Fiamma Nirenstein rinuncia all’incarico di ambasciatore di Israele in Italia

Israele

fiamma-nirensteinFiamma Nirenstein ha rinunciato all’incarico di prossimo ambasciatore israeliano a Roma. La decisione è stata comunicata in una lettera al premier Beniamin Netanyahu.

“Ringrazio il primo ministro – ha scritto Nirenstein in una nota – per la sua fiducia in me. Voglio esprimere la mia volontà di continuare a contribuire allo stato di Israele al meglio delle mie possibilità”.

La notizia arriva tre settimane dopo la rivelazione del giornale Haaretz, secondo cui l’ex giornalista nel 1996 aveva scritto un articolo ferocemente critico nei confronti della moglie del primo ministro Netanyahu, Sarah. La Nirenstein, però, ha chiaramente negato che la sua decisione sia legata alla notizia trapelata su Haaretz.

La giornalista ed ex parlamentare italiana era stata indicata lo scorso agosto dallo stesso Netanyahu come prossimo ambasciatore a Roma. Ma la designazione ad alcuni non è piaciuta. Nei mesi scorsi, ad esempio, secondo la ricostruzione di Haaretz, i vertici della comunità ebraica romana avrebbero sottolineato al presidente israeliano Rivlin in visita nella Capitale che la nomina della Nirenstein “avrebbe potuto creare problemi’ perchè la giornalista, ex parlamentare Pdl, appare identificata in Italia con posizioni di destra, un impedimento con l’attuale governo italiano. Nirenstein – che si era trasferita in Israele negli ultimi anni prendendo la cittadinanza – è stata anche vicepresidente della Commissione affari esteri della Camera per il Pdl.

Anche i ministeri degli Esteri e della Difesa italiani avrebbero espresso perplessità per gli “apparenti conflitti di interesse” di Nirenstein. A cominciare dal fatto che era stata parlamentare e “ora servirebbe come ambasciatore di un altro paese” e che, anche in questa carica, “continuerebbe a ricevere un salario dal governo italiano”. Inoltre, come vicepresidente della Commissione Affari esteri della Camera, Haaretz sosteneva che Nirenstein era “al corrente di segreti di Stato” e ricordava che “suo figlio lavora nell’intelligence italiana”.

Col no della Nirenstein, è la seconda nomina che Netanyahu, sia come premier sia come titolare degli Esteri, vede svanire, anche se per differenti motivi: la prima era stata quella di Dany Dayan, ex capo del movimento degli abitanti degli insedimaneti in Cisgiordania, ad ambasciatore in Brasile per l’opposizione di Brasilia; la seconda, appunto, è quella della ex parlamentare a Roma.

Il mandato dell’attuale ambasciatore di Israele in Italia, Naor Gilon, scade entro quest’anno.