Israele si riunisce nel ricordo dei suoi figli nelle celebrazioni di Yom HaZikaron

Israele

di Ilaria Myr

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Durante Yom HaZikaron Israele ricorda le vittime militari e civili delle guerre e degli attacchi terrorstici

23.447: è il triste numero dei soldati e delle vittime del terrorismo dal 1860 a oggi, che Israele ricorda durante Yom Hazikaron, la dolorosa ricorrenza che precede di un giorno quella molto più lieta della nascita dello Stato di Israele. Solo nel 2016 sono morti 68 soldati e poliziotti, e 32 civili uccisi in attacchi terroristici.

In ricordo delle vittime, come ogni anno, Israele si riunisce nel ricordo delle vittime con commemorazioni in tutto il Paese. Nella serata di martedì 10 maggio, alle 20, le sirene hanno suonato per un minuto in tutto il Paese, dando inizio al giorno di commemorazione, mentre mercoledì alle ore 11 un’altra sirena di due minuti annuncia l’inizio della cerimonia di Stato al cimitero militare nazionale al Monte Herzl e in altri cimiteri militari di tutto il Paese.

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la cerimonia di inizio dei Yom HaZikaron al Muro del Pianto martedì 10 maggio

Durante la cerimonia al Muro del Pianto martedì sera il presidente Reuven Rivlin ha parlato di unità. «La Tzavà non è solo il nostro esercito, siamo noi – ha dichiarato -. Sono le persone laiche e religiose, gli ebrei e non ebrei, arabi e beduini, i drusi e circassi. L’IDF è il Sabra e i nuovi immigrati,.. è gli abitanti della città e degli insediamenti, dei moshavim e dei kibbutzim – è tutto Israele, sia che si sia politicamente di destra o di sinistra». «L’anno scorso, mentre stavo davanti a voi, care famiglie, per un attimo, ho cercato di sognare – ha aggiunto -. Ho pregato che forse, da quel giorno a oggi, non avrei più dovuto visitare le case delle famiglie che hanno avuto una vittima: ho pregato che forse quest’anno saremmo stati qui, finalmente, senza nuovo dolore. Ma anche quest’anno siamo stati colpiti con la dura realtà. Quest’anno, ancora una volta, ho imparato a conoscere ragazzi e ragazze di talento, divertenti, di buon cuore, pieni di amore e di potenzialità. E quest’anno, ancora una volta, ho avuto modo di conoscerli troppo tardi ,quando erano già andati. Nessuno di loro prevede di morire. Nessuno di noi porta un bambino nel mondo pensando che un giorno dovrà seppellirli nel terreno e stare sopra la loro tomba aperta e dire Kaddish».
Il presidente ha poi dichiarato che l’ondata di attacchi terroristici mortali che ha colpito il Paese quest’anno è parte degli stessi sforzi di distruggere Israele che i soldati hanno combattuto dalla guerra di Indipendenza nel 1948. «Da oltre 68 anni stiamo combattendo la stessa guerra, la guerra per la nostra indipendenza: una continua campagna che cambia  faccia e forma. E’ una battaglia dolorosa che ogni volta aggiunge carne fresca al corpo e allo spirito del suo antico e robusto popolo. Ma realizziamo l’amara e orribile verità: che c’è un terribile prezzo – che voi avete pagato – per essere una nazione determinata a proteggere i suoi cittadini e la sua indipendenza. Saremo forti contro chiunque osi mettere in discussione il nostro irremovibile intento».

Il capo dell’esercito Gadi Eisenkot ha poi sottolineato che i soldati e i comandanti «devono sapere, senza mai dubitarne, che tutta la nazione li sostiene e sta dietro di loro, anche quando ci sono dei disaccordi. Il pubblico crede che l’esercito sia vitale per realizzare i nostri obiettivi: difendere lo Stato, assicurare la sua esistenza, e, se necessario, conquistare la vittoria in guerra».

Eisenkot , il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente Reuven Rivlin sono tra coloro che parteciperanno mercoledì alla manifestazione al Monte Herzl. Il ministro della Difesa Moshe Ya’alon sarà al cimitero militare Givat Shaul per assistere i servizi.

E’ previsto anche un evento dell’Agenzia Ebraica per commemorare le vittime ebree dell’antisemitismo in tutto il mondo . La cerimonia si concentrerà intorno all’omicidio nel 2008 dell’insegnante ebreo di 37 anni Moshe Ya’ish Nahari, padre di nove figli, nella città di Rayda in Yemen, dove viveva, da parte di un islamista radicale. La sua famiglia ha fatto aliyah in seguito all’uccisione. Secondo l’Agenzia Ebraica , circa 200 ebrei sono stati uccisi in tutto il mondo in attacchi antisemiti dalla fondazione dello stato nel 1948. I loro nomi scritti su un memoriale saranno posti presso la sede dell’Agenzia Ebraica dove l’evento avrà luogo.