Il banchiere ungherese George Soros

Israele: il “ddl Soros” per impedire alle ONG locali di ricevere donazioni dal BDS

Israele

di Nathan Greppi

 

Miki Zohar, un parlamentare del Likud, sta promuovendo un disegno di legge per impedire ai sostenitori del BDS di finanziare ONG israeliane. Secondo Israel Hayom, la proposta è stata chiamata Disegno di Legge Soros, dal nome del noto finanziere ungherese-americano George Soros (nella foto), il quale ha più volte finanziato movimenti anti-israeliani.


“È giunto il momento di prosciugare le risorse di organizzazioni di sinistra che minano il governo, diffamano Israele e cercano di negarne il diritto di difendersi,” ha dichiarato Zohar. “Dobbiamo bloccare le loro fonti di finanziamento e impedirgli di indebolire il paese.”

Il NGO Monitor, un’organizzazione che controlla le ONG israeliane riceventi fondi dall’estero, ha scoperto che dal 2012 al 2015 Soros ha donato circa 6,3 milioni di shekel (poco più di 1,5 milioni di euro) a gruppi come B’Tselem, Breaking the Silence, Yesh Din, New Israel Fund e tante altre, tutte accomunate dall’ostilità nei confronti delle istituzioni israeliane e, in alcuni casi, al sostegno per il BDS. Inoltre, ha fatto donazioni anche a numerose organizzazioni palestinesi che negano il diritto a esistere di Israele, alcune delle quali non sono nemmeno registrate come ONG.

Soros, conosciuto anche per le sue prese di posizione contro Trump e a favore dell’immigrazione, è stato recentemente preso di mira nel suo paese natio, l’Ungheria, dove a causa del suo appoggio ai migranti il Primo Ministro Viktor Orban ha promosso una campagna che definisce il magnate “nemico dello stato”. Ciò ha suscitato le reazioni della comunità ebraica locale, che vede dietro tutto ciò una forma di complottismo antisemita.

Un manifesto contro Soros (su cui è disegnata una stella di Davide) in Ungheria
Un manifesto contro Soros (su cui è disegnata una stella di Davide) in Ungheria

Domenica 9 luglio, l’Ambasciatore Israeliano in Ungheria Yossi Amrani ha rilasciato una dichiarazione contro la campagna di Orban. Tuttavia, poche ore dopo, Il Ministero degli Esteri Israeliano ha affermato che, mentre Israele rifiuta l’antisemitismo ed è vicina alle comunità ebraiche, le critiche a Soros siano giustificate, poiché come afferma il portavoce del Ministero Emmanuel Nahshon, “Soros finanzia organizzazioni che diffamano lo Stato Ebraico e ne negano il diritto a difendersi.”

Netanyahu ha con Orban rapporti migliori che con altri paesi dell’UE, tanto che per lunedì 17 è prevista una sua visita ufficiale a Budapest. Ciò nonostante il mese scorso i loro rapporti si fossero incrinati, dopo che Orban definì “uno statista eccezionale” il dittatore Miklos Horthy, che durante la guerra collaborò con Hitler deportando 500.000 ebrei ungheresi. Ma le polemiche durarono poco, sia perché Orban cercò di scusarsi e di prendere le distanze dall’antisemitismo, sia per una questione di realpolitik: l’Ungheria acquista da Israele le recinzioni per tenere fuori i migranti, mentre Israele ha bisogno alleati all’interno dell’Unione Europea.