Politici israeliani e sauditi si coalizzano contro l’Iran (forse)

Israele

di Nathan Greppi

Avigdor Lieberman e al Jbeir
Avigdor Lieberman e Adel al Jubeir

Domenica 19 febbraio, durante la Conferenza per la Sicurezza di Monaco, il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman e il Ministro degli Esteri saudita Adel al-Jubeir hanno entrambi accusato il governo di Teheran di essere la principale causa di instabilità del Medio Oriente. Secondo il Jerusalem Post, ognuno dei due ha indicato l’Iran come la principale minaccia per il proprio paese, chiedendo alla comunità internazionale di fare maggiori pressioni sulla Repubblica Islamica.

Tuttavia, l’Arabia Saudita non ha fatto alcuna mossa concreta per riconoscere una vicinanza a Israele. Infatti, mentre Lieberman ha sostenuto l’idea di allearsi con i paesi sunniti, Jubeir non ha dato risposte quando gli è stato chiesto se i sauditi intendono allearsi con Israele contro Teheran. Jubeir, che durante la conferenza ha parlato dopo Lieberman e il Ministro degli Esteri turco Mevlet Cavusoglu, ha respinto una richiesta di dialogo da parte degli iraniani con i paesi del Golfo, affermando che la Repubblica Islamica intende “sovvertire l’ordine” nel Medio Oriente e distruggere l’Arabia Saudita.

 

“Gli iraniani dicono di voler voltare pagina, di guardare avanti, non indietro. Questo è giusto, ma cosa ci dicono del presente?” ha detto. “Non possiamo ignorare ciò che stanno facendo nella regione. Non possiamo ignorare la loro costituzione che prevede di esportare la rivoluzione. Come si può trattare con una nazione il cui intento è di distruggerci?” Lieberman, nel frattempo, ha definito il Generale Qassem Soleimani, comandante della Guardia Rivoluzionaria Iraniana, “Il terrorista n°1 al mondo.”

“Se mi si chiede ‘quali sono le più grandi novità nel Medio Oriente?’ io penso che, per la prima volta dal 1948, il mondo arabo e sunnita ha capito che la più grande minaccia per loro non è Israele, non gli Ebrei né il sionismo, ma l’Iran e i suoi delegati” ha dichiarato Lieberman, che per “delegati” intendeva gli Hezbollah in Libano, la Jihad Islamica nella Striscia di Gaza e le milizie Houthi in Yemen.

Ha poi aggiunto che, in seguito agli accordi sul nucleare, l’Iran non ha cambiato atteggiamento nei confronti di Israele. Al contrario, a Teheran si sono tenute competizioni per le vignette che negano l’Olocausto, parate in cui si inneggiava alla distruzione di Israele; a questi poi vanno aggiunte le numerose violazioni dei diritti umani soprattutto per quanto riguarda la persecuzione delle minoranze e l’uccisione degli oppositori politici.

Dopo aver chiesto separatamente alla Comunità Internazionale di fare nuovamente pressioni economiche all’Iran per cambiarne l’atteggiamento, Jubeir ha aggiunto che l’Arabia Saudita sarebbe interessata a partecipare alle trattative per porre fine al conflitto arabo-israeliano, al che Lieberman ha risposto che bisogna separare totalmente le due popolazioni in due stati separati, affinché Israele rimanga uno stato ebraico. Ciò ha suscitato le proteste di molti politici della Lista Araba Comune, che riunisce tutti i partiti arabi israeliani, che hanno accusato Lieberman di delegittimare la minoranza araba in Israele.”