I due poliziotti israeliani uccisi in un attentato a Gerusalemme

Tragico attentato a Gerusalemme: due poliziotti uccisi nella Città Vecchia

Israele

di Nathan Greppi

Come riporta Ynet, venerdì 14 luglio due poliziotti israeliani hanno perso la vita in un attentato ad opera di tre terroristi arabi davanti alla Porta dei Leoni, vicino al Monte del Tempio. Poco dopo, tutti e tre gli attentatori sono stati uccisi dalla polizia.

I tre, che erano armati di una pistola e due mitra Carl Gustav, sono arrivati verso le sette del mattino. Arrivati alla Porta, si sono imbattuti in una pattuglia della polizia e hanno iniziato a sparare.

Le vittime

Due dei poliziotti, il 30enne Haiel Sitawe (a destra nella foto) e il 22enne Kamil Shnaan (a destra), entrambi drusi, sono stati portati all’Ospedale Hadassah in gravi condizioni, ma sono morti poco dopo a causa delle ferite riportate. Inoltre, un terzo agente è stato soccorso nel Centro Medico Shaare Zedek ma non è in pericolo. Satawi, originario del villaggio di Maghar, nel nord del paese, lascia una moglie e un figlio di tre mesi, mentre Shnaan, originario di Hurfeish, era il figlio dell’ex deputato laburista Scachiv Shnaan. Entrambi verranno sepolti venerdì pomeriggio nelle rispettive città.

I terroristi

In quanto ai terroristi, tutti e tre sono arabi israeliani provenienti da Umm al-Fahm, vicino a Haifa: Muhammad Ahmad Jabarin, 29, Muhammad Hamed, 19, e Muhammad Mafdel, 19. Secondo lo Shin Bet, nessuno dei tre aveva precedenti. Prima dell’attentato, due di loro hanno postato una foto su Facebook con la Moschea di Al-Aqsa alle loro spalle e scritto: “Il sorriso sarà ancora più splendido domani.” E un’ora prima dell’attacco, uno di loro ha scritto: “Grazie Dio per tutto.”

A seguito dell’attacco, la zona è stata evacuata e tutte le entrate chiuse dalla sicurezza. Il Distretto di Polizia di Gerusalemme ha dichiarato che per venerdì nessuno potrà pregare sul Monte del Tempio. Ciò ha suscitato la protesta del Gran Muftì di Gerusalemme Muhammad Hussein, il quale ha invitato i fedeli a pregare davanti ai posti di blocco.

Quando gli è stato chiesto come hanno fatto gli attentatori a introdurre armi al Monte del Tempio, il capo della polizia ha spiegato che “nel corso degli anni, ogni venerdì, decine di migliaia di fedeli entrano (nel complesso). Non devono superare i controlli della sicurezza quando entrano, come succede di solito in luoghi sicuri. Qui non è come al Muro del Pianto […] Poiché non puoi far entrare 180.000 persone per pregare con così poche entrate, ovviamente è più semplice portare armi nel Monte del Tempio. Le armi non sono necessariamente arrivate questa mattina, posso essere state portate due settimane fa, due mesi fa, sei mesi fa, o anche un anno fa.”

Le reazioni

Non sono mancate naturalmente le reazioni dei politici: il premier Netanyahu ha fatto le sue condoglianze alle famiglie delle vittime, mentre Abbas ha anch’egli denunciato l’attentato, ma allo stesso tempo ha iniziato a fare pressione su Netanyahu per far accedere i palestinesi alla Moschea di Al-Aqsa. I rappresentanti di Hamas e della Jihad Islamica, al contrario, hanno elogiato i terroristi, definendo “eroico” il loro atto.