Una sola goccia d’acqua, per mille spighe di grano

di Davide Foa

10659011_901912429851910_512766492571778481_oTecnologie innovative, mega investimenti nella ricerca agro-alimentare, sperimentazioni da fanta-agricoltura: dal Padiglione Israele sbarcano all’Expo le avveniristiche piantagioni verticali. E molto altro

 

Non siamo su un altro pianeta o dentro i fotogrammi di un film di fantascienza alla Interstellar o alla Men in Black. No. “Fields of Tomorrow” non è il titolo del prossimo blockbuster hollywoodiano, ma è il nome del Padiglione israeliano all’Expo, disegnato con grande talento creativo dall’architetto David Knafo. “Fields of Tomorrow” si può tradurre in vari modi: i “campi del sapere”, ma anche le “piantagioni del futuro”o il “paesaggio agricolo di domani”. Ed è infatti del domani agro-alimentare che si tratta, in linea con il tema dell’Expo Nutrire il paneta-Energie per la vita.
Parlare di Israele come del protagonista della rivoluzione agricola del XX secolo o di un pioniere assoluto in ambito verde, risulta scontato. Eppure, l’intera sua storia si basa sulla conquista delle sabbie e rocce del deserto. Nessuno meglio di Israele sa quanto la ricerca, la tecnoclogia e la sperimentazione, ma soprattutto il duro lavoro, possano trasformare un Paese prevalentemente arido in un territorio fertile e generoso. Elazar Cohen, Commissario Generale del Padiglione lo dice chiaramente: «Oggi Israele è uno dei luoghi più avanzati nel campo dell’innovazione scientifica e tecnologica. Investimenti e opportunità per sviluppare nuove tecnologie hanno trasformato il Paese in una vera e propria Start-Up nation. Il nostro impegno sta nel voler condividere un know how e i risultati della nostra ricerca, per un futuro migliore per tutti». Il Padiglione sorge accanto a quello italiano, in posizione centrale, all’incrocio tra il cardo e il decumano della Cittadella Expo. Basta uno sguardo dall’esterno per esserne incuriositi: sotto i nostri occhi ecco un’enorme distesa clorofilliana, un muro verde in posizione verticale, una parete coltivata a mais, riso e grano. La verticale in questione non è, come potrebbe pensare qualcuno, un arbitrio estetico, ma esprime piuttosto una nuova e rivoluzionaria tecnologia agricola: è il Vertical Planting, un’avveniristica piantagione verticale, che permette la coltivazione anche dei terreni più impervi, scoscesi e situati in pendenze impossibili.
Ve l’immaginate? I dirupi e le praterie digradanti delle grandi catene montuose improvvisamente ricoperte di spighe o pannocchie di granoturco? Proprio la tecnologia agricola, oggi più che mai, sarà in grado di fornire risposte concrete a un problema reale. La desertificazione che avanza, la popolazione mondiale che cresce, le terre coltivabili e le risorse in generale che scemano: come risolvere il problema? Con quali mezzi possiamo garantire una produzione agro-alimentare in grado di nutrire una popolazione sempre più esigente e numerosa? C’è un Paese in cui il tema delle risorse disponibili ha sempre svolto un ruolo centrale: Israele.
«Ci vogliono tre cose per produrre alimenti: terra, acqua e agricoltori. Tutti elementi piuttosto limitati in Israele», aveva spiegato il professor Yoram Kapulnik, direttore del Volcani Center (centro di ricerca israeliano in materia di agricoltura), in occasione di una conferenza tenuta il 25 febbraio presso il Palazzo Pirelli.
Secondo Kapulnik, la mancanza di risorse e la necessità di trovare soluzioni alternative, hanno permesso proprio in Israele lo sviluppo di una serie di grandi innovazioni in campo agricolo. La strada da seguire è quella del “produrre di più con meno”; «con la stessa quantità d’acqua, oggi coltiviamo cinque volte più di prima», afferma Kapulnik.

