L’acqua è potabile o no? Lo dice lo strumento della start-up israeliana Lishtot

Tecnologia

di Carlotta Jarach

lishtot
Il tool della start up israeliana Lishtot avvisa se l’acqua è potabile o no tramite una luce rossa o verde

Siete in giro per il mondo, intorno a voi il nulla, nessuna fonte, nessun baracchino che venda acqua minerale o qualcosa da bere. All’improvviso però vi appare una pozza d’acqua: assetati, vi precipitate verso l’obiettivo ma… non sapete se l’acqua è potabile! E anche se l’esempio può sembrare surreale, lo è in effetti meno di quanto sembri. Pensate solo a quella volta che, magari dopo una lunga scampagnata per i boschi, avete visto una fontana e vi siete domandati se fosse il caso di azzardarsi e bere. Fortunatamente da Israele arriva la risoluzione al nostro assetato problema: si tratta della startup Lishtot, che ha progettato una soluzione rapida e semplice. Una sorta di penna che, al contatto con l’acqua, ci avvisa illuminandosi di verde o di rosso: basta giusto un click (guarda il video).

Ma esattamente come funziona? Qual è la scienza dietro a tutto ciò? In circa due secondi, la tecnologia messa a punto dall’azienda di Gerusalemme, è in grado di rilevare la presenza di batteri, metalli pesanti, pesticidi organici, il tutto in base ai cambianti delle proprietà elettrolitiche dell’acqua in esame.

Fresca della vittoria del concorso Global Entrepreneurship Network’s StartUp Open 2015, Lishtot (che in ebraico significa letteralmente “bere”) prevede di immettere sul mercato il primo prodotto nel 2016, e di venderlo a meno di 50 dollari. Poco, se si pensa che la ricerca che sta alla base di questa utile invenzione è durata oltre 15 anni: “nei paesi in via di sviluppo, circa 1 milione di persone muore ogni anno per mancanza di acqua potabile” racconta a israel21c.org, Netanel Raisch, chief executive officer dell’azienda dell’amico biochimico Alan Bauer, inventore e chief technology officer della startup.

To drink or not to drink, bere o non bere? Una scoperta e un device che sarà utile in tutto il mondo, e che già sta interessando moltissimo paesi come Cina e India, che sentono molto vicino il problema delle acque inquinate.

E Lishtot ha in mente qualcosa di grande: un’applicazione per smarthphone dedicata a collegare tra loro tutti i dispositivi, in modo da costruire per tutti una vera e propria mappa di qualità dell’acqua locale in tutto il globo.

C’è solo una cosa che resta da dire: lechaim!