ebraiche di Roma, Giacomo Moscati e di  Ferrara, Cartoon Elien; la delegata della sezione di Urbino della comunità ebraica di Ancona, Maria Luisa Moscati; il rabbino di Ferrara, Luciano Caro. Presenti inoltre l’Arcivescovo di Pesaro Mons. Piero Coccia,  la cittadina onoraria Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e Ivo Andreucci, che appena diciassettenne prestò la sua opera in qualità di muratore. Toccante il suo ricordo.

Lo stemma della Brigata Ebraica scolpito sul Ponte: rappresenta il lupo vestito da agnello, simbolo delle azioni sotto copertura
Lo stemma della Brigata Ebraica scolpito sul Ponte: rappresenta il lupo vestito da agnello, simbolo delle azioni sotto copertura
Il presidente UCEI Renzo Gattegna con la vicesindaco di Pesaro Giuseppina Catalano