Innovare, una mission
Numerose sono le innovazioni grazie alle quali è aumentata la disponibilità di acqua: dalla desalinizzazione, all’irrigazione goccia a goccia, passando per una tecnica davvero particolare che permette il potenziamento delle precipitazioni, andando a intervenire addirittura sulle nuvole stesse, attraverso un sistema che “convince” le particelle di vapore ad aggregarsi e quindi a trasformarsi in pioggia.
Eppure, le novità e le invenzioni israeliane non si sono limitate a garantire il soddisfacimento di esigenze basiche e naturali, come poteva essere con la maggior disponibilità d’acqua. «Oggi i consumatori sono sempre più difficili», dice Kapulnik; ecco allora la necessità di ampliare l’offerta, di soddisfare il desiderio di varietà e la curiosità alimentare, proponendo magari tre differenti qualità di peperoni, oppure un grappolo d’uva con acini per metà verdi e metà rossi.
Così, in soli settant’anni, abbiamo assistito a numerosi exploit, con aziende israeliane che in una manciata di anni diventavano leader nel settore delle tecnologie agricole. Una leadership riconosciuta specialmente in Italia, come ha raccontato Riccardo Gefter, responsabile Expo per il Parco Tecnologico Padano. Già, perché oltre al Padiglione Israele, anche il Parco Tecnologico Padano ospita la tecnologia israeliana; proprio laggiù è stata infatti costruita una collina artificiale per dimostrare la possibilità di coltivare anche su terreni apparentemente difficili. Tutto questo è stato reso possibile grazie all’irrigazione goccia a goccia, marchio di fabbrica di Netafim, azienda israeliana leader nel settore delle tecnologie agricole.
«Vorremmo che la collina di Lodi diventasse un centro da cui lanciare messaggi importanti», spiega Luca Olcese, direttore generale di Netafim Italia. Un messaggio forte e chiaro: è possibile fare agricoltura anche in situazioni particolari ed estreme.Certo, bisogna servirsi delle migliori tecnologie disponibili per raggiungere determinati risultati. Una di queste è senz’altro l’irrigazione a goccia, capace di far risparmiare grandi quantità d’acqua. Se l’irrigazione per sommersione permette alle piante di assorbire appena il 40/60 per cento d’acqua, quella a goccia rende l’assorbimento pari al 90 per cento.«“Grow more with less, cresci di più con meno”: questo è il nostro motto», afferma con un sorriso Olcese.
Ma torniamo ai contenuti specifici del padiglione israeliano.Una volta entrato, il visitatore compie un percorso in tre sale, fatto di mostre multimediali inerenti vari temi, dalle tecnologie d’avanguardia alla vita del popolo israeliano. Nella prima sala, attraverso filmati e immagini, viene narrata la storia di tre generazioni di agricoltori e contadini, capaci di far fiorire il deserto.Una seconda sezione è poi interamente dedicata al Fondo Nazionale Ebraico, il Keren Kayemet LeIsrael, KKL, che in settant’anni ha piantato 240 milioni di alberi. Israele è l’unico Paese al mondo ad avere oggi più alberi di quanti ne avesse 100 anni fa.Vengono infine mostrati, in una stanza buia, con un gioco di luci e filmati, quattro progetti assolutamente all’avanguardia: “la farina degli antenati”, ovvero la possibilità di ricreare il grano delle origini, quello coltivato dai nostri progenitori e patriarchi dei tempi biblici; in seconda posizione, c’è un progetto che prevede l’applicazione di tecnologie satellitari per gestire la coltivazione dei campi; terzo, un innovativo progetto di irrigazione messo a punto in Africa; e, infine, la realizzazione di avanzate tecnologie zootecniche, la cui sperimentazione è in corso in un centro di mungitura industriale in Asia. Il Padiglione prevederà anche un’area relax, all’aperto, dove si potrà gustare il tipico food made in Israel: falafel, pita, babaghannush, insalata israeliana…, naturalmente una volta terminato il percorso.

