Hamas

Hamas confessa: “abbiamo perso 50 combattenti”. E l’Egitto si infuria con Haniye

Israele

di Paolo Castellano
Non cessano le tensioni al confine tra la striscia di Gaza e Israele. Hamas sta continuando a creare disordine lungo la zona di sicurezza e il bilancio dei morti palestinesi è salito a 62 vittime. L’esercito israeliano (IDF) ha però dichiarato che la maggioranza dei decessi riguarda gli esponenti di Hamas, che il gruppo terroristico sta cercando in tutti i modi di infiltrare nel territorio israeliano. Le tensioni dunque non si sono placate, anzi, si stanno propagando anche all’interno del mondo arabo.

L’Egitto infuriato con Hamas

Il 14 maggio si è svolto infatti un incontro tra i rappresentanti di Hamas e gli esponenti dell’esercito egiziano. Al centro del meeting svoltosi al Cairo è stata posta la questione delle proteste violente dei palestinesi sul confine tra Gaza e Israele. Come riporta l’Israel Hayom, il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato severamente redarguito dal governo egiziano.

L’indiscrezione è trapelata grazie a una testimonianza di un membro dell’intelligence egiziana che ha sottolineato quanto l’Egitto sia rimasto “impressionato dall’alto numero di vittime e furioso dopo aver sfogliato le informazioni fornite dall’esercito israeliano sulle recenti attività di Hamas sul confine di Gaza”. Negli uffici egiziani sono persino giunte le prove dei pagamenti che Hamas ha elargito ai civili palestinesi, inclusi i bambini, per spingerli a protestare sul confine, generando così un diversivo per permettere ai miliziani del gruppo terroristico palestinese di compiere atti violenti e sanguinosi.  

«Ismail Haniyeh insieme alle sue due guardie del corpo è arrivato al Cairo con un elicottero nel giro di un’ora da quando era stato convocato», ha dichiarato il funzionario. «Si sbagliano totalmente coloro che affermano che l’Egitto abbia messo a disposizione un elicottero per onorare un esponente di Hamas. Il governo egiziano è furibondo per le azioni di Hamas». Il funzionario ha poi raccontato che il Generale Abbas Kamel ha furiosamente strigliato Haniyeh, dicendogli che non è ammissibile pagare degli adolescenti per condurli alla morte. «Gli sono state persino mostrate le immagini scattate dall’intelligence israeliana in cui gli agenti di Hamas stavano pagando dei ragazzini per protestare vicino al recinto di confine».

Kamel ha infine chiesto al rappresentante di Hamas di cessare subito le proteste. Durante le manifestazioni violente sono infatti morti 60 palestinesi, terroristi in maggior parte.

 

Hamas confessa in tv: “abbiamo perso 50 combattenti”

Mentre sui media di tutto il mondo si urla al “massacro israeliano sui civili palestinesi”, in un canale televisivo palestinese (Baladna Tv), questa settimana un funzionario di Hamas ha confermato che tra i 62 morti palestinesi, 50 sono attivisti di Hamas. Come riporta il The Times of Israel, l’IDF avrebbe quindi colpito target militari durante le pericolose rivolte tra il 14 e il 15 maggio lungo il confine tra la striscia di Gaza e Israele, facendo salire a 53 il bilancio dei terroristi neutralizzati.

«Negli ultimi scontri, 62 persone hanno raggiunto il martirio, 50 di loro erano di Hamas e 12 del popolo». A pronunciare queste parole è stato Salah Bardawil, funzionario di Hamas, durante un dibattito tv; alle sue spalle inoltre è stata proiettata l’immagine di Gerusalemme, capitale israeliana rivendicata dai palestinesi come “loro capitale” nella parte Est. Il presentatore ha poi chiesto se le cifre fossero ufficiali, Bardawil ha risposto di sì.

Fawzy Barhoum, portavoce di Hamas, ha poi dichiarato che la sua organizzazione sta provvedendo a pagare i 50 funerali dei palestinesi uccisi dall’esercito israeliano. Egli però non ha voluto specificare la loro identità.

Il gruppo jihadista palestinese Saraya al-Qud, notoriamente finanziato dall’Iran, ha detto pubblicamente che 3 suoi membri sono morti durante gli scontri con l’IDF.  

Infine Hamas ha dichiarato che ogni settimana ci sarà una protesta ma non si sa bene se l’organizzazione terroristica palestinese sarà in grado di trascinare altri palestinesi sul confine durante il mese di digiuno del Ramadan che inizia questa settimana.

@castelpao