Il presidente israeliano Reuven Rivlin

Rivlin accusa Abbas di antisemitismo e di tornare a negare la Shoah

Israele

di Ilaria Ester Ramazzotti
“Quello che abbiamo ascoltato da Mahmoud Abbas è terribile. È tornato alle idee che aveva espresso decenni fa, quando non erano meno terribili: [come può] dire che Israele è il risultato di una cospirazione occidentale per insediare ebrei in terre appartenenti alle popolazioni arabe? [Come può] dire che il popolo ebraico non ha alcun legame con la terra di Israele? Ha dimenticato molte cose dicendo esattamente ciò che lo ha portato a essere accusato anni fa di antisemitismo e di negazionismo della Shoah”.

Così ha dichiarato il 15 gennaio il presidente dello Stato d’Israele Reuven Rivlin a proposito delle parole del presidente dell’Autorità palestinese che il giorno precedente, aprendo una riunione del consiglio centrale dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina a Ramallah, aveva pronunciato un discorso lungo e combattivo contro l’amministrazione degli Stati Uniti e lo stato ebraico.

Il leader palestinese Abbas ha in particolare affermato che Israele è “un progetto coloniale che non ha nulla a che fare con l’ebraismo”, fondato per salvaguardare gli interessi europei, lasciano inoltre intendere che gli ebrei europei durante la Shoah scelsero di subire “omicidi e massacri” piuttosto che emigrare nella Palestina britannica, e aggiungendo che l’allora primo ministro israeliano David Ben-Gurion avrebbe fatto emigrare in Israele gli ebrei dello Yemen e dell’Iraq contro la loro volontà. Lo riporta la stampa israeliana.

“Queste sono esattamente le cose che ci bloccano – ha aggiunto Rivlin -. Nelle sue parole rigetta il nostro ritorno alla patria, anche se Abu Mazen sa molto bene che il Corano stesso riconosce la terra di Israele come nostra terra. Senza questo riconoscimento di base non saremo in grado di costruire fiducia e di andare avanti”.