Musica, maestro
Ma non è finita qui. Il padiglione Fields of Tomorrow ospita anche diversi eventi. Come nel più classico degli spettacoli, la musica apre le porte del Padiglione, con due concerti nel giro di tre giorni. Il 7 maggio si esibiscono Orit Gabriel, mezzo soprano, e Sivan Goldman, soprano, accompagnati dal pianista Tal Samnon, in un concerto di musica classica che spazia dai classici di Offenbach alle canzoni napoletane, passando per quelle ebraiche.
Si cambia decisamente genere tra il 9 e 10 maggio, quando tocca agli Orphand Land, gruppo musicale heavy metal israeliano. Un gruppo nato nel 1991 e capace di mescolare le classiche tonalità del metal con i suoni della musica orientale. Dalla musica si passa alle fotografie. Dal 14 al 31 maggio è il turno della mostra fotografica Color Food, ideata dall’artista israeliano Dan-Lev, con la partecipazione di oltre 30 chef, italiani e israeliani. Ispirati da opere d’arte, scene di vita quotidiana, ricordi di famiglia e tanto altro, gli chef hanno creato delle opere astratte utilizzando gli ingredienti più vari.Le opere, fotografate da Dan-Lev, raccontano un’estetica del colore come fonte d’ispirazione in sè e per sè, forse l’unica chiave per entrare nel mondo creativo degli chef. Come per tutti gli altri Paesi partecipanti, anche Israele sarà star assoluta dell’Expo per un giorno intero, al centro della scena e con tutti i riflettori puntati precisamente il 25 giugno. Per l’occasione, tanti sono gli eventi dedicati, per esempio il concerto del famoso cantante israeliano David D’Or.

 

 

CALENDARIO KKL Expo

 

18, 19 E 20 MAGGIO: CONFERENZE SUGLI ALBERI DELLA BIBBIA

dalle ore 16.00 alle 18.00

 

Conferenza aperta al pubblico Alberi in Terra Santa”

18 Maggio, relatori:

Prof. Alon Tal, docente presso Ben Gurion University – Israele

rav Alfonso Arbib, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Milano

Dott. Vincenzo Mazziotta rappresentante del Vaticano

Armando Torno, Corriere della Sera, moderatore dell’incontro

19 Maggio: Alon Tal, Ben Gurion University – Israele

20 Maggio, relatori:

Monsignor Fumagalli, vice Prefetto Pinacoteca Ambrosiana

rav Paolo Schunnach, Docente di Storia e Ebraismo

moderatore: Daniel Fishmann, scrittore

Sala eventi, 2°piano del Padiglione d’Israele.

 

20 MAGGIO: I CAMBIAMENTI CLIMATICI, MINACCE E ADATTAMENTO

dalle ore 10.00 alle 15.00

 

Seminario sui Cambiamenti Climatici, deforestazione e l’impegno israeliano per ripristinare le foreste, in cooperazione con il Corpo Forestale di Stato.

Relatori: Alon Tal, docente presso Ben Gurion University – Israele

Dott.ssa Lorenza Colletti, Guardia Forestale

Dr. David Brand, Divisione Forestale KKL JNF

Prof. Piermaria Corona, Direttore Centro Ricerca Forestale – CRA-SEL

Prof. Giuseppe Scarascia Mugnozza, Università di Tuscia, Viterbo

Dr. Fulvio Ducci, Ufficio Ricerche CRA-SEL

Aviv Eizenband, Direttore Dipartimento Sviluppo Forestale KKL JNF

Sala eventi, 2°piano del Padiglione d’Israele

 

10 GIUGNO: PRESENTAZIONE DEL LIBRO DIET KOSHER

dalle ore 20.00 alle 22.00

 

Presentazione del libro Diet Kosher a cura dell’ AME (Associazione Medici Ebrei), aperta al pubblico. Ospiti alcuni medici tra gli autori del libro e rappresentanti della Comunità Ebraica

Sala eventi, 2°piano del Padiglione d’Israele.

