Scozia: attivisti filopalestinesi promuovono l’antisemitismo e il negazionismo

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di Nathan Greppi

Manifestazione del SPSC a Edinburgo
Manifestazione del SPSC a Edinburgo

La rivista Algemeiner ha pubblicato i risultati di un’inchiesta durata due anni che ha dimostrato come la Scottish Palestine Solidarity Campaign (SPSC), uno dei movimenti filopalestinesi più grandi d’Europa, annovera tra i suoi membri numerosi antisemiti e negazionisti della Shoah.

L’inchiesta, intitolata Odio per gli ebrei e negazione della Shoah in Scozia, è stata condotta dal ricercatore inglese David Collier e promossa dal gruppo Jewish Human Rights Watch. “Ovunque sia l’SPSC, l’antisemitismo ha una presenza diffusa” si legge. “Non un antisemitismo che viene subito liquidato come un’esagerata descrizione dell’operato di Israele. Né un antisemitismo che abbia a che fare con l’opposizione alle politiche del governo israeliano. Si tratta di un radicato odio per gli ebrei, di teorie del complotto globale antisemite e di negazione della Shoah”.

L’inchiesta continua così: “A ogni evento (che abbiamo) verificato, in ogni strada, a ogni dimostrazione, coloro che promuovono una forte ideologia antisemita sono in prima linea nelle attività dell’SPSC. Due studi separati suggeriscono che tra il 40% e il 50% di loro (come minimo) si dividono materiale antiebraico”. L’indagine continua poi spiegando come l’SPSC fa un uso massiccio dei social, e in particolare di Facebook, per paragonare Israele alla Germania Nazista, diffondere il negazionismo e accusare gli ebrei di controllare le banche e i media.

Per fare un esempio, sono state mostrate due foto di Steve Davies, un attivista dell’SPSC che si è fatto un selfie con il Primo Ministro Scozzese Nicola Sturgeon mentre lui indossava una keffiyah. Sul suo profilo Facebook, nel giugno 2015 ha condiviso un post in cui la Shoah veniva definita “Holohoax”, dove hoax vuol dire letteralmente “bufala”, oltre a teorie complottiste sui Rothschild e altre secondo cui l’ISIS è finanziato da Israele. Chi invece non si è limitato all’odio sul web è Mick Napier, segretario dell’SPSC, che nel luglio di quest’anno è stato processato dopo che tre anni fa, a Glasgow, mise in atto una campagna intimidatoria contro un negozio di cosmetici perché vendeva prodotti israeliani. In quell’occasione, Napier accusò coloro che lo avevano denunciato di “criminalizzare le critiche verso l’apartheid e il genocidio israeliani”.

Tra le personalità antisemite che Napier ha invitato agli eventi del suo movimento spiccano Azzam Tamimi, un accademico palestinese che sostiene Hamas e gli attentatori suicidi, e Gilad Atzmon: quest’ultimo è un musicista jazz di origini israeliane che però, dopo essersi trasferito a Londra nel ‘94, da anni promuove su internet teorie complottiste secondo cui le lobby ebraiche controllano il mondo, e che si vanta di essere un “ex-ebreo”