Una Giornata da ricordare

Eventi

In occasione della Giornata della Memoria le istituzioni italiane compiono due atti significativi e concreti nella direzione della salvaguardia della memoria per le future generazioni e della comprensione completa dell’identita’ ebraica:

1)Il Consiglio dei ministri approva all’unanimità un documento che pur non facendo riferimento diretto al negazionismo della Shoà stabilisce il reato per ii delitti di istigazione a commettere crimini contro l’umanita’ e di apologia dei crimini contro l’umanita inasprendo le pene per chiunque commetta o inciti a commettere atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi, per l’orientamento sessuale o l’identita’ in genere.

Istituisce inoltre un osservatorio permanente sull’antisemitismo in italia e finanzia un programma educativo sulla Shoa’.

Se consideriamo che fino ad oggi in italia l’opera di raccolta dei dati e la divulgazione della memoria è stata svolta in larga parte soprattutto grazie all’opera meritoria di istituzioni come il Centro di documentazione ebraica di Milano, da scrittori e sopravvissuti, si tratta di un occasione per erigere un argine contro l’antisemitismo, il negazionismo o riduzionismo o qualunque forma di propaganda che sminuisce l’unicità della Shoà

2) Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante le celebrazioni della Giornata della memoria al Quirinale proclama il suo no all’antisemitismo anche quando si traveste da antisionismo.

Si tratta di una dichiarazione fondamentale compiuta dalla più alta carica dello Stato italiano che coincide con il pensiero della stragrande maggioranza del popolo ebraico della diaspora ed ovviamente di israele. Sappiamo tutti che siccome l’antisemitismo storico non ha più diritto di cittadinanza nelle società civili spesso si traveste da antisionismo, che è più di facile presa e che è più accettato nel dibattito politico. Va da sè che tutto ciò non c’entra nulla con la eventuale legittima critica non unilaterale ad un atto del governo di Israele.

Siamo di fronte ad una svolta culturale e politica che dovrebbe essere ripresa in quanto Israele è parte della storia, della religione e della cultura ebraica ed è bene che questo sia compreso oltre che dalle istituzioni anche dall’opinione pubblica.