70 anni in prima linea per l’ospedale più grande del Medioriente

Israele

di Dodi Hasbani

Eccellenze d’Israele: Ospedale Sheba Tel Hashomer
Creato nel 1948, è oggi  una realtà all’avanguardia  in molti settori della medicina. Un grande evento con il presidente Rivlin ne ha celebrato l’anniversario

I miei primi contatti con l’Ospedale Sheba Tel Hashomer risalgono a circa tre anni fa. Assieme a mia moglie Diana eravamo intenzionati a trovare un progetto per concretizzare una donazione in memoria dei nostri genitori.
Abbiamo valutato diverse proposte e scelto di creare una “step down unit” in Sheba. La struttura è stata inaugurata in giugno 2016 e da allora abbiamo avuto molte occasioni di frequentare l’Ospedale e, in particolare, l’equipe che si occupa del fund raising, magistralmente diretta da Ada Cegla, apprezzando l’ottimo lavoro che svolgono.
Quest’anno ho avuto l’onore di essere nominato Ambassador of Good Will di Tel Hashomer Sheba e quindi di essere anche coinvolto nelle celebrazioni per l’anniversario della fondazione.
Nato nel giugno del 1948, un mese dopo la proclamazione dello Stato d’Israele, anche l’Ospedale Sheba Tel Hashomer ha compiuto quest’anno 70 anni. Per celebrare questo importante traguardo è stata organizzata una settimana di eventi che ha avuto come momento culminante la cerimonia del 14 giugno alla presenza del Presidente di Israele Reuven Rivlin nella sua residenza privata a Gerusalemme. Sono state anche organizzate una interessantissima survey circa le più recenti innovazioni in campo medico, gite ed escursioni uniche e una serata di Gala presso l’Ospedale alla quale hanno partecipato 1100 sostenitori.
Il Presidente Rivlin ha ricordato la storia di Tel Hashomer nato come ospedale militare e, dopo cinque anni nel 1953, per volontà del Direttore Dottor Chaim Sheba, aperto anche alla popolazione civile.
Durante la cerimonia ha parlato il Professor Itzhak Kreis, specialista in Medicina Interna, master in Amministrazione Sanitaria e Salute Pubblica. Kreis ha servito per 30 anni nell’esercito, dirigendo come Ufficiale Medico Capo dal 2011 al 2014 le varie missioni di aiuto in aree di tutto il mondo colpite da disastri; nel 2016 ha lasciato l’IDF con il grado di Generale per assumere la carica di Direttore Generale di Tel Hashomer Sheba.
Oggi Sheba è il più grande ospedale del Medioriente; sorge su 61 ettari, ha 120 dipartimenti e cliniche, 1700 letti, esegue 2 milioni di esami, ha 8543 addetti che comprendono medici, para medici, infermieri, operatori sanitari.
In Sheba vengono curate in media 1.000.000 di persone ogni anno di tutte le condizioni sociali, nazionalità e religioni provenienti da tutto il mondo compresi i territori palestinesi e la Siria. Tra le tante specialità, è famoso il reparto di primo intervento dopo disastri naturali come terremoti, alluvioni tsunami, sempre pronto ad agire tempestivamente in ogni parte del mondo. In questi giorni il reparto era in Guatemala a portare aiuto alla popolazione gravemente colpita dall’eruzione del vulcano Fuego (a giugno, ndr).
L’ospedale in questi anni ha continuato il suo sviluppo ampliandosi con la costruzione di nuove strutture all’avanguardia interamente finanziate da donazioni, mentre il Servizio Sanitario Pubblico garantisce la gestione ordinaria. Attualmente Sheba ha la responsabilità a livello nazionale della presa in carico di tutti i pazienti che necessitano di terapie intensive, dei casi di riabilitazione più gravi in particolar modo per soldati e civili vittime di attentati, degli ustionati gravi.
Dal 2001 è leader mondiale della simulazione medica (MSR) per la formazione del personale medico e paramedico sia civile che di Tsahal. Accanto ai reparti di cura coesistono numerosi reparti di ricerca fra i quali: The Advanced Technology Center, The Sheba Cancer Research Center, The Joseph Sagol Neuroscience Center, The Cell Replacement Therapy for Diabetes.
Questo permette una continuità fra ricerca e cura con incredibili e quotidiani progressi impensabili fino a pochi anni fa.