 

 

14, 15 E 16 GIUGNO: TERRE ARIDE E AGRICOLTURA IN ISRAELE

dalle ore 16.00 alle ore 18.00                                                          

 

Serie di conferenze con coffee break, aperte al pubblico, sul tema de L’Antico Deserto e l’Agricoltura in Israele. Relatori: Itzhak Moshe, Direttore Regione Sud d’Israele KKL- JNF

14 Giugno: Pietro Lauretano, Architetto e Urbanista

15 Giugno: Mariagrazia Falcone, Ufficio del Turismo Israeliano

16 Giugno: Prof. Stefano Grego, Docente Università di Agraria di Viterbo

Sala eventi, 2°piano del Padiglione d’Israele

 

17 GIUGNO: GIORNATA MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE CONTRO LA DESERTIFICAZIONE

dalle ore 12.30 alle 14.00

 

Evento organizzato da Nazioni Unite, Convenzione contro la Desertificazione – UNCCD, location da definire, ingresso solo su inviti, sponsorizzato da KKL – JNF

relatori: Efi Stenzler, Presidente Mondiale KKL-JNF,

Karine Bolton, Direttore International Corporation KKL-JNF

Itzhak Moshe, Direttore Regione Sud di Israele, KKL-JNF

prof. Uriel Safriel (Docente emerito di Biologia – Hebrew University)

 

18 GIUGNO: TUTELA DELL’AMBIENTE E PREVENZIONE DELL’EROSIONE DEL SUOLO

dalle ore 10.00 alle 15.00

 

Seminario in collaborazione con KKL- FAO e Nazioni Unite – UNCCD

Relatori: Itzhak Moshe, Direttore Regione Sud di Israele, KKL-JNF

Uriel Safriel, Docente emerito di Biologia – Hebrew University

Sven Walter, Programme Officer UNCCD

Dr. Yukie Hori, Portavoce UNCCD

Sala eventi, 2°piano del Padiglione d’Israele

 

25 GIUGNO: CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE D’ISRAELE

Evento organizzato dal Padiglione israeliano cui parteciperanno:

Eli Aflalo, Co Presidente Mondiale KKL-JNF

Yardena Tubul, Direttore Risorse Umane KKL-JNF

Karine Bolton, Direttore Cooperazioni Internazionali KKL-JNF

Gil Pener, Direttore Risorse Umane e Amministrazione KKL-JNF

 

 

 

 

7 E 8 LUGLIO: ETICA AMBIENTALE EBRAICA; LA SHMITA’, ANNO SABBATICO

dalle ore 16.00 alle 18.00

 

Conferenza con coffee break aperto al pubblico sul tema de Le connessioni tra l’ebraismo e l’etica di sviluppo ambientale, concetto di Shmità, lezioni con aneddoti che si svolgeranno per due giorni alla stessa ora.

7 Luglio: Einat Kremer, Fondatore e Direttore di Teva Ivri

8 Luglio: Einat Kremer, Prof.ssa Claudia Sorlini, Docente di Microbiologia Agraria dell’ Università degli Studi Milano e Presidente Commissione Scientifica EXPO

 

9 LUGLIO: PAESAGGI D’ISRAELE   dalle ore 10.00 alle 15.00    

Seminario FAO- UNESCO- KKL sulla Valle di Hula

Relatori: Omri Bone , Capo Scienziato KKL-JNF

Anat Gold, Direttore Dipartimento Pianificazione KKL-JNF

Aviram Tzuk Direttore Regione Nord d’Israele

Sala eventi, 2° piano Padiglione d’Israele

 

AGOSTO-OTTOBRE: (eventi e dettagli in via di definizione)

3-5 Agosto: seminario con coffee break, lezioni su: Birds, Bikes and Bees – ECO TURISMO in Israele
6-9 Settembre: EXPO MISSION
10 Settembre: Vaticano & KKL: una solida alleanza
13 Ottobre: L’innovazione israeliana: i Centri R&D Ricerca e Sviluppo, relatore: Mickey Kaplan
14 Ottobre: Le iniziative internazionali del KKL (Kenya/Etiopia), relatori: Moty Harary, Shushan Haran
15 Ottobre: evento KKL,  I vini israeliani locali. Approfondimento sugli antichi vini di Israele. Relatori: Karine Bolton, Rami Levy, Shivi Drori