Scoperta in Israele la dodicesima grotta di Qumran. Ma i Rotoli non ci sono più

Arte

di Ilaria Ester Ramazzotti

Gli scavi archeologici a Qumran
Gli scavi archeologici a Qumran

“La scoperta di una dodicesima grotta potrebbe rivoluzionare le informazioni di cui disponiamo”, ha commentato l’archeologo Oren Gutfeld, dell’Università Ebraica di Gerusalemme, a proposito del ritrovamento di una nuova caverna a Qumran in Israele, il sito archeologico che ospitava i Rotoli del Mar Morto. La recente scoperta, come riporta il Times of Israel dell’8 febbraio scorso, è avvenuta per mano di un gruppo di archeologi della Università Ebraica di Gerusalemme e della Liberty University della Virginia.

In un nuovo scavo a Qumran sono state certificate numerose prove della presenza dei Rotoli, in particolare alcuni frammenti di contenitori, delle giare e dei lacci di cuoio che li avvolgevano. “Solo i Rotoli stessi non sono più là” ha sottolineato Gutfeld, tuttavia “non ci sono dubbi che abbiamo una nuova grotta dei Rotoli, e forse di più”; “fino a oggi è stato riconosciuto che” questi “sono stati rinvenuti solo in undici caverne, ma ora non c’è dubbio che questa è la dodicesima”. Da più di sessant’anni non venivano identificati nuovi spazi nel luogo che per secoli, fino all’accidentale ritrovamento da parte di pastore beduino nel 1947, ha custodito i più antichi e preziosi manoscritti della Torah finora pervenutici.

“Anche se abbiamo trovato per lo più vasi, resti e un pezzo di pergamena avvolto, i risultati ci indicano che nella nuova grotta c’erano alcuni dei Rotoli, che sono stati probabilmente rubati” spiega ancora Gutfeld. Secondo il ricercatore, i manoscritti sarebbero stati “saccheggiati dai beduini mezzo secolo fa”: è stato infatti scoperto un piccolo tunnel dove, dopo aver estratto gli antichi scritti, alcune persone avrebbero abbandonato i manufatti che li contenevano. “Allo stesso modo – ha aggiunto – , non possiamo più essere certi che le posizioni originali, nelle grotte dalla prima all’undicesima, attribuite ai Rotoli (che hanno raggiunto il mercato attraverso i beduini), siano accurate”.